La zona si sta degradando?
(Giuseppe Caravita)10/07/2013
E crescono anche alte e rigogliose, perché nessuno ormai le toglie. E’ il segnale più gentile di un crescente stato di sporcizia delle strade della zona, dove i camioncini con spazzoloni dell’Amsa paiono spariti da tempo.
E, oltre alle buche nelle strade, particolarmente perniciose per i ciclisti, si trova ormai un po’ di tutto.
Abbiamo provato, insieme a Massimo Cecconi che vi abita, a fare una semplice passeggiata fotografica su via Donatello, Garofalo, Balzaretti, i giardini Sergio Ramelli, Sansovino e di nuovo Garofalo. Ovunque lo stesso spettacolo.
I posteggi a spina di pesce sono ormai ad occupazione permanente, non vi è un cartello che segnali una notte per la pulizia della strada. E un portinaio di via Garofalo ce lo conferma, mentre pulisce il suo rettangolo di strada. “Qui ormai a pulire non viene nessuno – dice – alcuni di noi lo fanno per puro spirito di servizio. Ma siamo in pochi”.
Da una fabbrica dismessa di Via Garofalo emana, dietro il cancello, un cattivo odore che lascia pensare a imputridimenti. Più avanti un piccione defunto, sotto un’auto è lì, secondo Massimo, da almeno tre mesi. E così una bottiglia frantumata.
Per non parlare dei soliti escrementi animali. Segno che la via è abbandonata a sé stessa.
Le stesse piante spontanee decorano anche Via Sansovino, sede del consiglio di zona, via Bronzino e via Balzaretti (ho poi riscontrato che lo stesso avviene per la strada in cui abito a Città Studi).
Ma il peggio sono i giardinetti dedicati a Sergio Ramelli. Più che giardini sono ormai campetti di sabbia e polvere. Decorticati, senza manutenzione. In cui i bambini devono giocare in un piccolo deserto davvero triste a vedersi.
Domanda quindi: dov’è il Comune, dovè l’Amsa? I tagli e le restrizioni di bilancio hanno forse portato a un silenziosa ritirata dai servizi primari di igiene e verde pubblico?
Attendiamo fiduciosi una risposta. Tra le erbe spontanee che ormai connotano l’austerity di Palazzo Marino.