Metro 4 e Parco Forlanini. L'importanza di essere attivi!
(Antonio Longo e Gianni Dapri)14/07/2012
Un incontro che si è svolto nei giorni scorsi, richiesto dal Comitato Grande Forlanini, ha chiarito qualcuno dei punti in sospeso. Il 17 si terrà poi un'assemblea pubblica in cui verranno chiariti gli ulteriori punti.
Il problema
La realizzazione delle linee metropolitane e della linea ferroviaria passante e circolare è benvenuta ed è inquadrabile nelle politiche economiche anticicliche per investimento strategico in capitale fisso sociale.
Lungo le infrastrutture la qualità degli spazi di interscambio, che nelle città europee contraddistingue nuove centralità e interventi esemplari, purtroppo, a Milano, ha prodotto sempre periferie interne, spazi squallidi e degradati: parcheggi di S Donato, Romolo, Bisceglie, Molino Dorino, retro di Lambrate ecc.
Il problema è quasi sempre la qualità progettuale, determinata dall’incapacità di connettere progetti nati e sviluppati in ambiti di responsabilità e specialismo diverso e separato. Non è un problema estetico ma un problema di qualità dell'ingegneria civile che produce vere assurdità che nessuno desidera o avrebbe mai desiderato (i luoghi citati sono un catalogo di problemi).
La città deve esigere coerenza del progetto, continuità, risparmio delle risorse e qualità dei cantieri che convivono con la vita della città. In definitiva sono queste le garanzie di qualità dei luoghi
Il caso Forlanini
Nel caso della realizzazione della stazione d’interscambio Forlanini tra MM4 e linee ferroviarie suburbane, il progetto lascia intuire l'ennesimo spreco di suolo e di occasioni. La stazione da un lato affaccia su un quartiere, dall'altro su un parco ancora in divenire. Questa stazione è un fatto urbano centrale nella metropoli. Infatti nessuno potrebbe oggi pensare che Milano finisce al confine con Segrate, dopo i dibattiti sulla dimensione metropolitana del PGT Masseroli se non rischiando il ridicolo.
Siamo sul bordo del Parco Agricolo Sud Milano, un parco regionale che in questa parte potrebbe essere uno straordinario parco urbano continuo dal centro città sino all'Idroscalo: il grande Parco Forlanini. Nel 2001 è stato valutato un concorso internazionale di progettazione per il Parco Forlanini, forse superato nel dettaglio ma non nei principi: un grande parco territoriale tra viale Argonne e l'Idroscalo.
Oggi il parco può e deve restare in parte campagna in città, si può realizzare a basso costo qui ed ora con gli agricoltori, con le associazioni, con pochi investimenti pubblici privati. Una rete di percorsi leggeri, alcuni accessi, pochi filari su un impianto paesaggistico già esistente ereditato da 200 anni di agricoltura della stessa azienda.
Cantieri e brutte opere
Ma invece di progettare con attenzione un pezzo di città così delicato e potenzialmente rigenerativo per il brano urbano interessato, predisporre da subito il collegamento tra quartiere e parco, invece di proteggere le aree agricole, utilizzare le aree grigie e le risorse presenti (parcheggi sottoutilizzati, edifici Ligresti, cascine, aree prossime al cdt) le aree agricole vengono occupate in modo indifferenziato, in una prospettiva lunga e che porta degrado: cantiere e alloggi per 250 operai, un parcheggio enorme in un luogo tecnicamente inadeguato.
Queste condizioni rischiano di procurare una pessima figura alla città dell'Expo. Una strana metropolitana con una sola fermata che porta dall'aeroporto ad un parcheggio, in mezzo a un cantiere, e a ruderi di cascine. Speriamo che nessuno dica che almeno questo servirà a spostare il campo nomadi...(nota del redattore: e che nel frattempo è già stato spostato)
La possibile soluzione tecnica non è certamente bloccare il progetto ma rimediare al danno, in tutti i modi possibili:
1. Costruire un quadro di informazioni coerenti e complete anche (a costo di) per vedere le falle e i problemi.
- Quali
opere?Quali opere sono previste nell'ambito Forlanini, 3 Ponti, Via
Mezzofanti. Ci risulta siano una stazione MM4 una stazione
ferroviaria, opere connesse per accessibilità, un sottopassaggio
pedonale, un parcheggio di interscambio.
- Quale
qualità?Se esiste un progetto definitivo ed esecutivo unitario vorremmo
discuterlo.
- Quale
somma delle opere ed effetti?Se non esiste un progetto unitario, è indispensabile predisporre una
corografia unitaria in cui compaiono tutte le previsioni. Solo su
questa base possiamo capire se l'investimento che viene fatto produce
una somma si oggetti giustapposti o un insieme coerente
- E'
stato tenuto conto del fatto che la stazione dà accesso al parco?Quale disegno coerente con il parco è previsto e quali percorsi e
accessi alle attività presenti (Scarioni, tennis, cascine, canile).
- Quali
considerazioni in assenza di un PUM sostengono la realizzazione di un
parcheggio di attestamento per 2500 posti auto in via Gatto?Il modello di traffico che è stato utilizzato per valutarne
l'efficienza e la posizione è limitato ai confini amministrativi o
include anche i comuni di prima cintura e gli attestamenti delle reti
progettate.
- Quale
viabilità locale sostiene eventualmente il parcheggio, con quale
rapporto con viale Forlanini/via Mecenate?
-Esiste
un progetto d'insieme della rete di mobilità lenta di accesso agli
impianti sportivi dalla stazione MM4, e quale ruolo dovrà svolgere
via Cavriana all'interno del parco?
-Esiste
un progetto d'insieme della rete locale e della connessione degli
spazi pubblici su via Mezzofanti che definisca il destino delle aree
verdi toccate dal cantiere?
2. Valutare tutte le misure necessarie ad anticipare effetti positivi e costruire il parco, anche in vista dell'Expo.
Opere infrastrutturali e qualificazione del contesto devono muoversi almeno contemporaneamente. La compensazione ecologica per la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, gli interventi sul verde esistente devono, dove possibile, precedere le opere. Altrimenti i tempi di crescita di un parco sono generazionali: se oggi ho 50 anni, per vedere una pianta cresciuta o formare un parco devo aspettare il 2028 (dieci anni dopo la fine MM4) e questo non ha senso.
3. Valutare le alternative di localizzazione del parcheggio da 2500 posti di via Gatto.
Un parcheggio di grandi dimensioni ha carattere di servizio all’interscambio e deve essere collocato al servizio dell’infrastruttura del trasporto pubblico in un punto facilmente accessibile, ad esempio alla testa del sistema MM4 presso l'Aeroporto (in controtendenza rispetto al traffico in entrata/uscita nelle ore di punta). Utilizzare l'area presso i ponti della ferrovia lungo viale Forlanini, già destinata a parcheggio d’interscambio e mai utilizzata, attualmente in uso all’ATM come deposito delle auto rimosse è un errore. Anche le aree adiacenti la via Gatto e previste come ambito di cantiere, dovranno essere programmate perché successivamente dovranno essere adibite come ambito di accesso al parco, parcheggio locale alberato di dimensioni contenute, spazio per servizi.
A queste punti ha cercato di rispondere un incontro tecnico chiesto dal Comitato Grande Forlanini cui hanno partecipato l'Assessore Maran, Metropolitane Milanesi, Impregilo e tecnici comunali.
Primo tema stazione MM4, ferrovie S, attraversamento ciclo pedonale della ferrovia verso il parco Forlanini, piste ciclabili.
La stazione MM4 è localizzata lungo via Mezzofanti (dietro il benzinaio) con accesso da via Ardigò e dal prolungamento di via Sismondi, la stazione ferroviaria è a fianco, parallela, con accesso ai binari sopraelevati da sotto. Il corridoio di accesso ai binari funziona da passaggio ciclo-pedonale da e per il parco.
Il complesso edilizio è complicato perchè deve porre in relazione molte funzioni intrinseche ai manufatti e di valore sovra locale. Abbiamo quindi chiesto un disegno complessivo, abbiamo "ottenuto" una ridefinizione dell'accesso ciclabile da viale Argonne, abbiamo avanzato i dubbi su una semi piazza ribassata rispetto alla strada, abbiamo visto che l'attraversamento sotto la ferrovia è largo 9 metri, abbiamo rimarcato che lì sotto ci passeranno le biciclette e il luogo dovrà essere custodito la sera e chiuso la notte con la chiusura della stazione, abbiamo chiesto un edificio della stazione asciutto senza spazi inutili e costosi come il passante.
Secondo tema il cantiere
Secondo i programmi il cantiere avrà due fasi: sino al 2015 e dopo sino al 2018. Il cantiere occuperà il pratone lungo via Mezzofanti (col buco dove infileranno le talpe) e tutte le aree agricole e non lungo la ferrovia sino alla centrale termica. Sostengono che l'acquisizione dei suoli e gli accordi con incentivi agli agricoltori e per il rispetto dei tempi sia molto avanzata e che non sono disponibili soluzioni diverse come quella dell'ex caserma che abbiamo avanzato perchè maggiormente costosa e grande la metà di quanto necessita (a tale proposito sembra che l'area sia stata acquistata da un privato ed offerta a prezzi quattro volte superiori ai terreni agricoli, probabilmente per le aspettative sulle volumentrie che il vecchio PGT Masseroli prevedeva sugli ATIPG Forlanini che di fatto sono stati azzerati con il PGT De Cesaris) .
Abbiamo chiesto a Impregilo la qualità del cantiere perchè è un pezzo di città, innanzitutto per le case dei 250 operai che ci vivranno per almeno 6 anni poi per le aree depositi così che i cittadini possano andare a vedere il cantiere come fosse cosa loro visto che pagano anche, abbiamo "ottenuto" un ripensamento del cantiere dopo il 2015 perchè aprano un percorso che permetta di passare dalla stazione al parco in uno spazio bello, un giardino lineare fiancheggiato da un accettabile cantiere, abbiamo chiesto un disegno complessivo del brano di città dopo il 2018 su come sarà la città così da cominciare a configurare il ripristino del dopo cantiere paragonabile a un area dismessa.
Terzo tema il parcheggio
Sul parcheggio per 2.500 posti auto e del costo di 30 milioni e localizzato ai ponti quindi in città c'è stata battaglia. Abbiamo proposto Linate, testa della M4 e loro dicono che gli accordi con SEA sono difficili e noi abbiamo ribattuto che se non sappiamo dove metterlo la soluzione non può essere un ripiego, l'assessore ha allora detto che per ora c'è un progetto preliminare e ci penserà, quindi tempi un po' più lunghi.
Quarto tema il parco
L'assessore sembrava convinto dell'idea del grande parco tanto che pensa già alla pista ciclabile da Argonne sino al confine di Milano, abbiamo valutato al momento il costo di un ponte sul Lambro e dove si passa sotto la tangenziale.
Conclusioni
Dopo la riunione il quadro sembra meglio definito, si è riusciti a recuperare qualche elemento mancante e si è formato un dialogo. Certo è che questo incontro doveva avvenire ben prima, in fase di progettazione e con tutti gli attori. Incredibile che i problemi siano emersi solo dopo che il nostro Comitato ha chiesto un incontro chiarificatore e non prima.
Importante intervenire alla assemblea del 17 portando i nostri contributi pubblicamente.