Il futuro dello Scalo Ferroviario Lambrate
Quest'area fa parte di un accordo, volutamente globale, che Comune di Milano, Regione Lombardia e FF.SS. stanno cercando di trovare da 10 anni a questa parte ed in cui, quella di Lambrate, è solo una delle 7 aree su cui verterebbe l'accordo di trasformazione urbana (le altre sono: Farini-Lugano, Greco-Breda, Romana, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo). Complessivamente si parla di 1.200.000mq in cui comincia solo ora la contrattazione. Una trasformazione di cui vedremo i frutti forse tra 10 anni. Il punto di partenza (verso cui però si sta lavorando per abbassare la percentuale) è una richiesta del 50% dei mq in SLP (superficie calpestabile). Nel caso specifico di Lambrate la bellezza di 34.000mq di SLP (circa 350 appartamenti cioè 20 da 6 piani). Tenendo conto del valore commerciale della zona si parla di un valore immobiliare di 120Mln di Euro, di cui almeno la metà di margine. Le Ferrovie hanno promesso, nel caso si raggiungesse l'accordo, di destinare una parte dei profitti in opere destinate alla comunità e alla mobilità sostenibile. Il Comune ha così incaricato il DAStU ( Dipartimento di Architettura e Studi Urbani ) del Politecnico di Milano di avviare una perlustrazione per giungere a dei progetti, per ogni scalo, da poter mettere sul piatto della bilancia. Su questo argomento consiglio la lettura di questo interessante articolo su arcipelagomilano .
In precedenza c'è stato un primo incontro con il Consiglio di Zona in cui è stato posta una condizione imprescindibile: il PRU (Programma di Riqualificazione Urbana) Rubattino (165.000mq di superficie abitativa), il futuro ATU (Area di Trasfomazione Urbana) della caserma Rubattino (quasi 82.000mq di cui il 35% destinato ad SLP abitativo) e l'ATU dello scalo Lambrate vedranno una concentrazione nei prossimi anni di qualcosa come 50.000 nuovi abitanti! Questa grande massa preme sui due soli varchi di passaggio della cinta ferroviaria: via Bassini a Nord ed il cavalcavia Buccari a Sud, entrambi i passaggi attraverso vie strette e largamente abitate e quindi causa di costante intasamento e conseguente inquinamento.
Se è vero che si vuole dare un profondo cambiamento nelle abitudini di mobilità dei milanesi, è comunque impensabile prevedere queste opere senza pensare ad un nuovo varco. Il punto è capire dove farlo perché dall'altra parte del muro c'è la zona universitaria, con un dedalo di vie frequentatissime da studenti di tutti gli ordini scolastici (Vespucci, Clericetti, Cairoli, Steineriana di via Clericetti, Politecnico, Università degli Studi di Milano) e quindi pensare ad un attraversamento di questa zona da parte di un asse portante della mobilità Est-Ovest di Milano è impensabile. Forse la soluzione sarebbe il raddoppio dell'attuale sottopassaggio di via Bassini e l'apertura carrabile del sottopassaggio di via Amedeo.
L'appuntamento di ieri è stato organizzato per intervistare le associazioni ed i comitati di Zona 3 sui desideri di trasformazioni. Erano presenti Ai-Chèr, Vivirubattino, Laboratorio di Partecipazione, Comitato per Milano Zona 3, Metro Bosco, ACLI, GAS Lola, Z3xmi oltre ad alcuni cittadini che ne hanno fatto richiesta.
Le proposte emerse hanno avuto alcune caratteristiche in comune su cui ragionare. Innanzitutto tutte le realtà hanno chiesto che fosse pensato, per dare fruibilità reciproca delle aree Est-Ovest, ad un passaggio ciclopedonale di attraversamento della ferrovia, all'altezza del Centro Sportivo Crespi . Il rappresentante di Metro Bosco ha sollevato il problema dell'impossibilità ad effettuare il passaggio al di sotto della massicciata ferroviaria a causa del passaggio di un importante elettrodotto (lo stesso che impedisce l'utilizzo della porzione Nord del Centro Sportivo Crespi) e quindi propone una passerella che passi al di sopra, da ricongiungere ad una "grondaia" ciclopedonale che tagli a metà il muraglione ad Est, mitigandone quindi la bruttezza.
Un altro degli elementi emersi con costanza è la riprogettazione di percorsi Nord-Sud per congiungere luoghi vecchi e nuovi della storia del nostro quartiere quali Rubattino, Lambrate, Ortica e Città Studi, innanzitutto tramite la realizzazione, lungo il muraglione, di una ciclopedonale Nord-Sud, ma anche ripensando e congiungendo le aree verdi, visto che quest'area potrebbe anche far parte della congiunzione dei 3 grandi parchi della Zona: Lambro-Lambretta-Forlanini.
Vista la durata del progetto, Ai-Chèr propone di aprire subito nell'area uno stand (chiamata "casa del progetto") per la partecipazione dei cittadini al progetto di trasformazione. Altra esigenza emersa è quella di tenere lo spazio a verde concentrato in uno spazio indiviso e non attrezzato per organizzare eventi.
Si è parlato anche di realizzazione di studentati per scaricare le esigenze dalla già congestionata area urbana di città studi ed abbassare i prezzi degli affitti, ma si è anche parlato di costruire una città della sostenibilità dove aprire spazi per i GAS, mercato a filiera corta, spazio di formazione sulla sostenibilità ambientale, ciclofficina: il tutto da pensarsi con strutture ecocompatibili ed ad impatto 0.
La mia idea si discosta un poco dalle altre proposte. Parte dalla considerazione della presenza, a ridosso di quest'area, di importanti realtà quali il Centro Sportivo Crespi, l'Università degli Studi di Milano, la Biblioteca Valvassori Peroni ed il Vespucci. L'idea è quella di creare un'area in cui ospitare un CAG (Centro di Aggregazione Giovanile) per lavorare per l'integrazione dei giovani tramite lo sport e la culture, poi un ostello per sportivi gestito dagli studenti del Vespucci per dare un servizio alle manifestazioni da svolgere al Crespi e quindi laboratori medici, gestiti dalla facoltà di Medicina, di Medicina dello Sport e Dietologia da affiancare ai frequentanti il Centro Sportivo ed il CAG.
Comunque, anche se la strada è lunga, il processo è cominciato con un'importante novità: l'ascolto delle associazioni e comitati di cittadini attivi nella zona. E' un passo importante verso processi partecipati di riprogettazione della città. Speriamo che abbia un seguito.