M4: il cantiere fa il botto
Invece del verde, in zona ora abbiamo la nevicata alla bentonite.
Il Consorzio di imprese tenta di scaricare le responsabilità.
Per mettere una pezza il Comune si attiva ma i problemi rimangono.
Se ne potrà parlare prima o poi nelle istituzioni del decentramento?
(Adalberto Belfiore)29/01/2014
Le imprese del Consorzio sembra siano
state beccate a commettere varie infrazioni (mancato controllo della
qualità dell'aria, insufficiente mitigazione acustica, mancata
pulizia degli automezzi con conseguente trasporto di fanghi nelle
sedi stradali prospicienti ecc) e hanno provato pure a montare una
spudorata menzogna, col tentativo maldestro di addossare la colpa
della polvere che ha imbiancato la zona a un piccolo cantiere edile
di via Masotto. Peccato per loro che a prova dell'effettivo
verificarsi dell'esplosione proprio nel cantiere M4 ci siano varie testimonianze e un video
amatoriale girato dalla finestra di un'abitazione privata di via
Mezzofanti.
Bisogna riconoscere che il Comune si è rapidamente attivato: l'assessore Maran ci ha messo una pezza attivando i nuclei speciali dei VVUU e inviando squadre dell'Amsa che hanno rapidamente ripulito le strade, e ci mancherebbe. C'è da augurarsi ora che vengano accertate le responsabilità e che i colpevoli abbiano a pagare per errori evitabili e violazione delle norme. Da notare che la bentonite, materiale usato per la costruzione di paratie sotterranee utili poi per scavare senza causare frane, produce una gran quantità di polvere che qualche tossicità ce l'ha certamente, dato che pur non essendo irritante per la pelle lo è per gli occhi e iniettata nei ratti ha evidenziato un alto potenziale citotossico.
Un incidente può sempre succedere e creare allarmismo non serve. E non è lecito
neppure gettare la croce sopra il Comune che si trova a gestire una
situazione operativa e un sistema di vincoli contrattuali (su cui
come rivista stiamo indagando e al riguardo speriamo di presentare
qualche interessante notizia nei prossimi giorni) voluto e creato
dall'amministrazione precedente, quella naturalmente dell'ineffabile e mai troppo rimpianta signora
Moratti. Tuttavia rimangono nodi di fondo irrisolti: una
programmazione delle grandi opere per la città (Expo o non Expo) che
metta al centro il cittadino e non lo consideri un semplice
spettatore senza voce in capitolo (magari con patetici tentativi di
rimediare ex post a errori marchiani, come quello dell'area cani infilata lungo un'arteria di scorrimento e adesso la cementificazione di largo Porto di Classe per un improbabile parco giochi) e in generale una visione complessiva
condivisa e partecipata del futuro di Milano. Che al contrario, per
essere soggetta al gioco invasivo degli interessi privati, risulta tutt'altro che chiara al di là delle patinate e spesso piuttosto fasulle descrizioni dei
documenti ufficiali.
Ogni giorno, dei famosi 457 che mancano, risulta sempre più chiaro invece che la partecipazione dei cittadini attiva e informata, ben lungi da essere un impaccio, è una potente arma per raggiungere gli obbiettivi di qualunque Amministrazione democratica nell'interesse di tutta la città, successo dell'EXPO compreso. E come tale deve essere valorizzata.
A questo proposito facciamo osservare che la richiesta dei cittadini di convocare una riunione congiunta dei Consigli di Zona 3 e 4, che potrebbe e dovrebbe essere un importante momento di informazione e di dialogo, ancora non è stata soddistatta e, anzi, sembra essersi persa nei meandri della burocrazia, anche quella che dovrebbe essere più vicina ai cittadini.