Soleterre. Strategie di pace


Soleterre è un'organizzazione umanitaria laica indipendente, non governativa (Ong) e Onlus che, tra i tanti progetti, ne sviluppa anche uno mirato all'immigrazione.
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L'Italia è tuttora un paese d'emigrazione e solo negli ultimi vent'anni o poco più è diventata anche un Paese d'immigrazione e come tale un paese percorso da tensioni sociali verso i diversi da noi, soprattutto gli extra-comunitari. Oggi arrivano, invece, un gran numero di donne, le badanti, che lasciano nel paese d'origine i figli e questo genera problemi, anche quando, alla fine, i figli si riuniscono alla madre.

Come affrontate questo problema? Ne parlo con Chiara Lainati, responsabile del centro di servizi integrati per i cittadini e famiglie migranti che ha sede in zona 3.

Quando è nata la vostra associazione e quali obiettivi vi ponete?
Soleterre è nata nel 2002 a Milano per operare nella garanzia dei diritti inviolabili degli individui nelle “terre sole”, nell'ambito della cooperazione internazionale, con l'obiettivo di promuovere una cultura di pace e di tutela dei diritti umani in Italia e all'estero. Realizza diversi progetti in collaborazione con istituzioni parallele in molti Paesi, anche tra quelli che conoscono una forte migrazione in Italia, collaborando con le comunità di immigrati.

Quali sono gli ambiti in cui sviluppate i vostri programmi?
Soleterre realizza progetti e attività a favore di soggetti in condizione di vulnerabilità in ambito sanitario, psico-sociale, educativo e del lavoro in: Marocco, Ucraina, India, El Salvador, Guatemala, Repubblica Centroafricana, R.D. Del Congo, Uganda, Costa d'Avorio.
In zona 3 ci occupiamo di cittadini migranti nel nostro paese in un'ottica di co-sviluppo, con le associazioni della comunità d'origine nella realizzazione di azioni di sviluppo.

In quale modo operate in Italia e a Milano?
Il centro fornisce servizi informativi di tipo legale, di orientamento al lavoro, di supporto psicologico e sociale per aiutare i cittadini stranieri, i loro figli e i loro familiari. Organizza momenti di incontro singoli e di gruppo per scambiare esperienze e informazioni, soprattutto si lavora sulle donne e i bambini. Si vuole favorire un'emigrazione più consapevole del contesto in cui si inserisce, fornendo un supporto di conoscenza di leggi e diritti, ma anche cooperare con le associazioni parallele nei luoghi d'origine per un progetto sulle famiglie.

Intervenite in una prospettiva di genere?
La femminilizzazione delle migrazioni crea una disgregazione familiare nel Paese d'origine e una tensione emotiva alle madri migranti, che si aggiunge ai tanti motivi di stress dell'essere stranieri. Per questo il centro fornisce un supporto psicologico per portare avanti un processo educativo a distanza, garantendo la continuità affettiva e genitoriale nella relazione tra madre e figlio, sia in funzione di un futuro rientro in patria, sia per un sereno ricongiungimento qui.
Forniamo gruppi d'ascolto su lavoro e famiglia, con una psicologa per le relazioni familiari, forniamo strumenti di competenza economica relativa alla gestione delle rimesse o alle possibilità d'impresa che sarà possibile attuare al rientro, gruppi di sperimentazione a distanza per trasformare relazioni e conflitti, creare progetti nei paesi d'origine, anche possibilità d'impresa.

Siete attivi anche in Paesi da cui proviene una migrazione prettamente maschile?
Certo, come per esempio dal Marocco, paese in cui portiamo avanti progetti anche di piccola impresa artigianale. I problemi genitoriali sono comunque presenti.
Si cerca ovunque di creare una rete che coinvolga non solo i ragazzi, bensì tutta la famiglia per dirimere tensioni e pressioni e rivedere queste relazioni nel caso in cui non siano chiari i rapporti.

Mi vien da pensare a come eravamo noi italiani cinquanta anni fa. La terra è rotonda e ... gira, gira...
Buon lavoro Chiara!


SOLE TERRE
Sede legale e centro servizi ai migranti
via Bazzini 4 , 20131 - Milano
(T) 02.57.60.93.07 - (F) 02.23.95.13.65

www.soleterre.org




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Re: Soleterre. Strategie di pace
14/10/2014 Giovanna
Sono una studentessa laureata in lingue e comunicazione e attualmente studio relazioni internazionali all'ultimo anno di magistrale. sono coinvolta anche in un progetto di prevenzione dell'immigrazione clandestina in partenza dalla Tunisia verso l'Italia. Sarei interessata a collaborare con voi, come posso procedere?


 
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