Conoscere il sottosuolo e intervenire tempestivamente in caso di inquinamento: arriva il Piano Infrastrutturale Acquedotti

Fase pilota a Milano e in 50 Comuni della Provincia grazie all’accordo CAP – MM ()

Utilizzare gli stessi software con cui le compagnie petrolifere individuano il petrolio, applicandoli però al campo idrico. L’obiettivo: conoscere con precisione la qualità e la composizione del terreno sotto i nostri piedi, per avere un modello numerico previsionale con cui pianificare e progettare la realizzazione di nuovi pozzi ove necessari e di interventi sulle reti e gli impianti di acquedotto, e determinare modalità di utilizzo ottimali della risorsa idrica costituita dalla falda, in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità. Ma tra i vantaggi del PIA, il Piano Infrastrutturale Acquedotti a cui stanno lavorando Gruppo CAP e Metropolitana Milanese spa (le due aziende pubbliche che curano il servizio idrico rispettivamente nella provincia e nella città di Milano) ci sono anche applicazioni pratiche che includono la gestione delle emergenze. Un esempio? In caso di sversamento di inquinanti in un corso d’acqua, con il PIA sarà possibile prevedere in tempi rapidissimi l’evoluzione della circolazione degli inquinanti nel sottosuolo, per intervenire tempestivamente e mettere in sicurezza la rete di acquedotto.

Il Piano Infrastrutturale Acquedotti è un progetto lanciato dal Gruppo CAP a cui ha aderito recentemente anche Metropolitana Milanese, grazie a un protocollo d’intesa per la gestione condivisa di tutti i dati ambientali relativi al sottosuolo nel territorio gestito dalle due aziende.

Di fatto, sono già stati inseriti in un unico software i dati stratigrafici relativi a 936 punti di monitoraggio di 51 Comuni diversi. Un’area molto estesa che include il capoluogo di Milano; la fascia nord della provincia tra Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Cologno Monzese fino a Pantigliate e Segrate; una parte della provincia di Monza e Brianza; e la zona ovest del Milanese tra Rho, Pero e Lainate (in allegato l’elenco dei Comuni già coinvolti).

“Il PIA è un progetto da cui ci aspettiamo moltissimo in termini di supporto concreto per pianificare al meglio qualunque intervento che coinvolga la falda. Oggi per un'azienda idrica è indispensabile investire tempo ed energie nella ricerca e sviluppo, se vogliamo garantire un servizio al passo con le esigenze e le complessità di territori fortemente urbanizzati come il nostro” – così dichiara il direttore generale di Cap Holding Michele Falcone.


Soddisfazione anche dal direttore generale di MM Stefano Cetti: “ Innovazione tecnica e nuovi orizzonti di collaborazione sono le due parole che contraddistinguono questa fase pilota che porterà ad una gestione del sottosuolo urbano diversa e maggiormente coordinata e interpretata. Soprattutto per noi gestori di servizi pubblici a rete è ancora più importante essere in condizione di poter prevedere sia le situazioni ordinarie che quelle d’emergenza che hanno al centro un elemento indispensabile come l’acqua, avendo a disposizione un territorio così vasto .”


Concretamente, nel sistema vengono inseriti tutti i dati del sottosuolo derivanti dai rilievi, dai carotaggi e dalle indagini geognostiche effettuati negli anni per elaborarli in una modellistica numerica avanzata. Il risultato sarà uno strumento di supporto per Gruppo CAP e MM nelle pianificazioni future, nell’ottica di una gestione sostenibile della risorsa idrica. Sempre per tradurre la teoria in esempi concreti, sarà possibile sezionare il terreno in porzioni tridimensionali, per capire dove, come e quanto scorre l’acqua sotto i nostri piedi, e per verificare se la disponibilità idrica è sufficiente per coprire il fabbisogno della popolazione prevista, senza impoverire la falda.

Nell’attesa che il progetto sia esteso a tutto il territorio, un primo risultato è già stato ottenuto: proprio l’altro ieri l’Ufficio Bilancio Idrico-Geologia di CAP Holding ha consegnato alla Regione Lombardia una prima relazione sullo stato della falda nell’area delle ex-Falck di Sesto San Giovanni. Si tratta di una serie di mappe chimiche dettagliate, a supporto della valutazioni che la Regione dovrà effettuare sul sito di interesse nazionale.

Il PIA è uno dei fiori all’occhiello delle due aziende idriche sul fronte della ricerca e sviluppo. Un progetto strategico e un investimento corposo, anche se in questo caso non in termini prettamente economici: l’acquisto dei software e degli hardware per il PIA è stato relativamente basso (“solo” 60 mila euro), mentre decisiva si è rivelata la collaborazione con l’eccellenza italiana nella ricerca in ambito geologico, in particolare con il gruppo di ricerca del professor Riccardo Bersezio, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano.

Il prossimo appuntamento è fissato per lunedì 21 ottobre p.v. quando si terrà la prima seduta del tavolo di lavoro tra Cap Holding e Metropolitana Milanese spa per iniziare un confronto sullo sviluppo dei temi relativi al protocollo d’intesa.


Milano, 18 ottobre 2013


Per informazioni:
CAP Holding:
ufficio.stampa@capholding.it- 02 82.502.218/362 – Franco Maggi 347 3624473
MM spa:
c.gelati@metropolitanamilanese.it– 02 77.47.259 – Cinzia Gelati 335 5638404




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