Articoloquattro - Un progetto di condivisione sostenibile delle risorse professionali e d’impresa

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” (Articolo 4 della Costituzione della Repubblica Italiana). E’ tutta qui l’essenza di Articoloquattro, associazione di promozione sociale rivolta alla intercettazione di donne e uomini in disagio economico e quindi, molto spesso abitativo.

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Donne e uomini, liberi professionisti, artigiani, commercianti titolari di partita IVA (che quindi per definizione non possono che essere evasori fiscali) che hanno visto sbriciolarsi i loro rapporti e le loro relazioni con l’avanzare della crisi. Tutto questo perché si è creduto che pagare meno produca maggiori ricavi a fronte di minori costi, senza comprendere che la qualità fa crescere, la quantità non serve neppure a mantenere una posizione. Articoloquattro è il collettore di richieste e opportunità, punto di contatto tra capacità professionale e impresa responsabile; non certo un’agenzia interinale. Articoloquattro ricerca donne e uomini (con particolare attenzione a chi è stato estromesso dall’attività professionale dopo anni di lavoro) che si trovano in difficoltà economica, di disagio psicologico e abitativo, ma anche imprese e aziende che siano disponibili a investire sulle professionalità oggi in disagio ed emarginate. Articoloquattro coinvolge le istituzioni pubbliche comunali, provinciali, regionali, dello stato ed europee, oltre a istituti bancari e organizzazioni del commercio e dell’industria, nella partecipazione al sostegno del disagio economico e abitativo, sempre e comunque in un’ottica di promozione della persona e non di mera carità, attraverso incontri, eventi, finanziamenti da bandi e donazioni. Articoloquattro è un modello innovativo, con domanda e offerta di competenze professionali e umane. Meno retribuzione anche in funzione di un ambiente di lavoro cooperativo e valorizzante, più sicuro in termini di certezze concrete e di relazioni, un modello a somma diversa da zero, dove si vince (e si perde) insieme. Da tutte queste considerazioni nasce l’idea di contratto sostenibile, con tre attori: la persona in disagio, l’impresa, l’istituzione pubblica. La persona in disagio offre le sue capacità accettando una retribuzione minore di quanto possa essere la sua valutazione di mercato, accettando consapevolmente e dignitosamente questa condizione. Fatto 100 il proprio valore, accetta 70. L’impresa che cerca capacità stipula un contratto con la persona in disagio dichiarando espressamente che è consapevole che il compenso pattuito non corrisponde al valore di mercato della prestazione richiesta. L’istituzione pubblica non elargisce contributi in denaro né alla persona in disagio né all’impresa, ma si adopera affinché l’impresa goda di un alleggerimento della pressione fiscale. Ma Articoloquattro è anche di più: attraverso sportelli di ascolto nelle 9 zone della città (alcuni già operativi) vuol dar voce, con l’aiuto di professionisti, a chi non se la sente per pudore o vergogna di uscire allo scoperto dichiarando il proprio disagio e a chi desidera ridefinirsi e reinserirsi nel mondo del lavoro offrendo le proprie specificità professionali alle aziende che le ricercano. Articoloquattro non è la soluzione per eccellenza, ma un esempio di strada che in molti potrebbero seguire creando così una rete di collaborazioni associative fattive e produttive, per creare un circolo virtuoso di economia e consumi equi e solidali. Articoloquattro è il diritto al dovere.


www.articoloquattro.org



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