Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate

Il 6 novembre si è svolto presso il Consiglio di Zona 3 un workshop organizzato dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano dal titolo: “Trasformazioni degli scali ferroviari, un confronto su attese, esigenze e desideri dei soggetti locali. Lo scalo di Lambrate” ()
scalo lambrate1
Ieri sera si è parlato di  70.000mq, totalmente da bonificare (a carico dell'operatore), in una posizione strategica per la città (l'area è quella tratteggiata nell'immagine di copertina).
Quest'area fa parte di un accordo, volutamente globale, che Comune di Milano, Regione Lombardia e FF.SS. stanno cercando di trovare da 10 anni a questa parte ed in cui, quella di Lambrate, è solo una delle 7 aree su cui verterebbe l'accordo  di trasformazione urbana (le altre sono:  Farini-Lugano, Greco-Breda, Romana, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo). Complessivamente si parla di 1.200.000mq in cui comincia solo ora la contrattazione. Una trasformazione di cui vedremo i frutti forse tra 10 anni. Il punto di partenza (verso cui però si sta lavorando per abbassare la percentuale) è una richiesta del 50% dei mq in SLP (superficie calpestabile). Nel caso specifico di Lambrate la bellezza di 34.000mq di SLP (circa 350 appartamenti cioè 20 da 6 piani). Tenendo conto del valore commerciale della zona si parla di un valore immobiliare di 120Mln di Euro, di cui almeno la metà di margine. Le Ferrovie hanno promesso, nel caso si raggiungesse l'accordo, di destinare una parte dei profitti in opere destinate alla comunità e alla mobilità sostenibile. Il Comune ha così incaricato il DAStU ( Dipartimento di Architettura e Studi Urbani ) del Politecnico di Milano di avviare una perlustrazione per giungere a dei progetti, per ogni scalo, da poter mettere sul piatto della bilancia. Su questo argomento consiglio la lettura di questo interessante articolo su arcipelagomilano .
In precedenza c'è stato un primo incontro con il Consiglio di Zona in cui è stato posta una condizione imprescindibile: il PRU (Programma di Riqualificazione Urbana) Rubattino (165.000mq di superficie abitativa), il futuro ATU (Area di Trasfomazione Urbana) della caserma Rubattino (quasi 82.000mq di cui il 35% destinato ad SLP abitativo) e l'ATU dello scalo Lambrate vedranno una concentrazione nei prossimi anni di qualcosa come 50.000 nuovi abitanti! Questa grande massa preme sui due soli varchi di passaggio della cinta ferroviaria: via Bassini a Nord ed il cavalcavia Buccari a Sud, entrambi i passaggi attraverso vie strette e largamente abitate e quindi causa di costante intasamento e conseguente inquinamento.
Se è vero che si vuole dare un profondo cambiamento nelle abitudini di mobilità dei milanesi, è comunque impensabile prevedere queste opere senza pensare ad un nuovo varco. Il punto è capire dove farlo perché dall'altra parte del muro c'è la zona universitaria, con un dedalo di vie frequentatissime da studenti di tutti gli ordini scolastici (Vespucci, Clericetti, Cairoli, Steineriana di via Clericetti, Politecnico, Università degli Studi di Milano) e quindi pensare ad un attraversamento di questa zona  da parte di un asse portante della mobilità Est-Ovest di Milano è impensabile. Forse la soluzione sarebbe il raddoppio dell'attuale sottopassaggio di via Bassini e l'apertura carrabile del sottopassaggio di via Amedeo.

L'appuntamento di ieri è stato organizzato per intervistare le associazioni ed i comitati di Zona 3 sui desideri di trasformazioni. Erano presenti Ai-Chèr, Vivirubattino, Laboratorio di Partecipazione, Comitato per Milano Zona 3, Metro Bosco, ACLI, GAS Lola, Z3xmi oltre ad alcuni cittadini che ne hanno fatto richiesta.
Le proposte emerse hanno avuto alcune caratteristiche in comune su cui ragionare. Innanzitutto tutte le realtà hanno chiesto che fosse pensato, per dare fruibilità reciproca delle aree Est-Ovest, ad un passaggio ciclopedonale di attraversamento della ferrovia, all'altezza del Centro Sportivo Crespi . Il rappresentante di Metro Bosco ha sollevato il problema dell'impossibilità ad effettuare il passaggio al di sotto della massicciata ferroviaria a causa del passaggio di un importante elettrodotto (lo stesso che impedisce l'utilizzo della porzione Nord del Centro Sportivo Crespi) e quindi propone una passerella che passi al di sopra, da ricongiungere ad una "grondaia" ciclopedonale che tagli a metà il muraglione ad Est, mitigandone quindi la bruttezza.
Un altro degli elementi emersi con costanza è la riprogettazione di percorsi Nord-Sud per congiungere luoghi vecchi e nuovi della storia del nostro quartiere quali Rubattino, Lambrate, Ortica e Città Studi, innanzitutto tramite  la realizzazione, lungo il muraglione, di una ciclopedonale Nord-Sud, ma anche ripensando e congiungendo le aree verdi, visto che quest'area potrebbe anche far parte della congiunzione dei 3 grandi parchi della Zona: Lambro-Lambretta-Forlanini.
Vista la durata del progetto, Ai-Chèr propone di aprire subito nell'area uno stand (chiamata "casa del progetto") per la partecipazione dei cittadini al progetto di trasformazione. Altra esigenza emersa è quella di tenere lo spazio a verde concentrato in uno spazio indiviso e non attrezzato per organizzare eventi.
Si è parlato anche di realizzazione di studentati per scaricare le esigenze dalla già congestionata area urbana di città studi ed abbassare i prezzi degli affitti, ma si è anche parlato di costruire una città della sostenibilità dove aprire spazi per i GAS, mercato a filiera corta, spazio di formazione sulla sostenibilità ambientale, ciclofficina: il tutto da pensarsi con strutture ecocompatibili ed ad impatto 0.

La mia idea si discosta un poco dalle altre proposte. Parte dalla considerazione della presenza, a ridosso di quest'area, di importanti realtà quali il Centro Sportivo Crespi, l'Università degli Studi di Milano, la Biblioteca Valvassori Peroni ed il Vespucci. L'idea è quella di creare un'area in cui ospitare un CAG (Centro di Aggregazione Giovanile) per lavorare per l'integrazione dei giovani tramite lo sport e la culture, poi un ostello per sportivi gestito dagli studenti del Vespucci per dare un servizio alle manifestazioni da svolgere al Crespi e quindi laboratori medici, gestiti dalla facoltà di Medicina, di Medicina dello Sport e Dietologia da affiancare ai frequentanti il Centro Sportivo ed il CAG.

Comunque, anche se la strada è lunga, il processo è cominciato con un'importante novità: l'ascolto delle associazioni e comitati di cittadini attivi nella zona. E' un passo importante verso processi partecipati di riprogettazione della città. Speriamo che abbia un seguito.

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Re: Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate
01/02/2016 antonio
Città universitaria? Studenti? Quali?
L'Università va a Pero, l'IT e il Besta a Sesto, la MacedonioMelloni in smobilitazione, chiuso il ciak, chiuso l'ist arti grafiche, chiusa la mensa universitaria... Nella zona 3 si sta creando un buco di servizi incolmabili, tutti parlano di portar via e nessun servizio da metterci. Ci mancano solo 50.000 abitanti in più per farne un dormitorio per cui quando uno deve far qualcosa deve attraversare Milano. Guardate lo scempio fatto a pta Vittoria al posto della biblioteca europea: un vero obbrobrio di quartiere.
Davanti a questo buco mi aspettavo che insorgessero gli urbanisti (di quelli che gridano alla catastrofe se uno cambia la tapparella del cesso), niente. Anzi, Boeri ha proposto di portae la città metropolitana a Milano. Io non capisco, semplicemente non capisco a che gioco stanno giocando gli amministratori di Milano...


Re: Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate
22/11/2013 luca
Ho letto con interesse l'articolo scritto sotto la sezione "La città che vorrei". Mi sembra appropriato dire "la città che volete". Mi spiegate cosa avete intenzione di fare nella nostra zona ? Volete portare via spazi comuni per regalarli al Politecnico (vedi piscina ponzio"). Parlate di zona di pregio, ma lo stato delle strade è fatiscente (vedasi la stessa piazza leonardo), e certamente le tasse della zona non vengono reinvestite qua (forse in centro ?) Che fine ha fatto la chiusura a Zona a Traffico Limitato entro la cerchia ferroviaria ? Che fine ha fatto la Milano più semplice ? Che fine hanno fatto i buoni propositi di avere una città a misura di bambino ?
Perdonatemi, ma se dobbiamo ancora sorbirci la solita favola della "professionalità" dei costruttori,andatevi a vedere la vicenda dei parcheggi sotterranei (già che ci siamo: guardate i nuovi parcheggi in via Ampere angolo via Compagni)

Per ultimo andate a vedere lo stato dei muri delle case intorno all'università. Sono tutti imbrattati ! Mi associo: ma di cosa stiamo parlando ?

P.S. Ma questo consigliere di che partito è ?


Re: Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate
09/11/2013 GIOVANNI
Ma di che cosa state parlando?
Costruzione di residenze universitarie?
50000 abitanti?
Sottopassi?
Ma non avete scritto che ristrutturano in via De Villard una residenza temporanea.
Ma in via Bistolfi/Cima non c'è un fabbricato che deve essere ultimato ed era stato progettato per essere una residenza universitaria?
Ma la ex scuola Manzoni di via Rubattino è vuota e perché non potrebbe essere riconvertita.
State a fantasticare di costruire sottopassi ferroviari quando il CdZ3 non ha manco la capacità di mettere una videocamera nel sottopasso di via Bassini.
Il Politecnico e il CdZ; il Politecnico e il Comune; il Politecnico e i progetti suoi da discutere.
Ma perché perdete tempo? Mi sembrate quelli che volevano congiungere Milano con Torino, per creare una grande megalopoli. Sappiamo come sono andati a finire.
Voi se andate avanti a fantasticare dietro i progetti altrui vi troverete in mano carta straccia e Lupi come sindaco. Viva le larghe intese.


Re: Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate
08/11/2013 Michele Sacerdoti
Un cittadino ha anche proposto di ricostituire il percorso storico che raggiungeva da via Bassini via Buschi, via Bertolazzi e via Dardanoni con un passaggio sotto la massicciata ferroviaria di tipo ciclopedonale all'inizio della stazione di Lambrate.
E' stato anche chiesto di costruire residenze universitarie per diminuire i costi di permanenza a Milano degli studenti fuori sede.
Il comitato Vivirubattino ha chiesto che il percorso verde in direzione est-ovest attraverso il quartiere Rubattino, che proseguirà nel progetto della area ex-Colombo, continui nel nuovo quartiere e che il verde non sia condominiale ma sia un parco aperto godibile per tutti i cittadini.


 
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