Non guardare solo la luna, guarda anche quello che cresce sotto i piedi! LA PILOSELLA
Pilosella - Hieracium pilosella. Ne ho trovata una grande quantità nel giardino della scuola alberghiera “A. Vespucci “ di via Valvassori Peroni. È cresciuta indisturbata al bordo del muretto di recinzione, formando un fitto tappeto, come è nella sua caratteristica.
(Wanda Gradnik)22/01/2013
(Wanda Gradnik)22/01/2013
È una pianta erbacea perenne diffusa in tutta Europa - e ne esistono un centinaio di specie - nei luoghi erbosi asciutti. Il nome stesso aiuta il suo riconoscimento, perché presenta una pelosità più o meno rada sulla pagina superiore, della quale non vi dovete spaventare, perché non è affatto urticante. La rosetta basale ha foglie ellittiche che possono raggiungere anche i venti centimetri.
La potete raccogliere per un'insalatina, fresca e croccante, né dolce, né amara, non aromatica, provvidenziale anche in inverno: raccogliete comunque le foglie più piccole e tenere e dopo averle lavate, spezzettatele con le dita. L'abbiamo sperimentata in una cena amichevole e ci è risultata piacevole, neutra, prontamente porosa nell'assorbire il condimento di olio e limone. Provatela anche voi e fateci sapere la vostra opinione.
Il nome botanico proviene dal greco “hierax”, falco. Nell'antichità si riteneva che fosse mangiata dai falchi, che , con il lattice contenuto nel fusto del fiore, affinavano la loro vista proverbialmente acuta. Di questa pianta parla anche Mattioli nel suo trattato, considerandola un tonico cardiaco, un potente astringente, refrigerante e dissetante. Anche oggi le si riconoscono proprietà diuretiche, aperitive, depurative, cicatrizzanti e detersive; ha anche proprietà antiemorragiche esterne ed interne, proprietà diuretiche per combattere la gotta, le nefriti, la ritenzione idrica agli arti inferiori, può aiutare nel caso di febbri infettive ricorrenti e pare che aiuti a sciogliere la cellulite.
Wanda Gradnik – Perito agrario
La potete raccogliere per un'insalatina, fresca e croccante, né dolce, né amara, non aromatica, provvidenziale anche in inverno: raccogliete comunque le foglie più piccole e tenere e dopo averle lavate, spezzettatele con le dita. L'abbiamo sperimentata in una cena amichevole e ci è risultata piacevole, neutra, prontamente porosa nell'assorbire il condimento di olio e limone. Provatela anche voi e fateci sapere la vostra opinione.
Il nome botanico proviene dal greco “hierax”, falco. Nell'antichità si riteneva che fosse mangiata dai falchi, che , con il lattice contenuto nel fusto del fiore, affinavano la loro vista proverbialmente acuta. Di questa pianta parla anche Mattioli nel suo trattato, considerandola un tonico cardiaco, un potente astringente, refrigerante e dissetante. Anche oggi le si riconoscono proprietà diuretiche, aperitive, depurative, cicatrizzanti e detersive; ha anche proprietà antiemorragiche esterne ed interne, proprietà diuretiche per combattere la gotta, le nefriti, la ritenzione idrica agli arti inferiori, può aiutare nel caso di febbri infettive ricorrenti e pare che aiuti a sciogliere la cellulite.
Wanda Gradnik – Perito agrario