Piazza Leonardo, anatomia di una liberazione

Quattro mesi inediti per il centro di Città Studi. Prima, a giugno, la liberazione dai parcheggi. E poi l'arrivo delle palestre a cielo aperto, che hanno quintuplicato gli aderenti a settembre. E infine performance teatrali a ripetizione, e arte di strada. Risultato: RiconquistaMi ha funzionato. Piazza Leonardo resterà libera. E con la prossima primavera si replica.  ()
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E’ possibile trasformare un’anonima piazza parcheggio, costellata di grigi panettoni spartitraffico, infestata persino da spettri del passato in forma di siringhe? Mutarla in uno spazio attivo di salute, emozioni e cultura? E come? C’è voluto un anno di lavoro, ma si può dire proprio che Piazza Leonardo Da Vinci, il grande spazio verde che va dal frontone del Politecnico fino a Viale Romagna, da giugno a settembre è stata davvero palestra di sport popolare, e insieme, luogo di teatro, cultura, arte e musica. Un primo esperimento che ha riservato, ai suoi stessi organizzatori, non poche sorprese.

<Il percorso è stato lungo, fin dal lancio del progetto Campus Sostenibile, oltre un anno fa _ spiega Antonio Longo, docente di urbanistica al Politecnico di Milano e membro del team di RiconquistaMi _ da allora abbiamo avviato un tavolo con l’Amministrazione, Zona compresa per trasformare Piazza Leonardo in uno spazio senza auto, agibile a nuove attività. Il problema era quello di convincere soprattutto la controparte tecnica, i funzionari. Per arrivare a soluzioni pratiche. Ci sono infatti standard di sicurezza e tante regole che si sono accumulate sullo spazio pubblico. Un tema complesso. Ma molti funzionari si sono dimostrati disponibili a queste operazioni sperimentali>.

Una selva di divieti, di permessi, di procedure anche vetuste da ottemperare o da evitare. E la riprogettazione della piazza senza le auto, chiusa al traffico ma mantenendo una certa viabilità e gli accessi al Politecnico. <Soluzioni di buon senso una dopo l’altra _ ricorda Longo _ fino alla definizione del piano di apertura di Piazza Leonardo a funzioni ben diverse dal solo massiccio parcheggio. Con 250 auto in sosta nei giorni di punta. A quel punto potevamo avviare RiconquistaMi, il progetto per sperimentare un’estate diversa della piazza>.

Qui entra in scena, innanzitutto, lo sport. Lo sport attivo, vissuto in prima persona dai cittadini. Piazza Leonardo è stata inclusa in Verde Estate, l’iniziativa del Comune che prevede una piazza specifica per i suoi eventi in ogni zona di Milano – spiega Anna Moro, anch’essa del team di RiconquistaMi (1) _ Piazza Leonardo è stata una delle prescelte>. E Chiara Bisconti, l’assessora allo Sport e Tempo libero, vi ha fatto confluire le attività di Mi Muovo, il programma di eventi sportivi, realizzati da varie associazioni (2). Una serie di corsi e di attività confluiti sulla piazza. E promossi anche dal consiglio di zona, in particolare dalla consigliera allo sport Sara Rossin.

<Con RiconquistaMi, fin da giugno, le attività che prima si svolgevano nelle palestre le si sono portate in piazza. Per esempio corsi di kendo, karate, rumba, ginnastica. Facevano le prime lezioni in piazza. Passava uno e si aggiungeva, vedeva il programma e si inseriva. E Poi tornava. Così per i gruppi che correvano _ dice Moro _ I passanti, molti studenti, chiedevano cosa stessero facendo. Puoi aggregarti, è gratis. E loro lo facevano>.


Un evento incrementale. Imprevisto. Gli stessi gruppi che a giugno contavano una decina di partecipanti poi si scoprivano raddoppiati. <E a settembre spesso quintuplicati _ dice Longo _ tutti sapevano infatti che i corsi si tenevano il tal giorno alla tale ora, per tutti i quattro mesi. E questa costanza temporale ha aiutato enormemente. Siamo arrivati a oltre 250 persone contemporanee praticanti sport in piazza a settembre. Qui il gran lavoro di organizzazione fatto dall’Irs e da Andrea Zorzi ha funzionato appieno. Attività sportive anche semplici, che non necessitano di strutture, hanno esercitato un richiamo evidente. E di iniziazione per molti>.


Per confronto. I luoghi di Mi Muovo sono stati due. Il parco di Chiesa Rossa e Piazza Leonardo. In ambedue attività simili per un periodo identico. <Però per la prima la partecipazione è rimasta stabile, mentre per Leonardo abbiamo registrato questa forte dinamica incrementale>. Segno che una piazza al centro di un’area da oltre diecimila giovani studenti produce effetti attrattivi piuttosto interessanti.

Anche sul versante culturale e teatrale è avvenuto qualcosa di analogo. Anche se più attentamente costruito dal team di RiconquistaMi.

 

<Abbiamo compiuto un primo test a maggio quando ancora la piazza era occupata dalle auto _ spiega Anna Moro, Anna Moro, che ha curato il progetto delle attività teatrali _  con una compagnia giovane, Effetto Larsen. Su una performance che simulava gli stormi di uccelli. Ma prima avevamo fatto le prove dentro il Politecnico>. In quell’occasione il team si è fatta un’idea di come gestire questi eventi “leggeri” all’aperto. <Un esempio: usare le casse acustiche di automobili aperte per la musica. Per evitare l’installazione di impianti con relativi problemi e onerosi permessi>.

Da allora <Il team ha cominciato a immaginare come sviluppare queste attività _ prosegue Longo _ Con contatti verso associazioni e  gruppi teatrali. Obbiettivo coinvolgerli nella sperimentazione sulle performance, la danza e la musica. Chiedendo loro se questo luogo si sarebbe prestato, cosa sarebbe stato necessario, quali i punti migliori per l’azione. In uno spazio comunque molto grande>.

E così abbiamo avviato contatti con decine di gruppi. Ne cito alcuni: Lanfranchi, Marina Spreafico, AVTurnè. E’ stato un lavoro piuttosto impegnativo. Con loro abbiamo costruito il progetto delle performances. Mai spettacoli. Ma azioni teatrali che dovevano adeguarsi al sito. Anche per noi, per sapere poi cosa dire alla Zona e al Comune. E anche per loro per capire cosa, alla fine, avrebbero portato a casa. Da un’esperienza anche rischiosa e nuova. Il Consiglio di Zona 3 e la Commissione Cultura sono stati, infatti,  partner imprescindibili per la realizzazione delle attività sperimentali-teatrali di RiconquistaMi, senza di loro metà del progetto non sarebbe stato possibile.>.

Di necessità virtù. Verde Estate, che negli anni precedenti finanziava palchi e spettacoli all’aperto nelle piazze, nel 2013 ha visto i suoi fondi comunali cancellati.

<Per noi, paradossalmente, è stato un bene _ spiega Moro _ Se infatti avessimo voluto fare dell’intrattenimento avremmo montato il nostro bel palco, messo file di sedie, pagato i diritti, e fatto cinque concerti jazz. Chiuso. Invece abbiamo seguito la strada di sperimentare l’urbano>. <E’ stato un modo per testare uno spazio pubblico rispetto a una serie di azioni, le più coinvolgenti possibili. Nel rapporto tra corpo, spazio, movimento, reattività, disponibilità dello spazio pubblico. Fisico e umano _ dice Longo _ Una sfera squisitamente architettonica, urbanistica, affine alla nostra professione>.


Di qui la componente tipica di una piazza universitaria, al centro di Città Studi. <Abbiamo trasportato di peso sulla piazza il corso di progettazione urbana. Facendo riflettere gli studenti sulle possibili ipotesi di trasformazione degli spazi, anche quelle più radicali. Offrendo tutti i gradi di libertà. Ma con un obbligo per gli studenti. Anche pensando a una trasformazione a 30 anni dire cosa fare per l’anno prossimo. Ovvero costruire prototipi di cambiamento immediatamente realizzabili. Ma compatibili con il futuro>.

Piccole ma significative modifiche. <Due studentesse, per esempio, hanno notato che tutti attraversavano la piazza a testa bassa, senza guardarsi attorno. Volevano cambiare la percorrenza. Non hanno messo cartelli. Hanno solo fatto un cosa: hanno attaccato a un albero 200 origami bianchi.

Bene, la gente ha cominciato a deviare. Chi andava a guardarli, chi li rubava… Alla fine della giornata il flusso era cambiato. Ci abbiamo scherzato sopra. Quante tonnellate di carne avete spostato con pochi grammi di carta?>.

Un gioco di attenzione, che cambia l’ambiente. Come il tavolino e ombrellone su cui disegnava Julia Binfield. <Abbimo immaginato con lei le mille cose nuova che si sarebbero potute fare in piazza. E lei ne ha disegnate un centinaio – dice Moro – fino a creare, con  immagini,numeri e linee una mappa di percorsi>.


E arriviamo al 28 settembre, serata finale. E conclusione anche del workshop “Urban Scapes” (3). <In architettura usiamo spesso questo metodo didattico. Prendere un artefatto, smontarlo. E poi rimontarlo in un altro luogo _ dice Longo _

Noi abbiamo fatto la stessa cosa con una performance di teatro danza di Maria Carpaneto, dedicata al rapporto di una donna con il suo spazio interno, pensata 4-5 anni fa  per la scatola nera di un teatro. Una performance tutta sul corpo e su dieci stazioni. Gli studenti hanno smontato le stazioni e hanno ricollocato la performance nella piazza con le minime modifiche che si potevano fare. Così è stata disegnata una sezione lineare della piazza, dal Poli fino a Viale Romagna. La danzatrice ha cominciato a muoversi tra suoni e luci.


All’inizio il pubblico era limitato. Un po’ di parenti dei ragazzi, nostri e docenti del Politecnico. Poi però nel giro di pochi minuti, chi passava in tram, scendeva. E la gente dalle case anche. All’inizio della performance c’erano 60 persone. Alla fine, nella stazione di arrivo, 250. Nel giro di tre quarti d’ora>.


E ora? <La sperimentazione è andata bene. Le macchine in Piazza Leonardo non tornano. Resta libera, disponibile ad accogliere nuovi eventi. Ovviamente, dato che è cominciato l’inverno, saranno meno agevoli _ dice Moro _ Ma ci sono tanti progetti in itinere, nati da questa nuova attenzione. Le associazioni studentesche, per esempio, hanno delle idee>.

Lati da migliorare? <Di sicuro la comunicazione verso la gente della zona tre. La partecipazione fuori l’area di Città Studi è stata limitata, meno per lo sport e di più per gli eventi culturali _ conclude Longo _  dovremo lavorarci di più. La nostra sperimentazione, infatti, non è affatto chiusa>.

Beppe Caravita

 

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(1) Il progetto RiconquistaMI è sviluppato nell'ambito di un progetto finanziato con fondi 5x1000 dal nome sintetico di Smart Plan

(2) L'iniziativa sportiva Mi Muovo è promossa da Chiara Bisconti e guidata da IRS ( Istituto per la ricerca Sociale), in particolare da Elena Donaggio con Andrea Zorzi.

(3) Il workshop di Settembre si intitola Impressions/Expressions ed ha coinvolto, oltre a Antonio Longo tre altri docenti: Pierluigi Salvadeo, Talita Medina e Maria Carpaneto (danzatrice), ha coinvolto 25 studenti di diverse nazionalità.

(4) Altre foto, molto suggestive, della perfomance e della trasfigurazione della piazza sono state scattate da Nicoletta Di Raffaele e sono disponibili su http://dropcanvas.com/4n2ds


 

 


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