Il Decalogo della Prevenzione
Di cosa parliamo quando diciamo prevenzione? La serietà dell'argomento può stimolare il faceto... se si parla alla luna.
(Maurizio Bardi)01/07/2025

Passare da una sanità “reattiva” a una “proattiva”. È questa la sfida centrale del nuovo Decalogo della Prevenzione illustrato agli Stati Generali della Prevenzione (Napoli 16 e 17 giugno) dal Capo
Dipartimento del Ministero della Salute, Maria Rosaria Campitiello.
Dipartimento del Ministero della Salute, Maria Rosaria Campitiello.
Un documento che invita a ripensare radicalmente il ruolo delle politiche sanitarie nel nostro Paese, mettendo al centro la prevenzione come primo e più potente “farmaco” per la salute collettiva.
Secondo il decalogo, la prevenzione non è solo una buona pratica, ma rappresenta un’autentica svolta culturale. In un sistema sanitario spesso focalizzato sulla cura delle malattie già conclamate, si propone di anticipare l’intervento sanitario, agendo sulle cause e sui comportamenti a rischio prima che insorgano
patologie croniche o acute.
E allora vediamolo questo decalogo.
PREVENZIONE È: (citiamo solo i capoversi)
1 una svolta culturale
2 un investimento fondamentale per le persone
3 Consapevolezza e promozione di corretti stili di vita
4 Sostenere le campagne di vaccinazione e potenziare gli screening
5 Presa in carico delle malattie croniche come priorità epidemiologica del SSN
6 Il prevention hub, con l’ecosistema digitale one health, il portale della prevenzione
7 L’ambiente che cambia e il lavoro che si trasforma
8 Il benessere animale, in un’ottica one health
9 Tecnologia e innovazione
10 Comunicazione e coinvolgimento attivo dei cittadini.
Nulla da obiettare ma i responsabili del nostro ministero sembrano ignorare in che stato versa attualmente il nostro servizio sanitario.
Sembrano ignorare che la prevenzione è da sempre la cenerentola per investimenti e risorse e pensare di invertire la situazione in assenza di finanziamenti adeguati, dei quali nel decalogo non si parla, è quantomeno pretenzioso.
E, soprattutto, sembrano ignorare che la prevenzione non si esaurisce con gli atti sanitari.
La lezione di Sir Michael Marmot.
Vogliamo ricordare quello che sostiene, dati alla mano, Michael Marmot, epidemiologo inglese e studioso infaticabile dei determinanti sociali della salute.
Nulla di ciò che riguarda le iniquità di salute è inevitabile.
Le diseguaglianze di salute nascono dalle diseguaglianze sociali.
Solo intervenendo sui determinanti sociali è possibile ridurre la differenza nella distribuzione della salute tra paesi e all’interno dello stesso paese.
Le cose possono cambiare se migliora l’ambiente sociale e è data alle persone la libertà di condurre esistenze a cui ha senso dare valore.
Secondo il decalogo, la prevenzione non è solo una buona pratica, ma rappresenta un’autentica svolta culturale. In un sistema sanitario spesso focalizzato sulla cura delle malattie già conclamate, si propone di anticipare l’intervento sanitario, agendo sulle cause e sui comportamenti a rischio prima che insorgano
patologie croniche o acute.
E allora vediamolo questo decalogo.
PREVENZIONE È: (citiamo solo i capoversi)
1 una svolta culturale
2 un investimento fondamentale per le persone
3 Consapevolezza e promozione di corretti stili di vita
4 Sostenere le campagne di vaccinazione e potenziare gli screening
5 Presa in carico delle malattie croniche come priorità epidemiologica del SSN
6 Il prevention hub, con l’ecosistema digitale one health, il portale della prevenzione
7 L’ambiente che cambia e il lavoro che si trasforma
8 Il benessere animale, in un’ottica one health
9 Tecnologia e innovazione
10 Comunicazione e coinvolgimento attivo dei cittadini.
Nulla da obiettare ma i responsabili del nostro ministero sembrano ignorare in che stato versa attualmente il nostro servizio sanitario.
Sembrano ignorare che la prevenzione è da sempre la cenerentola per investimenti e risorse e pensare di invertire la situazione in assenza di finanziamenti adeguati, dei quali nel decalogo non si parla, è quantomeno pretenzioso.
E, soprattutto, sembrano ignorare che la prevenzione non si esaurisce con gli atti sanitari.
La lezione di Sir Michael Marmot.
Vogliamo ricordare quello che sostiene, dati alla mano, Michael Marmot, epidemiologo inglese e studioso infaticabile dei determinanti sociali della salute.
Nulla di ciò che riguarda le iniquità di salute è inevitabile.
Le diseguaglianze di salute nascono dalle diseguaglianze sociali.
Solo intervenendo sui determinanti sociali è possibile ridurre la differenza nella distribuzione della salute tra paesi e all’interno dello stesso paese.
Le cose possono cambiare se migliora l’ambiente sociale e è data alle persone la libertà di condurre esistenze a cui ha senso dare valore.
Qualche altro decalogo
Nel 1999 il Chief Medical Officier d’Inghilterra pubblicò le 10 regole per star bene in salute:
Nel 1999 il Chief Medical Officier d’Inghilterra pubblicò le 10 regole per star bene in salute:
1 Non fumare. Se puoi smetti. Se non ce la fai, riduci.
2 Segui un’alimentazione bilanciata ricca di frutta e verdura.
3 Mantieniti attivo fisicamente.
4 Controlla il tuo stress, ad esempio parlandone oppure ritagliandoti del tempo per rilassarti.
5 Se bevi alcol, fallo con moderazione.
6 Copriti quando sei al sole e proteggi i bambini dalle scottature.
7 Adotta abitudini sessuali sicure.
8 Aderisci alle opportunità di screening oncologico.
9 Guida in maniera sicura, rispetta il Codice della Strada.
10 Impara le procedure essenziali del pronto soccorso: vie aeree, respiro, circolazione.
2 Segui un’alimentazione bilanciata ricca di frutta e verdura.
3 Mantieniti attivo fisicamente.
4 Controlla il tuo stress, ad esempio parlandone oppure ritagliandoti del tempo per rilassarti.
5 Se bevi alcol, fallo con moderazione.
6 Copriti quando sei al sole e proteggi i bambini dalle scottature.
7 Adotta abitudini sessuali sicure.
8 Aderisci alle opportunità di screening oncologico.
9 Guida in maniera sicura, rispetta il Codice della Strada.
10 Impara le procedure essenziali del pronto soccorso: vie aeree, respiro, circolazione.
Ed eccone altre 10 proposte da David Gordon e colleghi della Università di Bristol:
1 Non essere povero. Se puoi, smetti. Se non ci riesci, cerca di non essere povero per molto tempo.
2 Non vivere in un’area deprivata. Se puoi trasferisciti altrove.
3 Non essere disabile o non avere un figlio disabile.
4 Non fare un lavoro manuale, malpagato e stressante.
5 Non vivere in una casa umida, di bassa qualità o non essere un senza tetto.
6 Sii in grado di pagarti attività sociali e vacanze annuali.
7 Non essere un genitore solo.
8 Richiedi tutti i benefici di cui hai diritto.
9 Sii in grado di possedere un’auto.
Sfrutta l’istruzione per migliorare la tua posizione socio-economica.
E perchè sei virtuso tu, speri che spariscano pizza e birra ?
William Shakespeare: La dodicesima notte.
1 Non essere povero. Se puoi, smetti. Se non ci riesci, cerca di non essere povero per molto tempo.
2 Non vivere in un’area deprivata. Se puoi trasferisciti altrove.
3 Non essere disabile o non avere un figlio disabile.
4 Non fare un lavoro manuale, malpagato e stressante.
5 Non vivere in una casa umida, di bassa qualità o non essere un senza tetto.
6 Sii in grado di pagarti attività sociali e vacanze annuali.
7 Non essere un genitore solo.
8 Richiedi tutti i benefici di cui hai diritto.
9 Sii in grado di possedere un’auto.
Sfrutta l’istruzione per migliorare la tua posizione socio-economica.
E perchè sei virtuso tu, speri che spariscano pizza e birra ?
William Shakespeare: La dodicesima notte.