Piazza Bernini. Il Parcheggio non s'ha da fare!
Serve però un po di chiarezza sui punti in questione. Ecco una cronistoria.
(Paolo Morandi)10/06/2012
Gli oppositori si costituirono in comitati ed alcuni riuscirono nel 1990 a far apporre un vincolo ambientale della Regione su alcune localizzazioni, come Bernini e Rio de Janeiro. Tuttavia questo vincolo è stato aggirato dai proponenti sostenendo che i parcheggi non alteravano lo stato dei luoghi in modo significativo.
Dato che la realizzazione dei parcheggi procedeva a rilento per ricorsi delle aziende e opposizioni dei residenti il sindaco Albertini si fece nominare da Berlusconi commissario all'emergenza al traffico e, senza passare dal consiglio comunale, accelerò il piano parcheggi sia per le vecchie che per le nuove localizzazioni, sostenuto dall'allora assessore Goggi, primo progettista del parcheggio di piazza Bernini, e dall'allora dirigente dell'ufficio parcheggi ing. Stefani.
Il 19/10/2011 il Ministero dei Beni Culturali esclude piazza Bernini da vincoli ambientali, ma riconosce il notevole interesse pubblico sotto il profilo paesaggistico pertanto obbliga qualsiasi trasformazione alle procedure autorizzative.
Nel frattempo si muove anche la magistratura che nel dicembre 2011 condannano con patteggiamento ad una pena rispettivamente di 8 e 6 mesi il presidente della Cooperativa (Aldo Mezzadra) ed al progettista (Luigi Griso) per falso ideologico ed abuso edilizio. Rinviato a giudizio il legale rappresentante della società esecutrice dei lavori (So.In.So) sig.Miscio. La questione è legata al progetto e planimetrie che contenevano valori falsificati per l'ottenimento del permesso antincendio.
Di fatto la procedura penale non blocca la concessione ma l'Amministrazione Comunale pone la condizione, per proseguire la collaborazione con la Cooperativa, didimissioni dalle società concessionaria e appaltatrice adelle persone inquisite ed intima la revisione del progetto per l'ottenimento dei permessi senza che ci siano falsificazioni.
Così viene fatto, ed il 13/3 la Giunta Comunale delibera l'annullamento della delibera del 2007 di concessione dei lavori, ma prende anche atto del nuovo progetto che considera integrante della Convenzione con la Cooperativa.
Spiega l' assessore ai Lavori pubblici, Lucia Castellano: «La nuova delibera per piazza Bernini impone il rispetto dei tempi, garanzie contro eventuali danni, stringenti verifiche preventive. Vogliamo restituire la piazza alla città e l' unico modo per farlo è andare avanti col parcheggio, nel rispetto assoluto dei tempi e delle regole».
Nel frattempo Palazzo Marino ha chiesto di allontanare le persone coinvolte nelle indagini. Cosa che è avvenuta per lo più sulla carta: la cooperativa, «associazione» degli acquirenti dei box (per ora solo 66 prenotati sui 218 disponibili), ha cambiato il suo presidente. L' amministratore delegato della So.in.so. (sotto processo) ha invece semplicemente comunicato che a seguire la pratica di piazza Bernini saranno due collaboratori della stessa società, che conserva il suo ruolo per la progettazione e la costruzione del parcheggio. Una presa di distanza forse non così netta, dato che lo stesso dirigente ha giudicato le scelte del Comune «infondate, tardive ed illegittime» e presenzia ad una riunione tenutasi nella sala del Consiglio di Zona 3 sui parcheggi. Inoltre, si legge nella Comunicazione di Cessazione del rapporto concessorio, addirittura il sig. Miscio (ex presidente della So.In.So.) dirige un'assemblea dei soci della Cooperativa presso la ALER riguardante la "ripresa dei lavori e la valutazione delle azioni di contrasto da parte degli oppositori alla costruzione dei parcheggi".
Ciò diventa l'appiglio da parte del Comune per il blocco dei lavori.
Alcune valutazioni personali.
- La Giunta ha proceduto nel migliore dei modi per sbloccare una situazione che continua dal 2007 e che provoca disagi ai cittadini della piazza, nonchè ha provocato l'abbattimento di 30 piante ad alto fusto, riducendo l'area verde ad una semplice aiuola. Ha proceduto anche contro le pressioni che arrivavano da componenti del partito di maggioranza a cui l'attuale presidente è iscritto.
- E' necessario un nuovo piano della mobilità che riveda il piano dei progetti di parcheggi sotterranei, ma che consideri anche la necessità di diminuzione delle auto in assoluto (a Milano ci sono 60 auto ogni 100 abitanti: il doppio che a Parigi!), delle auto parcheggiate in strada e, soprattutto la necessità di togliere progressivamente i parcheggi tollerati (e non permessi!) nelle aree spartitraffico e sotto le alberature dei viali (come dice Mariani "la citta' appare degradata e disordinata, gli alberi soffrono per l'aggressivita' dei suoli generata dalla sosta alla loro base ed agli urti deglle auto che vi parcheggiano in prossimita', ogni anno 2400 alberi muoiono a Milano per questa ragione")
- Non è giusto che nel momento in cui una persona esce da un concessionario diventi automaticamente proprietario gratutitamente di 12 mq di suolo pubblico . Non sarebbe il caso di applicare una tassa per occupazione del suolo pubblico, spingendo, di fatto, la gente a parcheggiare le auto in box ?
- Se proprio si devono avere parcheggi sotterranei (ed è assolutamente necessario proprio per togliere le auto dalla strada), non si può pensare ad un piano alternativo in cui siano previsti non i tradizionali box, bensì, come suggerisce Michele Sacerdoti, parcheggi meccanizzati più piccoli, di veloce realizzazione, senza problemi di esalazioni e di sicurezza per il prelievo delle auto in sotteranei pericolosi e maggior numero di auto per lo stesso spazio in superficie. Il Comune, pur inserendoli nel piano parcheggi li osteggiò come pure le imprese e cooperative temendo una minore richiesta del mercato e maggiori costi, anche essendo profondamente diversa la possibilità di cessione del bene (non più una proprietà, bensì un affitto).
Insomma, il problema è spinoso e si scontrano diverse esigenze. Bisogna ricordare che non bisogna mai cavalcare le posizioni di coloro che vogliono le cose ma "non nel proprio giardino". La realtà è che piazza Bernini è stata stravolta ed essendo una piazza piccola, i danni sono particolarmente sentiti dai cittadini.
Come Comitato Zona 3 ribadiamo la nostra contrarietà ai parcheggi in zone semiperiferiche per salvaguardare il verde e, soprattutto, contro i parcheggi a rotazione perchè attirerebbero traffico .
Nel marzo 2011 l'attuale presidente della Coop Città Studi Nuova (Giuseppe Ghirardini) contestò la decisione del Comitato Zona 3 di svolgere una manifestazione ciclistica, poi condotta da Michele Sacerdoti, contro il piano parcheggi voluto dalle giute precedenti. Alla lettera si succedettero diverse risposte che coinvolsero anche Maran, Majorino e Fernardo Martini (PD) che ribadirono il fatto che la posizione finale del PD era che i parcheggi non dovessero alterare il verde pubblico delle piazze, per cui sarebbero stati da costruire sotto le vie e non a rotazione.