Piazza Leonardo da Vinci: torna l'eroina?
(Paolo Morandi)24/10/2012
La scorsa settimana è stata ritrovata UNA siringa. La dirigente della Scuola Primaria Leonardo da Vinci, avvisata, ha subito mandato una comunicazione suggerendo ai docenti di non portare i bambini a giocare nella piazza durante la ricreazione. Ha anche inviato all'AMSA una richiesta di maggior pulizia e ai vigili di zona la richiesta di una maggior vigilanza.
Bisogna tenere conto del fatto che l'allontanamento dello spaccio e del consumo dalle case di via Apollodoro grazie all'occupazione dei ragazzi del Lambretta, ha spostato il problema in altro luogo.
Parallelamente a queste vicende c'è l'idea di Campus Sostenibile del Politecnico che vorrebbe, in accordo con il Consiglio di Zona 3, riqualificare la zona . Su PartecipaMi è stata aperta una thread del forum dedicato a zona 3 per raccogliere idee sulla riqualificazione della piazza .
Come ho scritto nel mio contributo sul forum di PartecipaMi:
"Non si fa vivere una piazza isolandola e recintandola, ma al contrario aprendola e sollecitandone l'uso. Spero che si sia capito l'errore degli ultimi anni per cui si è cacciati tutti, militarizzando la zona: per un po' di maggior silenzio si è ottenuto il deserto e quindi la paura.
Cominciamo con pedonalizzare la piazza e renderla vissuta con concerti, bar e altro.
Trasformiamo l'area antistante il Politecnico in un'arena dove vivere culturalmente la piazza."
Passeggiare la sera in piazza Leonardo c'è veramente da aver paura: la piazza è deserta, illuminata a giorno, uno spazio immenso inutilizzato e non vissuto. Non si può continuare a pensare come la precedente amministrazione e recintare zone. Ben venga l'idea di Boeri di togliere i cancelli a piazza Vetra, mentre, parallelamente, la sovraintendenza intende recintare l'Arco della Pace.
Quello che accade in piazza Leonardo è di insegnamento su quello che non si dovrebbe fare.
L'esempio del Lambretta è lampante: lo spaccio ed il degrado si allontanano grazie al fatto che dei ragazzi abbiano fatto rivivere dei luoghi abbandonati.