Lambrate, stazione di villeggiatura di élite?

Probabilmente avrete delle difficoltà a crederci ma in epoca lontana il nostro quartiere è stato anche un centro di vacanze per le classi agiate milanesi e alcune testimonianze architettoniche sono ancora lì a dimostrarlo.
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villa delle rose
A partire dal 1500, la ritrovata sicurezza negli spostamenti e la necessità di evadere dalle già convulse strade del centro di Milano spinsero le famiglie nobili di Milano a costruire delle residenze di “campagna” nei dintorni della città. Certo Lambrate non ha avuto la densità di dimore patrizie che si riscontrano lungo il naviglio della Martesana (Crescenzago) o del Naviglio Grande (Cassinetta di Lugagnano) ma la bellezza e il clima più fresco (tutto è relativo) garantito dalla valle del Lambro ha avuto i suoi estimatori.

Ne è testimonianza la “Palazzetta” di via Rombon (Fig.1), costruzione a blocco del tardo Seicento, già proprietà dei Busca, Serbelloni che la usavano, appunto, come villa di campagna. La struttura è caratterizzata da un portico centrale terreno a tre arcate sormontato da una loggia. Negli interni del primo piano si conservano soffitti a cassettoni e dipinti. La dimora in sè ben conservata e correttamente restaurata, purtroppo è ormai inserita in un contesto ambientale completamente alterato, preceduta da un distributore di benzina e circondata da enormi costruzioni abitative senza più alcuna traccia del verde che la circondava all’epoca della sua costruzione.

Ma la Palazzetta non è l’unica testimonianza rimasta della Lambrate “vacanziera”. In via Dardanoni, proprio di fronte alla Villa Folli esisteva nel ‘500 la Villa delle Rose della famiglia Borromeo. L’esistenza della struttura è documentata dalla carta del Zisla risalente al 1721 (Figura 2).

Il rappresentante più noto della famiglia: San Carlo Borromeo, venne tre volte in visita pastorale a Lambrate tra il 1569 e il 1573. In tutte e tre le occasioni officiò messa alla Cappelletta e non alla chiesa di San Martino. Secondo Pino Bellavita, autore della bella monografia “Lambrate, storia e storie” (per chi fosse interessato, il libro di Bellavita è disponibile presso il Circolo ACLI di Lambrate, in via Conte Rosso o presso l’edicola della stessa via), è probabile che questa scelta sia stata fatta proprio per la vicinanza con la dimora di famiglia.
Demolita a fine settecento, della villa delle Rose rimane solo il vestibolo, oggi scarsamente riconoscibile perché inglobato, con un discutibile restauro all’interno di una struttura dell’Ospedale San Raffaele.
A me piace, però, ricordare il Vestibolo come era negli anni 70 (immagine all'inizio dell'articolo), quando la struttura era isolata e circondata da un po’ di verde con un orto e  … un’altalena. La cosa poteva sembrare strana perché in quegli anni la casa era abitata da Pina, una signora anziana che viveva sola.
Ma, parlando con i miei amici lambratesi la faccenda si è subito chiarita. A Pina, che non aveva avuto figli i bambini piacevano e li ospitava volentieri offrendogli del the coi biscotti e facendoli giocare, appunto, sull’altalena.

La vocazione “vacanziera” di Lambrate non si esaurisce però nel settecento. Con l’avvento della società di massa novecentesca il nostro quartiere divenne uno dei luoghi privilegiati per le gite fuori porta dei milanesi ma …. questa è un’altra storia e verrà raccontata più avanti.


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Re: Lambrate, stazione di villeggiatura di élite?
13/07/2017 La Redazione
Gentile Mariano,
la ringraziamo della segnalazione. Abbiamo provveduto alla correzione.


Re: Lambrate, stazione di villeggiatura di élite?
13/07/2017 MARIANO
Faccio solo notare che, secondo le regole della grammatica italiana, si deve scrivere: "SPINSERO LE FAMIGLIE NOBILI A COSTRUIRE" e non "ha costruire", come risulta dal testo.
Grazie per il vostro contributo, che ha soddisfatto una mia vecchia curiosità !


Re: Lambrate, stazione di villeggiatura di élite?
15/04/2013 Manuela
L'unico motivo per cui la Palazzetta di Via Rombon non è mai stata demolita è perché qui fece una sosta "di servizio" Garibaldi se no il proprietario l'avrebbe venduta e fatta demolire da tempo.
Questa si che era una storiella interessante da raccontare durante i pomposi quanto dispendiosi festeggiamenti per l'unità d'Italia.
Manuela


Re: Lambrate, stazione di villeggiatura di élite?
12/04/2013 leonetto
ciao,
ora che non ci sono più fabbriche e pochi lavoratori, a Lambrate manca solamente un fiume pulito.

buon fine settimana

leonetto


 
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