Disinformazione da premio Nobel

Il Nobel per la pace a Maria Corina Machado, sostenitrice dei tentativi di golpe in Venezuela, esponente della destra eversiva venezuelana, svilisce il lascito morale di Alfred Nobel. ()
María Corina Machado (Foto LaPresse)
Segno dei (tristi) tempi in cui viviamo l’attribuzione del Nobel per la pace ad un personaggio come la Machado, nota per il suo impegno a favore del tentativo di golpe di Juan Guaidò nel 2019, sostenuto dagli Stati Uniti, esponente della destra che in Venezuela auspica l’intervento degli USA per privatizzare l’economia del paese, sopratutto le grandi riserve di petrolio venezuelane.
La Machado non fa mistero delle sue simpatie ed ha voluto infatti dedicare il premio a Donald Trump; sono portato a pensare che il comitato per l’assegnazione del Nobel con questa scelta abbia voluto addolcire la pillola e farsi perdonare da Trump.

Le motivazioni con cui la Machado ha meritato il premio sarebbero le seguenti; ”L'infaticabile lavoro nel promuovere i diritti democratici per le persone del Venezuela e il suo impegno al raggiungimento di una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia”. In sintesi un velato messaggio all’opinione pubblica: Maduro va rovesciato.
E poi ancora : “il premio Nobel va a una coraggiosa e impegnata paladina della pace, a una donna che mantiene viva la fiamma della democrazia in mezzo a un’oscurità crescente”.
Ricordiamo che Maduro è stato regolarmente eletto nel 2024 e proprio qui ne abbiamo scritto grazie alla testimonianza di Gianmarco Pisa, invitato in Venezuela a far parte del gruppo di osservatori internazionali per seguire lo svolgimento del processo elettorale.

Questa assegnazione ha suscitato polemiche e proteste, al di là delle evidenti scelte di natura “politica”. Jan Soberg, direttore della Transnational Foundation for Peace & Future Research, ha dichiarato: “Alfred Nobel scrisse nel suo testamento che intendeva premiare chi avesse operato per la smilitarizzazione degli stati, l’abolizione degli eserciti permanenti, i campioni della pace e della fratellanza internazioale. Ora è veramente difficile riconoscere nella figura della Machado un profilo in accordo con questi valori (ancor meno lo sarebbe stata quella di Trump). Una attribuzione scandalosa perché il partito della Machado è stato finanziato dalla CIA, lei ha chiesto che gli USA facessero pressioni militari sul Venezuela, è un’amica di Netanyahu, ha dichiarato che considera il premio attribuitole in nome e per conto di Trump. Ricevuto in aperta contraddizione con il mandato del fondatore, premiare l’antimilitarismo e l’abolizione delle guerre, non le lotte per i diritti civili, per la libertà, per la democrazia. Il premio per la pace ha un preciso scopo, sbarazzarsi delle armi e della guerra, l’averlo attribuito alla Machado è una violazione dello statuto, una commissione internazionale dovrebbe essere istituita per verificare la scelta della commissione per il premio Nobel per la pace in quanto ha violato il suo mandato. E' scandaloso che i media occidentali non abbiano nemmeno cercato di usare l’AI per scoprire a chi è stato conferito il premio Nobel per la pace 2025.”

Queste affermazioni ci riconducono a considerare come sia in atto oggi una pervasiva manipolazione mediatica delle informazioni, al punto che persino un premio Nobel viene attribuito in contrasto con le finalità per cui era stato pensato, in un contesto in cui si celebra la guerra come strumento indispensabile per mantenere la pace, si spinge la corsa al riarmo per arginare le minacce di un ipotetico invasore pronto a conquistare l’intera Europa, al di fuori di ogni logica e ragionevolezza.
Come ha scritto Noam Chomsky il potere deve mantenere l'attenzione del pubblico lontana dai problemi essenziali, bisogna impedire di riconoscere i veri problemi sociali, distraendolo con informazioni contraddittorie e agitando lo spettro di pericoli esterni che minacciano il nostro recinto privato, ribaltare la realtà per orientare l’opinione pubblica.


Jan Soberg: https://youtu.be/bRHvZJkBvSo

Immagine: : Foto LaPresse

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