Dall’esperienza di Villasanta. IL CAMBIAMENTO (parte seconda)

Eradicazione della piantumazione: un potenziale conflitto evolve in un cambiamento voluto e condiviso da tutti. La scelta coraggiosa di un percorso che vede residenti, amministratori e tecnici definire insieme i criteri qualificanti del bando di concorso. E non solo.
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villasanta strada disegno
Come rendere possibile proseguire un’esperienza di partecipazione che ha coinvolto molti cittadini e che ha dato buoni frutti? Quando un gruppo di residenti ha chiesto che non venissero abbattute le piante presenti nella loro strada, la via dei Tigli, l’amministrazione ha colto la palla al balzo per affrontare uno dei temi prioritari emersi nella definizione del PRG e proporre loro un laboratorio di progettazione partecipata della strada; il primo di quattro che si sarebbero sviluppati da li fino ai primi mesi del 2000.

Confronto e non più scontro
La gestione del conflitto, tra l’amministrazione che riteneva necessario tagliare le piante per problemi di scurezza e i residenti che ritenevano non necessario ciò, ha portato una trentina di residenti a confrontarsi su quale idea di strada si poteva costruire. Un percorso che ha visto i partecipanti ascoltare sia le valutazioni di esperti botanici sullo stato delle piante, sia le valutazioni contenute nel piano del traffico di recente approvazione e che da queste informazioni ha costruito, attraverso strumenti progettuali semplificati messi a loro disposizione, un primo profilo della nuova strada.

Le rinunce e i vantaggi

Scelta che ha comportato decisioni importanti quali quella di ridurre i numero degli stalli per la sosta …“tanto ognuno ha un box dove parcheggiare l’auto”… di modificare la sezione stradale portandola ad un senso unico … “tanto non ci costa molto fare il giro dell’isolato”… di introdurre una politica della sosta con disco orario nelle ore dei pasti …“sono gli unici momenti in cui le auto di chi lavora nei paraggi potrebbe essere utile siano spostate”… di rompere la rettilineità della strada e di introdurre un’isola centrale …“tanto meglio favorire i pedoni, che siamo noi residenti soprattutto nelle ore serali estive”… di estendere le aree a verde presenti nella via …“tanto meglio per i Tigli che eviteranno di polmonare alla base per mancanza di superfici filtranti”…

Prima della definizione dell’appalto
Il progetto sviluppato è stato quindi consegnato all’amministrazione e all’ufficio tecnico che ha provveduto a una sua trascrizione tecnica, la quale è stata poi presentata ai residenti della via prima della definizione dell’appalto. In questa fase sono stati evidenziati dagli uffici alcuni limiti normativi fissati d codice della strada, mentre i residenti hanno evidenziato alcuni ulteriori suggerimenti per rendere ancora più vicino il progetto di sistemazione stradale alle loro necessità. In qualche mese il progetto del laboratorio è diventato il primo cantiere partecipato del paese.
Nei due anni a seguire si sarebbero aperti altri tre laboratori di strada e altrettanti cantieri.

Una nuova strada
La realizzazione delle strade, che ha trasferito le procedure partecipative dall’ambito urbanistico a quello dei lavori pubblici, è stato così il primo tangibile segno di un cambiamento dell’assetto fisico del paese organizzato a partire dal coinvolgimento e dalla valorizzazione dei saperi dei residenti. Ogni occasione ha evidenziato una propensione dei residenti a ragionare sul tema di come ci si muove non solo in auto, di sperimentare forme e sezioni stradali allora “inconsuete”, di partecipare attivamente anche al cantiere (il caso più eclatante è stato quello di un partecipante al laboratorio che seguendo i lavori “dalla finestra” si accorse prima del responsabile di cantiere che l’impresa stava sbagliando la realizzazione di un particolare dell’opera), e di partecipare attivamente alla gestione dell’opera (in più di una occasione i residenti hanno preso in carico la cure delle aiuole realizzate). Progetti di strade che hanno risposto meglio alle esigenze degli abitanti e dei fruitori (una delle strade progettate corrisponde all’ingresso delle scuole medie, dell’oratorio e del cinema del paese) senza costare di più di quanto preventivato dall’amministrazione per gli interventi previsti per la loro manutenzione.

Definire insieme i criteri qualificanti
Una pratica che ha lasciato il segno, tanto che l’amministrazione comunale decise di attivare a conclusione delle sistemazioni stradali “minori” un percorso di partecipazione anche per la definizione del progetto di sistemazione del centro storico del paese. La delicatezza del tema e la procedura identificata, costruire in modo partecipato gli elementi qualificanti del bando di concorso per invitare i professionisti ad elaborare delle idee di trasformazione, ha reso necessario avviare le procedure di coinvolgimento identificando tre gruppi di lavoro: gli abitanti e le associazioni, gli operatori economici, i gruppi politici presenti in consiglio comunale. Con ognuno di questi si sono definite specifiche sessioni di lavoro che hanno trovato, per sei mesi, il loro centro all’interno di una stanza che ha progressivamente raccolto e reso disponibile a tutti non solo i materiali prodotti ma anche i vari progetti ed iniziative che erano in procinto di avviarsi nel centro deluse e nelle zone limitrofe; per qualche mese è stato così allestito un “urban centre” sperimentale.
Alla conclusione del processo, che ha visto i tre gruppi confrontarsi e definire in modo condiviso i criteri qualificanti che avrebbero dovuto guidare le idee progettuali, il bando è stato pubblicato con allegati i materiali prodotti. Materiali che la commissione ha tradotto in una griglia valutativa a parte dalla quale si sono vagliate le proposte presentate da una dozzina di professionisti. A seguito della identificazione dei progetti vincenti si sono avviate le procedure per la definizione dei progetti esecutivi e dell’aggiudicazione dei lavori che hanno cambiato il cuore del paese.

Il coinvolgimento dei commercianti

Nel periodo di esecuzione dei lavori di trasformazione delle vie del centro in zone a vocazione pedonale il lavoro di coinvolgimento è proseguito con i commercianti, così come concordato nella fase di istruzione del bando, per definire delle politiche di sostegno ed innovazione del commercio, che fossero in linea con gli indirizzi attraverso cui era stato riprogettato lo spazio del centro storico. Esito di questa fase è stata la definizione di una agenda strategica per il commercio locale, che si è tradotta in prima battuta in un marchio di qualità degli esercizi commerciali impegnati a promuovere forme di acquisto “sostenibili”; ad esempio attraverso l’uso della bicicletta. Iniziativa che è stata accompagnata dall’amministrazione con la predisposizione di nuove rastrelliere in prossimità delle vetrine.
Successivamente, a partire dal 2002, è stato attivato un confronto stabile tra l’assessorato al commercio e il gruppo, nato per l’occasione, dei commerciati di via al fine di attuare gli altri punti contenuti nell’agenda strategica.


Per approfondimenti: “Dire fare partecipare” INUEdizioni 2004 Roma, a cura di Davide Fortini


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