Non guardare solo la luna, guarda anche quello che cresce sotto i piedi! IL FARINACCIO

Questa volta vi presentiamo un'altra erba spontanea il "Chenopodium album", detta anche molto più semplicemete farinaccio. Anche questa volta l'abbiamo trovata nelle aiuole della nostra zona, l'abbiamo riconosciuta e ve ne parliamo.
()
Farinaccio Chenopodium album
La foto è stata scattata alla fermata dell'autobus in piazza Bottini - stazione di Lambrate.
Il farinaccio (o Chenopodium album) è una pianticella erbacea che può diventare alta più di un metro e produce centinaia di piccoli semi che le garantiscono la continuità. Le foglie sono romboidali, di un bel color verde pisello nella pagina superiore, mentre quella inferiore è decisamente più chiara e pruinosa (come se fosse una polverina bianca, che si vede anche sulle prugne).

È invadente nei luoghi aridi, incolti, in discariche, ma la potete ritrovare anche nei vostri vasi, orti e giardini. Ho trovato più volte dei bei bruchi di cavolaia ( di un verde brillante) che si nutrivano delle sue foglie.
Ha un ottimo sapore che ricorda lo spinacio, si mangia preferibilmente cotto. Se la pianta è giovane, è tenero anche il gambo, altrimenti raccogliete solo le foglioline. Un tempo era molto conosciuta come cibo, oggi è dimenticata come tante altre erbe, ma la sua diffusione nelle quattro stagioni ne rende l'uso interessante.

Anche questa erba è citata dal Manzoni nei "Promessi Sposi" alla fine del cap. XXXIII, quando Renzo, guarito dalla peste, torna alla casa natia per proseguire la ricerca di Lucia e nella vigna abbandonata ritrova " una marmaglia ... di farinelli" che certamente era ciò che oggi chiamiamo farinaccio.

di  Wanda Gradnik, perito agrario




Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha