Nasce Foody Rombon: l'ex mercato rionale cambia faccia

Il Mercato Coperto di Via Rombon è una struttura realizzata negli anni Sessanta del Novecento. I mercati comunali erano nati nel secondo dopoguerra del secolo scorso come strumento per calmierare i prezzi e negli anni il mercato divenne una realtà centrale nel quartiere di Lambrate, un punto focale. Nel corso degli ultimi decenni ha visto un drastico calo di affluenza dovuta soprattutto alla diffusione dei supermercati. Così il mercato chiuse definitivamente nel 2018, in attesa di riqualificazione. Nel 2021 partì il progetto “Foody Rombon”: il mercato coperto sarebbe rinato grazie alla gestione di Sogemi S.p.a., società controllata al cento per cento del Comune di Milano che già gestisce l’ortomercato. Il progetto rientra in un disegno più ampio, infatti a febbraio di quest’anno il Comune di Milano ha conferito a Sogemi i mercati coperti di sua proprietà, che si occuperà della loro riqualificazione, con l’obiettivo di realizzare una rete di punti di vendita di beni alimentari al dettaglio, rinnovati nelle strutture e negli impianti, polifunzionali, integrati con altri servizi alla cittadinanza e distribuiti in tutti i Municipi della città, tranne quelli del centro storico.
Quali sono state le cause del ritardo che ha portato alla inaugurazione solo a cavallo di questa estate? Inizialmente pare che il problema sia stato il ritrovamento d’amianto nelle coperture dell’immobile. Poi vari incidenti, fra cui un incendio e ritardi fisiologici nella realizzazione del progetto che portarono a uno slittamento a fine 2024, fino all’attuale annuncio di apertura a settembre. Foody Rombon rappresenta il nuovo modello di mercato alimentare rionale ideato da Sogemi. Avrà una superficie commerciale di circa 1.400 mq, al centro di uno dei quartieri più popolosi della città. Un mercato di quartiere che unirà un’offerta qualificata di prodotti alimentari a punti di ristorazione e a spazi di socialità, di incontro e di intrattenimento.
Filippo Rossi ha confermato il completamento di Foody, a cavallo dell’estate. La disponibilità del mercato e degli spazi colellegati darà un contributo importante alla riqualificazione di quell’area dove ci sono scuole, un parchetto, giochi dei bambini, ma anche situazioni un po' difficili in certi orari. “Il bello genera bello”, come dice la Presidente Antola e il quartiere ne avrà un grande beneficio anche dal punto di visto di impedire il degrado.
Foody che da il nome al mercato era il logo di Expo 2015, quella figura con il viso fatto da ortaggi e frutta, e recupera il tema dell'Expo dell’educazione alimentare e il tema della economia circolare e quindi anche dell'ambiente, ed è espressione dell’impegno del Comune di Milano per una economia di prossimità, con l’inserimento di attività produttive nel tessuto sociale del quartiere.
All'interno dello spazio ci sarà una parte dedicata alla vendita e una parte dedicata alla somministrazione, che verrà anche utilizzata per momenti di socializzazione, con l’obiettivo che più gente possibile graviti attorno al mercato. Infatti Foody Rombon, che sarà quindi disponibile a settembre, è il primo di una serie di mercati ristrutturati in tutta la città. E’ in una zona particolare: al di là della ferrovia e lungo un viale d'uscita della città molto trafficato, dove però c'è un nucleo di riferimento che è Lambrate, dove ci sono scuole, aree verdi: questa può diventare una nuova piazza di ritrovo non solo per gli abitanti del quartiere ma anche per chi frequenta o transita per Lambrate, che passa dalla stazione, anche pendolari che prima di tornare a casa fanno un salto nel nuovo mercato per fare acquisti, per prendere un aperitivo.
Al momento non si sa esattamente quali saranno gli operatori presenti, ma l'idea è quella di garantire all'interno del mercato un'offerta merceologica che possa soddisfare i bisogni settimanali di una famiglia, quindi frutta, verdura, prodotti ittici, gastronomia, salumi, formaggi, pane. Inoltre specialità gastronomiche. C’è poi un tema legato alla socialità, alla possibilità che il mercato possa essere anche luogo di riferimento. Ci sarà una libreria e operatori interessati a lavorare sulla cultura del cibo e dell’ alimentazione, visto che Sogemi è impegnata in un percorso di qualità e sicurezza alimentare,
Vediamo un dettaglio dei tempi: il cantiere si sta ultimando, quindi l'impresa che ha in appalto il progetto del mercato consegnerà a luglio le chiavi almeno del piano terra, nel quale dovranno al più presto entrare gli operatori per iniziare il lavoro di allestimento che dovrà essere completato tra luglio e agosto per l’apertura al pubblico nel mese di settembre.
Il mercato avrà tre tipi di spazi. Uno spazio al piano terra, uno spazio interrato in cui ci saranno dei magazzini di cui potranno beneficiare gli operatori del mercato, piuttosto che operatori del quartiere che avessero necessità di un magazzino logistico. La ristorazione avrà a disposizione al piano terra 19 spazi, circa 35 metri quadri, dei quali 16 saranno occupati dagli alimentari. Inoltre ci sarà la libreria e spazi che saranno occupati da operatori della ristorazione. Sarà presente un bar, una tavola fredda e attività socio culturali che fungano da richiamo e colleghino Foody con il quartiere.
La maggior parte degli operatori e dei marchi che saranno presenti avranno un carattere di unicità. Quindi a Foody Rombon si andrà per trovare prodotti unici e operatori particolari con prodotti unici. All’esterno ci sarà un terzo spazio, il dehor del bar, di 240 mq coperti e ci sarà una zona verde. Dovrà essere riqualificato anche il parchetto esterno con nuove panchine e stalli per biciclette. L’apertura è prevista fino alle 20.30 dal lunedì al sabato. Nella galleria centrale del mercato è stato lasciato spazio per poter assegnare per periodi limitati e con contributi economici, fino a otto spazi, otto stalli, per chiunque voglia esercitare un qualsiasi tipo di attività, che sia commerciale o espositiva, anche culturale, che possa creare interesse da parte della cittadinanza e del quartiere.
Questo progetto rappresenta una sfida importante per una azienda pubblica che vuol essere anche dentro la città, accogliendo suggerimenti e stimoli con l’obiettivo però che l’attività del mercato sia sostenibile dal punto di vista economico e finanziario. Uno spazio bello da vivere per chi vende e per chi compra ma soprattutto la rivisitazione in chiave anni duemila del “negozio sottocasa” che ci manca davvero.