Una battaglia dopo l'altra

Un film epocale per contenuti e per recitazione. Dirige Paul Thomas Anderson: una garanzia ()
Una battaglia dopo
Stati Uniti d’America in epoca recente anche se non precisata. “French 75” è un gruppo rivoluzionario di sinistra che combatte il regime vigente e intende liberare gli immigrati custoditi in campi di concentramento. Sembra l’America di Trump.
Questo è l’incipit di un film, per certi verso epocale, talmente pieno di colpi di scena la cui trama sarebbe impossibile ridurre a poche righe descrittive.
Come in un vecchio western ci sono i buoni e i cattivi, c’è chi tradisce la causa e chi se ne allontana non avendo risorse per continuare la lotta.

Sparatorie, inseguimenti, regolamenti di conto tratteggiano il rapporto tra un vecchio rivoluzionario ormai in disarmo (Leonardo Di Caprio), un ufficiale dell’esercito incarognito (Sean Penn), un ambiguo amico degli immigrati illegali (Benicio Del Toro) e una ragazzina intraprendente e tenace (Chase Infiniti) che, con altri comprimari, accompagnano lo spettatore per oltre due ore e trenta minuti di proiezione in cui è difficile distogliere gli occhi dallo schermo.
Mettici anche gli adepti di una società segreta (Pionieri del Natale) che rinverdisce gli “ideali” del Ku Klux Klan e un convento di suore rivoluzionarie per avere un quadro quasi completo dell’iperbole narrativa nella quale ci trascina un film che sembra essere la summa di tutto il cinema hollywoodiano del ‘900.
Di più non è dato dire, “Una battaglia dopo l’altra” è un film da vedere assolutamente sulla parola. Non ve ne pentirete.
Dirige l’ineffabile Paul Thomas Anderson, regista che difficilmente sbaglia un film (vedere per credere “Il petroliere” o “Il filo nascosto”) ispirandosi molto liberamente a “Vineland”, un romanzo cult di Thomas Pynchon, una sorta di Bibbia della letteratura contemporanea made in USA.
Va da sé che il cast sia ultra straordinario con Di Caprio e Penn che già hanno prenotato l’Oscar.
La scena dell’inseguimento in cui sono coinvolte tre autovetture equivale a un viaggio sull’ottovolante, un’esaltazione del cinema-cinema realizzata con somma intelligenza ed enorme fantasia.
Mi ripeto: da vedere.


In programmazione all’Arcobaleno Film Center



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