Il nuovo progetto sul velodromo Vigorelli - Chiara Bisconti risponde

Lo storico velodromo è al centro di polemiche provenienti soprattutto dal mondo del ciclismo su pista per la prevista demolizione della storica pista in legno.
Questo accade dopo che il Comune ha scelto il progetto vincitore  e deciso il finanziamento del progetto.
L'Assessora Bisconti accetta di rispondere alle domande di z3xmi.
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bisconti

Gentile Assessora,
recentemente sono balzate agli onori della cronaca due decisioni che riguardano il Velodromo Maspes-Vigorelli: la prima è la proclamazione del progetto vincitore del bando internazionale aperto dal Comune per la ristrutturazione del Velodromo e la seconda è il finanziamento di 18Mln di Euro deciso dalla giunta per la sua ristrutturazione nell'ambito della convenzione City Life in base alla redistribuzione dei 45Mln di Euro precedentemente destinati al Museo d'Arte Contemporanea.
Il progetto prevede un impianto polifunzionale e multisport in cui comunque il ciclismo avrà un occhio di riguardo con una pista mobile omologata di 250mt, uno spazio riservato alle BmX e la realizzazione del 'Museo del Vigorelli' per permettere di mantenere la memoria su questo importante monumento dello sport milanese. Un progetto ambizioso che però ha suscitato comunque una serie di proteste che focalizzerei in questi punti:

  • mantenimento dell'attuale, storica, pista in parquet di 400mt che, anche se non omologata per tutte le gare, rimane un gioiello invidiato in tutto il mondo;
  • stravolgimento del 'Monumento del ciclismo milanese;
  • dubbi sulla possibilità di rendere l'impianto adatto allo sport agonistico a causa della sua centralità e difficoltà di raggiungimento/parcheggio in macchina;
  • onerosità dell'intervento: un intervento di ripristino dell'attuale sarebbe, secondo i contestatori, più economico
  • mancato anonimato nello svolgimento della gara a causa del mantenimento dello stesso collegio giudicante nelle due fasi.

A garanzia di quanto sostenuto, i critici sul progetto portano la grande quantità di appassionati di ciclismo milanese che, in assenza di un velodromo milanese, vanno al Velodromo di Montichiari, nonché l'aumento costante dei fruitori della bicicletta che mostrerebbe una strada per il mantenimento futuro di una struttura dedicata al 100% al ciclismo con laboratori, negozi, librerie, museo.
Cosa risponde?

“Come abbiamo specificato alla presentazione del progetto vincitore e come abbiamo più volte ribadito, il Vigorelli manterrà la sua vocazione al ciclismo. Nel capitolato vero e proprio che verrà presentato dai progettisti, sarà inserita su nostra precisa indicazione, peraltro già formalizzata e condivisa, per la realizzazione di una struttura smontabile. Una struttura che permetterà gare professionistiche ma al tempo stesso soluzioni per gli amatori. Ricordo anche che il ‘segno’ architettonico non cambierà, resta e resterà il marchio del Velodromo. E realizzeremo un Museo del Ciclismo e del Vigorelli stesso per ricordare e onorare cosa ha significato questo impianto. Ricordo anche che il costo di mantenimento della pista attuale, che non può essere utilizzata per gare, è altissimo. Chi dovrebbe farsene carico? La Federazione non ha mai dato segni di vita in questo senso. Milano ha bisogno di impianti, di spazi. E questo spazio, è bene ripeterlo ancora, conserva una sua vocazione alle due ruote. Per quanto riguarda l’accessibilità dell’impianto, ricordo che sarà collegato da una nuova linea metropolitana e che è già servito dalla linea rossa. Dovrà essere, come tutti i moderni impianti sportivi nelle aree urbane, un impianto car-free. E un adeguato piano di parcheggi. In ultimo, agli appassionati vorrei dire questo: un mio sogno è far tornare la Sei Giorni. Con il nuovo impianto potremo farlo”.

Al di là dello stanziamento per la sua ristrutturazione, si è già pensato a chi gestirà l'impianto e, soprattutto, con quali vincoli relativi alla sua fruizione e apertura al pubblico?

“Sulla gestione interverremo non appena partirà la fase esecutiva del progetto. Posso dire però che il modello che ci è stato proposto e gli spazi che verranno ricavati, anche per usi commerciali (condizione oggi necessaria per meglio cercare un concessionario serio) potranno essere in questo senso una garanzia di buona riuscita. Abbiamo diverse opzioni. Valuteremo”.

Il Vigorelli è stato il luogo prescelto per l'unico concerto dei Beatles in Italia. Oltre ai Beatles ci hanno suonato anche Frank Zappa, Santana, B.B.King e tantissimi altri. Rivedremo il Vigorelli quale palco in cui si esibiranno i grandi nomi della musica?

“Abbiamo voluto un impianto poli-funzionale anche per questo. Ho sempre detto che considero il Nuovo Vigorelli (forse potremmo chiamarlo così) come la seconda Arena di Milano. E all’Arena si sono sempre fatti anche concerti. Partiamo però con lo sport, che ne ha un gran bisogno”.

Nonostante questi impegni da parte dell'Amministrazione non si placano le polemiche. Eppure i presupposti per un progetto che, pur garantendo la vocazione ciclistica del velodromo, cercano di dare alla città una struttura polifunzionale e multisport sono senz'altro da considerare e valorizzare. 

In allegato il progetto vincitore



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