Diritti e garanzie

Il resoconto del seminario-incontro del 26 novembre 2013 alla Camera del Lavoro di Milano sul libro pubblicato da Luigi Ferrajoli, “Dei Diritti e delle Garanzie”.

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Erball mit bunten Menschen

Si è svolto il 26 novembre, alla Camera del lavoro di Milano, un seminario – incontro, organizzato da CostituzioneBeniComuni, con Luigi Ferrajoli, teorico del diritto. Non tutti conoscono Luigi Ferrajoli, allievo di Norberto Bobbio, che lo definì il miglior giurista italiano, fondatore di Magistratura Democratica, per un periodo magistrato, poi professore universitario, autore di testi fondamentali di diritto, insignito nel corso della sua carriera di 18 lauree ad honorem.

Il professor Ferrajoli ha negli anni recenti collaborato con diversi paesi del Sud America per l'elaborazione  delle loro Costituzioni, nate dopo la caduta dei regimi dittatoriali che hanno soffocato a lungo diritti civili e sociali; queste nuove costituzioni sono oggi tre le più avanzate al mondo e affermano chiaramente il diritto ai beni comuni, tra i quali l'acqua, tutelata come bene fondamentale.

Ferrajoli è certo un personaggio straordinario, al quale sono legato da affetto e amicizia, ma non per i titoli che ho ricordato, ma, a mio giudizio, per la sua spontanea, connaturata riservatezza  e la limpida e rigorosa onestà intellettuale. Si è discusso di molti temi.

Il rapporto tra democrazia formale e sostanziale: la democrazia non è  un insieme di regole formali, ma è quella che viene messa in pratica attuando i principi che la costituzione afferma.

L’art.49 della Costituzione e la riforma dei partiti: senza partiti non c’è democrazia, occorre comunque separare le funzioni e le responsabilità istituzionali dalle responsabilità di partito, mentre oggi questa divisione non c’è e quindo non c'è vera democrazia.

La crisi della rappresentanza, che investe non solo i partiti , ma anche le istituzioni, investe tutto e bisogna stare attenti; il grillismo e la cosiddetta democrazia diretta possono configurarsi come negazione della Costituzione stessa, ma bisogna comunque  ricercare formule capaci di garantire una partecipazione popolare diffusa. L'Europa vive un deficit di progettazione costituzionale, occorre una Costituzione europea che vincoli tutti i paesi poiché senza eguaglianza non ci può essere unità europea.

Stiamo assistendo al trionfo della finanza che disarma la politica e disarticola la società, l’ordine del mercato sostituisce l’ordine del diritto, ma il mercato non può essere filantropico, solo il diritto è garante di libertà, non la libertà del liberismo, ma innanzitutto la libertà dal bisogno.

La legge di deroga all’art.138, afferma Ferrajoli, è incostituzionale, il potere costituito si è fatto costituente. 

Per rispondere alla domanda: cos’è la demagogia, quella che segna la personalizzazione della politica, da Berlusconi a Grillo e non solo, Ferrajoli cita Aristotele: “ i demagoghi stanno al popolo come gli adulatori stanno ai tiranni, con la differenza che essi, poiché il popolo non esiste come soggetto dotato di una sua volontà unitaria, possono presentare la loro volontà del popolo. E come tale imporla a tutti. E’ così che il demagogo si trasforma in tiranno”.

C’è stato un filo conduttore, anche nel dibattito ? direi di si.

La crisi della politica si denota come crisi di sistema e pone il problema di trovare delle risposte. Assistiamo al dominio dell’economia sulla politica, alla odierna motivazione della militanza politica nei partiti (non fu cosi nel primo dopoguerra) funzionale a interessi personali, affermazione e successo, carriera, benefici economici individuali.

L'impegno politico è sempre meno rivolto all'interesse e benessere collettivo, ai valori e prospettive di eguaglianza sociale, all’etica, che sola può far rinascere il carattere nobile della politica. Impossibile raccontare tutto, vorrei concludere così.

Dice Ferrajoli “Non basta la ragione; l’energia politica viene dal nesso tra  ragione e passione. Le passioni gioiose (amore, amicizia, il riconoscersi nell’altro) sono fonte di felicità, quelle tristi (arrivismo, avidità, invidia, egoismo, aggressività) sono fonte di infelicità.“

Per me è stata una lezione di vita .

Franco Calamida



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