Inquinamento e infertilità
Le persone affette da infertilità o da specifiche patologie riproduttive che abitano in una grande città presentano livelli più alti di inquinanti (bisfenolo A, Dehp, Pfos) rispetto a quelle che abitano in centri più piccoli. È uno dei dati emersi da "Previeni", lo studio lanciato nel 2008 dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.
(Marzia Frateschi)21/11/2011Lo scopo del progetto era studiare i
riflessi ambientali e sanitari di alcuni contaminanti chimici emergenti e
interferenti endocrini. Fra questi ultimi sono stati studiati nel corso della
ricerca, i perfluorati (Pfos e Pfoa), gli ftalati (Dehp) e il bisfenolo A.
I
ricercatori hanno analizzato la diffusione e gli effetti di queste sostanze in
tre aree pilota: una grande città (Roma), n centro urbano a misura d'uomo
(Ferrara), un territorio prevalentemente agricolo (il basso Lazio).
Le analisi
effettuate sugli abitanti di Roma, cui è stata diagnostica infertilità e/o
specifiche patologie riproduttive (come l'endometriosi), rivelano livelli più
alti di inquinanti; inoltre, questi stessi soggetti presentano variazioni
cellulari che indicano un'alterazione dell'equilibrio ormonale.
Infine, le
analisi sul sangue di cordone ombelicale di coppie madre-neonato, effettuate
dopo una gravidanza sana e priva di problemi, indicano un trasferimento di
taluni interferenti endocrini (come Dehp) dalla madre al feto.
Queste sostanze
potrebbero indurre alterazioni (per esempio, infertilità nella vita adulta) non
visibili al momento della nascita. I risultati di "Previeni" verranno
ora utilizzati per valutare e individuare iniziative di prevenzione.
(Marzia Frateschi, Fonte: Ginecologia33)