Commercio. Milano in prima fila per la tutela del brevetto unitario, una necessita’ per la competitività delle imprese

D’Alfonso: “Un brevetto unitario e una Corte europea dei Brevetti consentirebbero una più efficace difesa della ricerca delle imprese milanesi che ogni anno depositano circa 2.300 brevetti”
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Un brevetto unitario  a copertura dell’intero territorio europeo e una Corte europea dei Brevetti che assicuri unità e coerenza nella protezione dei brevetti. Queste le richieste avanzate dalla politica, settori produttivi e amministrativi nonché dai rappresentanti della piccola e media impresa della città riuniti questa mattina, alla Triennale, in occasione del dibattito “Brevetto Unitario: una necessità di Milano e  dell'Italia per la competitività delle imprese”.  Una necessità  fortemente sentita non solo dalle grandi imprese ma, soprattutto, dalle piccole e medie troppo spesso trascurate.

A discuterne queste mattina insieme  all’assessore al Commercio e Attività produttive del Comune di Milano, Franco D’Alfonso, Daniela Mainini, Presidente del Centro Studi Anticontraffazione, Cesare Galli, professore ordinario di Diritto industriale dell’Università di Parma, Mario Franzosi, professore alla University of Washington, Pier Giovanni Giannesi, IP. Pirelli Confindustria, Antonio Salerno professore del Politecnico di Milano, Paolo Markovina IP. Elettrolux e Presidente AICIPI, Francesco Macchetta IP. Bracco, Aldo Buratti, Presidente Uniontessile - Confapi.

“E’ noto come questa Amministrazione, nella persona del Sindaco Pisapia - dichiara l’assessore al Commercio, Attività produttive Franco D’Alfonso - avesse già candidato Milano a potenziale sede della Corte brevettuale che oggi non potrà essere più centrale, ma che spero potrà essere almeno regionale o locale. Nel 2012 in Italia sono state depositate 9.217 domande di brevetto, la Lombardia è la prima regione con 2.680 depositi, pari al 29% del totale. L’Emilia Romagna, con 1.392 depositi, è al secondo posto. Veneto e Piemonte seguono a corta distanza con, rispettivamente, 1.313 e 1.214 depositi. L’84,7% dei depositi della Lombardia riguarda Milano che, quindi, può essere così considerata a buon diritto la capitale della proprietà industriale in Italia“.

“Non aderire danneggia pesantemente le nostre imprese nella lotta alla contraffazione, deprime gli investimenti stranieri e mina il prestigio del nostro Paese - ribadisce il Presidente del Centro Studi Anticontraffazione, avvocato Daniela Mainini: “L’esigenza di un brevetto unitario che copra l’intero territorio dell’Unione europea e la partecipazione a un sistema europeo dei brevetti appare fondamentale soprattutto in questo momento di grave crisi economica".

Il brevetto unitario e la Corte europea dei brevetti consentirebbero una più efficace difesa dell’innovazione, fondamentale motore dello sviluppo dei Paesi industrializzati quale l’Italia è e vuole continuare ad essere.

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea del 16 aprile 2013, che ha respinto i ricorsi di Italia e Spagna contro la cooperazione rafforzata, l’Italia deve aderirvi nell’interesse del nostro sistema produttivo alle migliori condizioni possibili. L’Italia, in materia di proprietà industriale, ha una tradizione giuridica consolidata che non trova un adeguato riscontro nella geografia dell’Unione, dal momento che il nostro Paese non ospita alcuna istituzione di rilievo in materie di tutela dei brevetti. L’esclusione dell’Italia dal sistema del brevetto unitario comporterebbe gravissime conseguenze sul piano dello sviluppo economico, della competitività e del sostegno all’innovazione, tanto più grave a fronte della crisi che coinvolge il nostro Paese.

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