Quer pasticciaccio brutto de la metropolitana

In forse i finanziamenti statali: che ne sarà della M4, quali modi e quali tempi? L'assessore Maran e la Giunta Pisapia tra EXPO e dura realtà. La pesante eredità della Moratti: finanza di progetto, un sistema buono per le imprese ma costoso per la comunità. Ma i cittadini devono essere informati.

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Linea M4 8
Ma insomma, si farà, non si farà, quando si farà? È di fine dicembre l’ultimatum del Governo Letta: o il Comune firma il contratto di finanziamento coi privati entro giugno 2014 o il contributo statale di 172 milioni per la costruzione della quarta linea della metropolitana (la M4 Blu) sarà revocato. Il problema è che il contratto con i privati vale 513 milioni e gli accordi con le banche e la Cassa depositi e prestiti non sono ancora definiti. Quindi è sempre più probabile, anzi si può dire ormai certo, che per l’Expo non si farà in tempo neppure a fare le prime fermate, quelle che avrebbero dovuto garantire il collegamento con le Suburbane (alla costruenda stazione Forlanini) e quindi con l’area dell’Esposizione.

Peccato che i cantieri siano partiti nel luglio 2012 e lo scorso autunno si sia registrato un importante effetto collaterale con la devastazione senza preavviso del Pratone, il parchetto urbano, unico in zona degno di questo nome, per creare l’area di accesso delle Tunnel boring machines, le cosiddette talpe. Poi, per limitarsi alla nostra zona, sarebbe stata la volta dell’asse Argonne – Plebisciti con tanto di abbattimento degli alberi colpevoli di “interferire” con i cantieri, e conseguente eliminazione delle varie strutture di servizio (bocciofile, giochi bambini, campi sportivi, aree cani ecc) presenti sul tracciato. Prevedibili (ma non previsti) l’allarme e la mobilitazione di comitati e cittadini che lamentano scarsa informazione e giudicano insufficienti le misure di mitigazione dei disagi.

A fine dicembre però, come detto è giunto a ciel sereno (si fa per dire) il fulmine del Governo Letta che con lo stesso decreto ha anche già revocato, seppur temporaneamente, 43 milioni dei 172 del finanziamento totale dirottandoli sulla costruzione dell’asse stradale Zara- sito Expo. Con la motivazione che, dato il ritardo accumulato dalla M4, è meglio puntare su un’opera che si riuscirà (quasi) sicuramente a fare. Pazienza se si tratta di un’altra strada, con probabile aumento di traffico e polveri più o meno sottili in una città che ne respira già abbastanza, e non della tecnologica e poco inquinante metropolitana leggera automatica. A questo punto si attende, entro un mese, la pubblicazione in gazzetta Ufficiale della decisione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione e economica) per la conferma dei finanziamenti. Cosa intende fare il Comune di Milano? Confermerà gli obbiettivi (l'assessore Maran ha dichiarato che quei 43 milioni per il Comune “non erano dirimenti”)? Aprirà una trattativa? Quali saranno i tempi e i modi effettivi dell'opera?

 Certo che il povero Maran, e con lui tutta la Giunta Pisapia, ha una bella gatta da pelare. Si è trovato il pacco già confezionato dall’ineffabile signora Moratti, notoriamente piuttosto disponibile verso le esigenze dei costruttori, e deve gestire la lotta contro il tempo per il fatidico appuntamento dell'EXPO, con la clessidra dei giorni che oggi segna –475 (un batter di ciglia per grandi opere pubbliche dell'Italia di oggi) e gli obbiettivi che si fanno ogni volta meno ambiziosi e più problematici.

Lasciamo pure da parte le posizioni di chi sostiene che più che un’opportunità per Milano l’Expo sia una iattura, dato che di questi tempi da noi le Grandi Opere hanno una certa tendenza a diventare grandi sprechi di pubblico denaro a vantaggio di una ristretta cerchia di grandi imbroglioni (magari sotto le spoglie di imprese a caccia di affari a spese della collettività). Ma fa comunque una certa tristezza ricordare che la nostra città vinse per un’incollatura la gara con Izmir, Turchia, con un progettone che prevedeva tra l’altro la costruzione di faraoniche Vie d’acqua da far impallidire l’ingegner Villoresi e magari lo stesso Leonardo da Vinci, nonché un Orto planetario, ossia una grande area agricola di sperimentazione e ricerca in tema coll’EXPO, mentre invece purtroppo, per quanto se ne sa, la dura realtà è che le Vie d’acqua sono diventate una specie di canale di scolo navigabile al massimo da barchette di carta e per giunta contestato da molte parti come inutile costosissimo e dannoso, e l’Orto planetario si sia ridotto a una dimensione bonsai in piazza del Duomo, dietro la statua di re Vittorio. Chissà se si farà almeno quello, in compenso è già avvenuto un vertiginoso aumento dei metri quadri a cemento autorizzati, che sono saliti da 580 a 740 mila (l’equivalente di 25 pirelloni).

Qualcosa di simile si sta producendo anche per la M4, almeno riguardo alla possibilità di fare a tempo per il mitico EXPO. All’inizio, l’indimenticabile signora Moratti parlava di completamento dell’opera (21 fermate dal Forlanini a S.Cristoforo) entro il maggio 2015, a tempo per deliziare buona parte dei venti milioni di visitatori (speriamo in bene). Poi l'obbiettivo fu limitato a San Babila, per trasportarli comodamente al Quadrilatero della moda, poi ci si accontentò di promettere l'arrivo a Dateo perché le previste moltitudini dopo l'aereo prendessero comodamente le Suburbane (assieme ai pendolari?). In seguito, accidenti, sembrò irrinunciabile portarli almeno fino alla stazione di intercambio di Forlanini, questi benedetti cittadini del mondo in arrivo: ma la stazione bisogna ancora farla, siamo appunto a -475 e intanto il costo del progetto è lievitato di 200 milioni (1,9 miliardi il totale raggiunto, per ora). Finalmente, è storia di oggi, realisticamente e forse anche un po’ pateticamente, si sta studiando un piano B (B come la serie dove militò perfino il Milan, oltre al glorioso Fanfulla) fondato sull’impiego di cari vecchi e rassicuranti bus navetta che si spera almeno passino per viale Zara usando la nuova bretella. Purché si faccia in tempo almeno per quella e non costi anche lei uno sproposito grazie a un qualche Balducci o Bertolaso o Bertolino di turno.

D’altronde i tempi sono quelli che sono: ci dibattiamo nella più grande crisi dal dopoguerra, il Patto di stabilità soffoca i Comuni assieme al taglio dei trasferimenti statali e alla micidiale trovata propagandistica del pluricondannato che invece di andare finalmente ai servizi sociali fa togliere l’IMU sulla prima casa (dei ricchi), di conseguenza affonda le finanze pubbliche locali e riesce pure a vantarsene a mezzo stampa e TV (prezzolate e non). Ma soprattutto c’è l'astuto meccanismo pensato e realizzato dall’inarrivabile signora Moratti per aggirare il Patto: e vai col Project Financing, oh yes! Ossia nella fattispecie, le metropolitane non le fa più il Comune per mezzo di un pubblico appalto, vinca il migliore, come fu per la Rossa, la Verde e la Gialla. No. Ora si fanno società miste dove il pubblico mette (davvero) il 70% e i privati concorrono (per finta) con il rimanente 30. E il Comune (cioè noi) alle imprese deve pure pagare un canone per giunta tarato su un numero di passeggeri x che sarà versato anche se i passeggeri reali saranno x – y. Così è già per la M5 (la Lilla), così sarà anche per la M4 (la Blu). Il risultato (molto) probabile sarà che il Comune (cioè noi) resterà al Verde. E meno male che una linea di questo colore già ce l’abbiamo. Autorevoli fonti affermano che il costo complessivo del Project Financing morattiano sarà superiore del 20% rispetto a quello di un normale appalto. Il tutto stabilito in (probabilmente) ben congegnati contratti che sono in pochi a conoscere. A questo proposito: che fine ha fatto la richiesta dei cittadini di realizzare una riunione congiunta dei Consigli di Zona 3 e 4 per valutare lo stato reale dei fatti? Questi organi di decentramento, almeno loro, si faranno portatori delle istanze di trasparenza e partecipazione dei cittadini? Nell'attesa consoliamoci pensando che il Comune (cioè noi) deve (e dovrà) pagare i costi aggiuntivi per la gestione delle nuove metropolitane in spesa corrente, dunque  sottraendo eguali importi ad altri servizi quali asili, edilizia popolare, manutenzione strade ecc ecc.

Tutto ciò detto e considerato, la nostra solidarietà va per intero al povero giovane assessore Maran (chissà perché lo immaginiamo alle prese con Impregilo più o meno come si può immaginare Pinocchio a passeggio col Gatto e la Volpe nel Campo dei Miracoli), e anche alla Giunta tutta e al Sindaco, però… Però attenzione. Tutto si può capire e perdonare (speriamo), ma non che non si informicorrettamente e puntualmente la città. E che, in caso di difficoltà di questa natura, non si faccia appello apertamente all'intelligenza alla comprensione e all'appoggio dei cittadini onesti, sia di quelli che ti hanno votato che di quelli che hanno preferito finora votare per i veri artefici di questo capolavoro. 

Un’ultima considerazione che ci riporta da dove siamo partiti. La questione assomiglia sempre più a un pasticciaccio brutto (in fondo Gadda scrisse in romanesco, ma era milanese) confezionato da altri, ossia dai responsabili del ventennale saccheggio di Milano. Così noi cittadini ottimisti e di sinistra possiamo ancora sperare che l'attuale amministrazione, malgrado i vincoli opprimenti a cui è soggetta, sappia decidere per il meglio: se alla fine si dovrà rimandare la realizzazione di M4 possiamo supporre che questa possa essere la scelta meno traumatica per la città, date le circostanze. Ma in questo caso sarebbe bene prima di tutto, ripetiamo, cambiare modello di comunicazione e andare davanti ai milanesi per spiegare chiaramente come stanno le cose (con coraggio e umiltà). E poi come minimo cercare di riparare i danni, ossia ad esempio ripristinare il Pratone e possibilmente chiudere anche le altre “ferite” eventualmente aperte. Altrimenti non resterà che sperare nell'opera... del commissario Ingravallo.

Adalberto Belfiore




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Re: Quer pasticciaccio brutto de la metropolitana
21/01/2014 Martina Scaccabarozzi
Bravo Adalberto! Concordo in pieno sul tallone d'Achille di questa Giunta che ho votato ma soprattutto sostenuto in campagna elettorale: la comunicazione.
Non hanno il coraggio di dire le cose come stanno e rispondono solo a coloro che li elogiano. Grande delusione.
Martina


Re: Quer pasticciaccio brutto de la metropolitana
17/01/2014 Emanuele
La soluzione più intelligente(bastava guardare alle opere passate) era quella di rinunciare all'Expo e di concentrarsi sulla città. Questo credo che lo avessero capito in parecchi. Ho scritto in tempi non sospetti che non ce l'avrebbero fatta, ma non perchè "so' Nostradamus de noartri", ma perchè in Italia "va sempre a finire così". Il Pratone devastato resterà un "buco" come il garage in L.go Rio de Janeiro e noi , sudditi viventi in zona 3 & 4 ,ce lo saremo preso in quel posto grazie a Moratti, Pisapia, Maran e compagnia cantante....


Re: Quer pasticciaccio brutto de la metropolitana
14/01/2014 Laura
E' stata una grandissima delusione scoprire che nonostante i cantieri siano partiti e continuino a lavorare manchino ufficialmente i contratti.
Mi chiedo con quali garanzie e quanto spreco di tempo e denaro pubblico ci sarà se l'opera non dovesse esser completata.
A malincuore preferirei che i lavori proseguissero, anche se abbiamo iniziato una battaglia accorata per la difesa del nostro Pratone e degli alberi che purtroppo sono stati abbattuti, non vorrei credere che si sia dato inizio ai lavori senza aver la certezza della loro continuità e conclusione.
Che senso avrebbe sennò aver devastato un'area verde così bella ed importante ed aver seminato dissensi anche tra chi in questa giunta ha creduto?
Certo l'eredità lasciata dalla Moratti è pesante, ma non dimentichiamo che ci sono sempre soluzioni alternative ai danni provocati da altri, non posso credere che ci sia stata così tanta ingenuità, la pacca solidale sulla spalla a Maran la darò se e quando ci verranno date spiegazioni ragionevoli.
Laura


 
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