Chi vuole la guerra?

I politici europei vogliono mantenere uno stato di guerra permanente contro la volontà e a danno della stragrande maggioranza della popolazione. ()
meloni jeep esercito crosetto
E evidente ai noi cittadini, anche ai più disinformati e sprovveduti, che i governanti europei come Meloni, Macron, Mertz e Starmer, stanno facendo di tutto per ostacolare i tentativi per porre fine alla guerra in Ucraina, anzi sembrano posseduti da un sacro furore guerresco e sostengono la necessità di un riarmo eccezionale per poter fronteggiare il nemico alle porte, senza badare a spese, ai deficit nazionali, imponendo sacrifici e togliendo risorse all’istruzione, alle sanità, alla coesione sociale e alla solidarietà nazionale.

Se davvero questo corrisponde alla realtà e la situazione è quella propagandata dai premier belligeranti e offerta alla pubblica opinione non ci resta che vivere in uno stato di perenne angoscia perché stiamo correndo il pericolo di una guerra imminente (e pure col rischio che ci venga sganciata una bomba atomica in testa).

In effetti i tempi sono assi tristi, c’è poco da stare allegri, e non si capisce come mai i predetti premier non ci mettano in guardia contro il pericolo incombente. Al contrario tutto sommato l’economia regge, il tenore di vita è passabile e i governi ci vogliono rassicurare che tutto sommato meglio di così le cose non possono andare.

Ma allora la situazione è sotto controllo o Putin si prepara ad arrivare con i suoi eserciti sino in Portogallo?

Delle due l’una, ci dobbiamo indebitare sino al collo per poter combattere l’invasore o continuiamo a dormire sonni tranquilli grazie al fatto che per il momento non siamo in grado di fronteggiare il nemico alle porte e quindi di guerra se ne riparlerà quando ci saremo riarmati come si deve? Che nemico è quello che aspetta ad invaderci, se davvero avesse questa intenzione?

Mi sembra che la logica e la capacità di ragionare non siano tanto presenti nelle menti di questi governanti. Forse, come qualcuno azzarda, quando la nazione è in pericolo non si possono affrontare cambiamenti politici, bisogna mantenere lo status quo, nervi saldi e tutti in guardia. Inoltre il mercato finanziario deve poter continuare ad offrire buone occasioni di investimento ed elevati profitti. Cosa c’è di meglio che spendere enormi quantità di denaro (in barba ai deficit di bilancio) nell’industria bellica, di per sé molto remunerativa e senza particolare concorrenza interna e senza gare al ribasso.

Mi domando, quando ci si sveglierà dal torpore mentale, dalla assuefazione all'illogico, dall’apatia e dall’indifferenza alla politica non sarà troppo tardi?

Commenta

 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha