Le grandi mostre a Milano nell’autunno 2025
Tra settembre ed ottobre si sta operando un quasi totale ricambio delle mostre in programmazione a Milano. Z3XMI ha recentemente segnalato quelle attualmente in corso nelle sedi espositive presenti sul territorio del Municipio 3 con un articolo presente in questa pagina Cultura e comunque leggibile a questo link: https://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=18162-Nuove-mostre-negli-spazi-espositivi-e-gallerie-di-Zona-3.html
Eccovi invece una panoramica, necessariamente non esaustiva, delle numerose opportunità che offre per l’autunno la nostra città, molte delle quali importanti e di grande interesse. Si consiglia comunque, prima di recarsi nei musei o spazi espositivi qui segnalati, di consultare sempre gli indicati siti web dei vari musei o spazi espositivi, per verificare gli indirizzi, i giorni di apertura settimanali, gli orari e le modalità di accesso.
Cominciamo da Palazzo Reale, accanto a Piazza Duomo, dove è prorogata fino al 30 novembre More than Kids, prima grande mostra di Valerio Berruti, artista fra i più significativi del panorama contemporaneo, nato ad Alba nel 1977. Con sculture monumentali, installazioni e video, Berruti conduce i visitatori in un percorso che tocca temi universali, capaci di parlare a grandi e piccoli. E proprio ai bambini la mostra è dedicata, con opere cardine dell’artista, come una vera e propria giostra sulla quale si può salire: una grande scultura-carosello con musica appositamente realizzata da Ludovico Einaudi. Il cambiamento climatico è il tema degli ultimi lavori di Berruti: opere spesso non sono solo da guardare, ma da attraversare, da abitare. Alcune opere vengono presentate per la prima volta a Milano come “Don’t Let Me Be Wrong”, grande scultura allestita nel cortile di Palazzo Reale, e numerose video-animazioni, di cui un paio musicate da Paolo Conte e Ryuichi Sakamoto. Palazzo Reale ospita altre tre grandi mostre, aperte fino all’11 gennaio, a partire dalla prima personale in Italia dedicata a Leonora Carrington (1917, Regno Unito — 2011, Città del Messico). Attraverso una selezione delle sue opere visionarie si esplora il suo universo in cui si fondono arte, mitologia, ecologia e femminismo, facendo emergere le sue radici culturali, celtiche e post-vittoriane e la sua partecipazione al movimento surrealista. Una donna migrante ed esule che ha fatto dell’immaginazione uno strumento di resistenza e conoscenza, capace di dar vita a un mondo fantastico in cui il quotidiano si intreccia con l’alchimia, la fiaba e l’inconscio: una delle figure più influenti e visionarie del Novecento. Sempre fino all’11 gennaio, Man Ray. Forme di luce, grande retrospettiva dedicata a uno dei protagonisti assoluti dell’arte del Novecento, figura centrale delle avanguardie, pioniere di linguaggi visivi che continuano a influenzare l’arte, la fotografia e il design. Pittore, fotografo e cineasta, Ray (Philadelphia, 1890-Parigi, 1976) ha saputo fondere eleganza e ironia, libertà e provocazione. E infine Appiani. Il neoclassicismo a Milano: esposizione che offre uno sguardo completo sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del pittore del Regno d’Italia napoleonico. Andrea Appiani (Milano, 1754-1817) è stato figura centrale del Neoclassicismo italiano e protagonista assoluto della pittura a cavallo tra Illuminismo e Impero,la cui produzione spazia dagli affreschi monumentali ai dipinti, ai disegni, alle medaglie. www.palazzorealemilano.it/
Alle Gallerie d’Italia, in Piazza della Scala, fino al 19 ottobre "Look at Me Like You Love Me/Guardami come se mi amassi. Fotografie di Jess T. Dugan". È il lavoro fortemente autobiografico attraverso cui l’artista statunitense d’identità queer ci conduce nel suo mondo: una comunità di corpi e volti, gesti e sguardi, in coppia o soli, narrata attraverso ritratti di grande formato capaci di ispirare una meditazione profonda che sfiora i temi dell’identità, del desiderio, dell’intimità e della relazione. https://gallerieditalia.com/it/
Al Museo Diocesiano, in Piazza Sant’Eustorgio, fino al 19 ottobre, Dorothea Lange, mostra che celebra la fotografa americana a 130 anni dalla nascita. Un percorso che ha inizio tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, quando si fece testimone cruciale di eventi epocali per l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti, su tutti il crollo di Wall Street. Nel 1935 Lange intraprende un viaggio nelle aree centrali del Paese con l’economista Paul Taylor, che sposa alcuni anni dopo, per raccontare le drammatiche condizioni di vita in cui versano i lavoratori del settore agricolo. Poi documenta il fenomeno delle Dust Bowl, le tempeste di sabbia raccontate anche da John Steinbeck nel romanzo Furore. Viaggia per gli Stati Uniti e racconta i luoghi e i volti della povertà, dalle piantagioni di piselli della California a quelle di cotone degli Stati del Sud, dove la segregazione razziale genera forme di sfruttamento degradanti. Migrant Mother, ritratto di una giovane madre che vive con i sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse, diventerà un’immagine iconica. Dal 28 ottobre al 1° febbraio, Lorenzo Lotto. La Natività, in esposizione l’opera fra le più suggestive di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556). L’artista, definito “il genio inquieto” del Rinascimento per la sua originalità, realizzò nel 1525 la tavola affrontando il tema della Natività secondo un’iconografia inconsueta, tratta dai Vangeli apocrifi, che, oltre alla Sacra Famiglia, vede la presenza della “levatrice incredula”. La scena si svolge in una suggestiva ambientazione notturna, ripresa da Lotto dai modelli nordici che circolavano in quegli anni a Venezia. Dal 14 novembre al 15 febbraio Elio Ciol, prima antologica milanese dedicata all’artista friulano Elio Ciol (nato a Pordenone nel 1929), tra i maggiori fotografi italiani contemporanei. La mostra ripercorre oltre settant’anni di carriera, presentando le più celebri immagini capaci di restituire la complessità della sua ricerca: il paesaggio, il mondo contadino, i volti, l’architettura e ancora attese, silenzio, mistero, stupore davanti alla realtà. Tra i soggetti preferiti, la campagna friulana e quella umbra, i canyon americani, la Libia, l’Armenia e la Terra Santa. https://chiostrisanteustorgio.it/
Al Museo della Permanente, in Via Turati, dal 14 al 19 ottobre, 24° Premio Cairo, appuntamento importante con l’arte contemporanea che vede il 13 ottobre la premiazione dell’opera vincitrice della 24ª edizione. L’esposizione delle 20 opere partecipanti e di tutti i lavori premiati nelle precedenti edizioni, sarà affiancata dalla mostra I grandi autoritratti per Arte: 14 autoritratti realizzati negli anni Ottanta da artisti di fama internazionale – tra cui Baj, Consagra, Conti, Guttuso, Kushner, Melotti, Morlotti, Oppenheim, Turcato, Vespignani – per le copertine della rivista Bolaffi Arte, divenuta poi Arte. www.lapermanente.it/
Alla Fabbrica del Vapore, in Via Procaccini, fino al 24 ottobre, When I Was A Designer. Franco Perrotti, la prima grande antologica monografica dedicata all’artista e designer abruzzese che ripercorre quarant’anni di ricerca, dai primi anni Settanta fino alle sue opere più recenti, dove il confine tra arte e design si dissolve in una sintesi visionaria, mettendo a fuoco la sua visione critica di un design fine a sé stesso e di un’arte fatta di pura estetica. Nel percorso espositivo anche il Dissuader, una metafora che prende corpo in un piccione, gigantesco e allegorico, emblema della complessa relazione tra esseri umani e tra uomo e ambiente. www.fabbricadelvapore.org/
Al PAC/Padiglione di Arte Contemporanea, in Via Palestro, dal 14 al 26 ottobre, Ri-Scatti. Il Cielo È Sempre Più Blu, mostra realizzata in collaborazione con Dynamo Camp, realtà che offre gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa a bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità e che si propone di restituire centralità e voce a chi, troppo spesso, è percepito solo attraverso la lente della fragilità. Dal 25 novembre all’8 febbraio, India. Di Bagliori e Fughe, progetto dedicato alle culture del mondo attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei. La mostra presenta il flusso di sperimentazione e ricerca che ha investito l’arte indiana, diverse generazioni di artisti che si confrontano con pittura, fotografia, scultura, installazione, web art e cinema. E’ uno spaccato sull'arte e sulla vita nell’India di oggi, partendo dal basso, dalle strade, dai percorsi dei flussi migratori e delle autostrade informatiche, tra realtà rurale e innovazione tecnologica. www.pacmilano.it
La Fondazione Rovati di Corso Venezia si è recentemente arricchita di unainstallazione permanente: Una vita all’aria aperta, dell’artista napoletano Diego Cibelli, una serie di sculture in porcellana distribuite negli spazi del palazzo, dall’atrio alla facciata interna fino al Piano Nobile. Fino al 26 ottobre è visitabile la mostra Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità, capitolo conclusivo del ciclo Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico, che esplora la poliedricità dell’artista: anima dei Genesis e protagonista poi di una straordinaria carriera solista, Gabriel ha fatto della maschera e della trasformazione il segno distintivo di un percorso in cui arte, musica e società si intrecciano. L’esposizione presenta l’artwork originale dello studio Hipgnosis per The Lamb Lies Down on Broadway (1974), accompagnato dal carteggio tra Gabriel e Storm Thorgerson, che rivela il ruolo attivo del musicista nella creazione di un universo concettuale affine alle neoavanguardie artistiche. Il percorso prosegue con le stampe firmate da Thorgerson e da Gabriel delle copertine dei primi tre album da solista del musicista; con un intenso primo piano del volto dell’artista realizzato dalla figlia Anna Gabriel, fotografa e filmmaker; con un focus dedicato agli iconici travestimenti dell’artista; con una fotografia di Man Ray che ritrae Rrose Sélavy (1921), alter ego femminile di Marcel Duchamp; con opere di Keith Haring e Kiki Smith dedicate alla fragilità dell’essere. www.fondazioneluigirovati.org/it
All’ADI Design Museum, in Piazza Compasso d’Oro, fino al 30 ottobre, Memorie dal Futuro. Il design di Joe Colombo per Kartell, una selezione di progetti nati dalla collaborazione tra uno dei designer più visionari del Novecento e Kartell, che mette in luce l’attualità di intuizioni che hanno saputo trasformare materiali, luce e colore in esperienze abitative innovative. La mostra mette in evidenza come la partnership tra Colombo e Kartell, fondata su sperimentazione e ricerca di nuove tecnologie, abbia segnato un capitolo fondamentale nella storia del Design italiano. Nonostante siano stati ideati oltre cinquant’anni fa, i progetti esposti continuano a suggerire nuove prospettive e a orientare la riflessione sul Design del futuro. www.adidesignmuseum.org
Alla Casa della Memoria, in Via Confalonieri, dall’8 ottobre al 2 novembre, Com'è il cielo in Palestina?, personale di Giovanni Gaggia che intreccia la memoria storica custodita nella Casa con una riflessione civile e poetica sull’urgenza etica di prendere posizione attraverso l’arte contemporanea. L’esposizione presenta una grande installazione realizzata a partire da testimonianze provenienti dalla Striscia di Gaza e ricamate in forma corale da comunità italiane, come archivio vivo dell’oggi. La mostra è gesto politico e poetico insieme: bandiere di resistenza e speranza che si innalzano contro la violenza e l’oppressione. www.casadellamemoria.it/
Alla Triennale Milano, in Viale Alemagna, fino al 9 novembre sono in corso dieci diverse mostre, all’interno del progetto collettivo Inequalities che - attraverso esposizioni, installazioni, progetti speciali ed eventi - si interroga sulle sfide globali legate alle differenze legate ai vari ambiti dell’esistenza: da quello economico a quello etnico, dalla provenienza geografica al genere. Dal 1923 ogni tre anni con le Esposizioni Internazionali, vengono invitati designer, architetti e artisti da tutto il mondo a confrontarsi con un tema chiave della contemporaneità. La 24ª Esposizione Internazionale chiude questa trilogia focalizzando la riflessione sulla dimensione umana e affrontando un tema urgente come quello delle crescenti disuguaglianze che caratterizzano oggi le città e il mondo. https://triennale.org/
Alla Cineteca Milano MIC di Viale Fulvio Testi, fino al 30 novembre, "La Pop Art Animata di Bruno Bozzetto", una bella e imperdibile occasione per le famiglie e per il pubblico di qualsiasi età di conoscere il più grande animatore italiano. Alla mostra è collegata anche una rassegna di film, di Bozzetto e non solo, che proporranno il meglio dell'animazione internazionale. Un lungo viaggio nell’universo multiforme e cangiante del più importante animatore italiano attraverso manifesti, disegni, gadget e proiezioni. www.cinetecamilano.it
A Palazzo Morando, in Via Sant’Andrea, dal 9 ottobre al 30 novembre, Fata Morgana: memorie dall’invisibile, mostra ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi per la sede museale dedicata alla storia della città di Milano e residenza della contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini (1876 –1945), che raccolse una vasta biblioteca su temi occultistici, spiritici e alchemici, oggi custoditi all’Archivio Storico Civico e alla Biblioteca Trivulziana. Il progetto espositivo è dedicato a pratiche artistiche ispirate all’invisibile e alla trance, traendo ispirazione dal poema Fata Morgana, scritto da André Breton nel 1940. La mostra intreccia storia, arte e misticismo in un viaggio attraverso visioni, estasi, apparizioni e immaginari alternativi per esplorare il rapporto tra arte, occulto e dimensioni interiori. Sono dipinti, fotografie, documenti, disegni e oggetti rituali realizzati da artisti e artiste medium, mistici e visionari, tra cui Hilma af Klint, pittrice svedese che agli inizi del Novecento sviluppò un linguaggio astratto del tutto originale. E poi opere e documenti di altre figure storiche tra cui Georgiana Houghton, Carol Rama, Man Ray, Pierre Klossowski e Augustine Lesage. www.comune.milano.it/web/palazzo-morando
Alla GAM/Galleria d'Arte Moderna, in Via Palestro, fino 14 dicembre, Under the Skin, Beyond the Sun: per la settima edizione di Furla Series, l'artista Sara Enrico presenta un progetto site-specific che si sviluppa esclusivamente negli spazi all’aperto del giardino della Villa Reale. La ricerca scultorea dell’artista italiana ruota attorno alle nozioni di materialità e corporeità. con una commistione di linguaggi che esplorano il rapporto tra la superficie dell’oggetto e la sua forma e sostanza materiale. La Enrico combina materiali quali cemento, pigmento, tessuto e acciaio in una serie di nuove produzioni che nascono da una riflessione sul giardino come luogo in cui la natura è funzionale al progetto paesaggistico: un “paesaggio nel paesaggio”, una tensione sottile tra il regno vegetale e ciò che è frutto di un gesto consapevole. Fino al 25 gennaio: Pellizza da Volpedo. I capolavori, mostra che ripercorre la vicenda artistica e biografica di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), di cui la GAM conserva, oltre al Quarto Stato, alcune altre opere significative della sua produzione artistica: è un numero molto significativo di dipinti e disegni in rapporto vista la breve vita dell’artista piemontese, morto a soli 39 anni. L’esposizione documenta l’intero percorso dell’artista, dal realismo alla ritrattistica fino al divisionismo e al simbolismo. www.gam-milano.com/
Al Museo Bagatti Valsecchi, in Via Gesù, dal 17 ottobre al 4 gennaio, Illuminate Riflessioni, mostra personale di Manuela Bedeschi: diciotto opere al neon attraversano le sale, trasformando segni e parole in luce, materia ed esperienza sensibile. Le installazioni, prevalentemente site-specific, creano un flusso luminoso che unisce passato e contemporaneità, intrecciandosi con le collezioni del Museo. https://museobagattivalsecchi.org/it
Il Museo del Novecento, in Piazza Duomo, ospita, dal 24 ottobre all’11 gennaio, Enrico Crispolti. La critica in atto, mostra che rende omaggio a Enrico Crispolti (Roma, 1933 – 2018), storico dell’arte, critico militante e docente universitario, tra le voci più influenti per gli studi sul Novecento. L'esposizione ricostruisce la biografia intellettuale del critico attraverso una ricca selezione di materiali provenienti dal suo archivio personale (libri annotati, appunti, corrispondenze, fotografie, contributi audio e video, manifesti e documenti editoriali) tracciando il ritratto di uno studioso che ha saputo coniugare ricerca storica, impegno civile e partecipazione attiva al dibattito politico e culturale. Particolare attenzione è riservata al legame tra Crispolti e la città di Milano, in dialogo con artisti come Lucio Fontana e Francesco Somaini. www.museodelnovecento.org/
All’Hangar Bicocca, in Via Chiese, fino all’11 gennaio Entanglements, personale di Yuko Mohri (Kanagawa, Japan, 1980) artista giapponese che vive e lavora a Tokyo. Da sempre interessata alla natura trasformativa degli elementi quotidiani e organici per produrre cambiamenti visivi e sonori, la Mohri propone temi fondamentali legati all’ambiente e alla coesistenza sociale. Conosciuta per i suoi intricati e originali assemblaggi, presentati alla 60esima Biennale di Venezia (2024) nel Padiglione del Giappone, l’artista crea sculture cinetiche site-specific che incorporano oggetti di uso quotidiano, attingendo dall’esperienza di Marcel Duchamp, o strumenti musicali da lei rimaneggiati e connessi a circuiti elettronici sensibili a gravità, magnetismo, calore e umidità. La mostra esplora come ogni elemento appartenga a un sistema interconnesso in cui tutto è parte di una grande rete di relazioni in continua evoluzione. https://pirellihangarbicocca.org/
Al MUDEC/Museo delle Culture, in Via Tortona, fino all’8 febbraio M.C. Escher. Tra Arte e Scienza, una nuova mostra a Milano di Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898–1972) uno degli artisti più affascinanti e riconoscibili del Novecento, con un grande progetto che propone un nuovo sguardo sul suo percorso artistico. L’esposizione indaga il rapporto fra Escher e le sue fonti di ispirazione, seguendo l’evoluzione dell’artista: gli esordi legati all’Art Nouveau, i paesaggi italiani, l’uso di tassellazioni, cicli metamorfici e illusioni ottiche che lo hanno reso celebre grazie a un linguaggio visivo unico che unisce arte e matematica. Viene inoltre approfondito un aspetto ancora poco conosciuto, ossia lo stretto rapporto che l’artista ebbe con l’arte islamica e come elementi chiave dell’arte islamica abbiano offerto a Escher uno spunto per superare la rappresentazione naturalistica della realtà. Infine, il percorso espositivo testimonia come il suo genio si sia confrontato anche con ambiti applicati del design grafico.Ad arricchire il percorso, una serie di installazioni multimediali immersive, tra cui una Infinity Room dall’effetto caleidoscopico, grazie alla proiezione di animazioni in alta definizione all’interno di una stanza a specchio. www.mudec.it
Alla Fondazione Prada, in Largo Isarco, fino al 26 febbraio, Sueño Perro: Instalación Celuloide de Alejandro G. Iñárritu, mostra multisensoriale nata nell’intersezione tra cinema e arti visive e concepita dal regista messicano premio Oscar. Nel venticinquesimo anniversario del suo film d’esordio Amores Perros vengono offerti girati inediti che ne raccontano i temi universali, come l’amore, il tradimento e la violenza. Infatti nel 2.000 il Messico si preparava a scoprire una vera democrazia ma, al tempo stesso, la realtà messicana presentava disuguaglianze, corruzione e violenza. Attraverso un mosaico di pellicola e suono, queste sequenze crude, all’epoca tagliate in fase di montaggio, catturano la controversa realtà sociopolitica di Città del Messico, e sono ancora oggi attuali. L’installazione di Iñárritu è accompagnata da un allestimento visivo e sonoro concepito appositamente dallo scrittore e giornalista messicano Juan Villoro. www.fondazioneprada.org
