Le grandi mostre a Milano nell’estate 2025

Z3XMI ha trattato in particolare le mostre in corso nelle sedi espositive presenti nel Municipio 3 nell’articolo presente in questa pagina Cultura e comunque a questo link: https://www.z3xmi.it/pagina.phtml?_id_articolo=17896-Le-mostre-dellestate-negli-spazi-espositivi,-musei-e-gallerie-del-Municipio-3.html
Cominciamo da Palazzo Reale, dove qualche mostra si avvia alla chiusura ma non mancano le novità. Fino al 22 giugno Lo sguardo della Sfinge, dedicata all’artista surrealista italo-argentina Leonor Fini, scomparsa nel 1996, molto attuale per le sue tematiche, come le questioni di genere e i nuovi modelli di femminilità e mascolinità. La sua ricerca comprende pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi e libri d’artista. Fino al 29 giugno, Casorati grande antologica di Felice Casorati, una delle personalità artistiche più importanti del Novecento italiano, pittore, incisore, designer e scenografo. La mostra valorizza il suo legame con la città di Milano. Infine, sempre fino al 29 giugno, Art Déco. Il trionfo della modernità presenta straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane, dai tessuti e all’oreficeria, dagli arredi alle maioliche. E poi dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, restituendo il clima e le atmosfere dell’epoca, gli Anni Venti. Fino al 7 settembre “Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta”: in occasione del centenario dalla nascita di uno dei più grandi Maestri della fotografia italiana, una mostra che si affianca a quella in corso a Palazzo delle Esposizioni a Roma “Mario Giacomelli. Il fotografo e l’artista”, costruendo due percorsi complementari che approfondiscono le molteplici sfaccettature del lavoro di una figura centrale nel panorama artistico e culturale del Novecento. Il progetto milanese è un omaggio al profondo legame tra Giacomelli e la poesia, un dialogo che permea tutta la sua opera nella visione della fotografia come pura espressione lirica, capace di trasformare la realtà in racconto, emozione e suggestione. Dal 16 luglio al 14 settembre “Remo Salvadori”, la più ampia personale dedicata a uno degli artisti più significativi della scena contemporanea italiana, nato nel 1947 a Cerreto Guidi, Firenze. Il progetto si articola in un percorso espositivo diffuso, coinvolgendo, oltre a Palazzo Reale, il Museo del Novecento e il Museo del Duomo. Già dal 2 luglio, in anticipazione alla mostra, nella Sala del Piccolo Lucernario e nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale saranno installate delle opere di Salvadori. La ricerca di Salvadori si fonda su una riflessione costante sulla materia e sull’energia che la attraversa, in un approccio che integra scienza, filosofia e spiritualità. L’intero progetto riunisce un corpus di oltre 50 opere emblematiche, realizzate dall’artista tra il 1969 e oggi. Infine, dal 22 luglio al 2 novembre More than Kids, prima grande mostra di Valerio Berruti, uno degli artisti più significativi e intensi del panorama contemporaneo, nato ad Alba nel 1977. Con sculture monumentali, installazioni, video e una vera e propria giostra sulla quale salire, Berruti conduce i visitatori attraverso la meraviglia delle sue opere, in un percorso che tocca temi universali, capaci di parlare a grandi e piccoli. E’ un viaggio all’interno della poetica dell’artista attraverso opere cardine della sua produzione – come la grande scultura-carosello con la musica appositamente realizzata da Ludovico Einaudi “La giostra di Nina” – e opere inedite che vengono presentate per la prima volta a Milano come “Don’t Let Me Be Wrong”, grande scultura allestita nel cortile di Palazzo Reale musicata da Daddy G dei Massive Attack, e due nuove video-animazioni, una con la colonna sonora di Rodrigo D’Erasmo e l’altra con il suono di Samuel Romano (storica voce dei Subsonica), cui si uniscono precedenti animazioni, musicate da Paolo Conte e Ryuichi Sakamoto. Le opere di Berruti non sono solo da guardare: sono da attraversare, da abitare. Il cambiamento climatico è il tema protagonista nei suoi ultimi lavori.
Il Museo del Novecento ospita, fino al 29 giugno, la mostra Robert Rauschenberg e il Novecento: una selezione di otto opere del pittore statunitense entra nel percorso museale in dialogo con la collezione permanente. Rauschenberg fu vicino alla Pop-Art, senza però mai aderirvi realmente, e in sintonia con l'Espressionismo astratto. Nello spazio degli Archivi fino al 28 settembre “Artshow (1986-2011) la guida per orientarsi nel mondo dell’arte, un progetto di approfondimento del panorama artistico e culturale milanese attraverso la voce dei suoi protagonisti. In mostra le copertine e le pubblicazioni collaterali di Artshow, la storica guida alle mostre e agli eventi d’arte contemporanea. Sempre fino al 28 settembre, Adelita Husni Bey. Premio ACACIA 2025: la pratica dell’artista e pedagogista italo-libica integra discipline come la pedagogia radicale, il teatro e l’antropologia giuridica, mostrandone le criticità. Sono disegni, fotografie, video e performance, spesso tracce e documentazione di workshop da lei condotti. Bey crea opere attraverso modelli pedagogici non competitivi applicati all'arte contemporanea. Il suo lavoro pone l’accento sulla sperimentazione collettiva, coinvolgendo un ampio spettro di partecipanti, quali architetti, attivisti, avvocati, studenti, insegnanti, urbanisti, attori, fisioterapisti, ecc. www.museodelnovecento.org/
Alla Triennale Milano fino al 9 novembre ben 10 diverse mostre. Dal 1923 ogni tre anni con le Esposizioni Internazionali, vengono invitati designer, architetti e artisti da tutto il mondo a confrontarsi con un tema chiave della contemporaneità. La 24ª Esposizione Internazionale chiude questa trilogia focalizzando la riflessione sulla dimensione umana e affrontando un tema urgente e politico come quello delle crescenti disuguaglianze che caratterizzano oggi le città e il mondo. Inequalities è un progetto collettivo che, attraverso mostre, installazioni, progetti speciali ed eventi si interroga sulle sfide globali legate alle differenze presenti in vari ambiti dell’esistenza: da quello economico a quello etnico, dalla provenienza geografica al genere. Cities costruisce una riflessione corale sulla nuova dialettica tra ricchezza e povertà, società e comunità, ecologie e città. Lo spazio delle disuguaglianze Ambiente, mobilità e cittadinanze è il contributo del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, una narrazione e lettura collettiva attraverso una prospettiva territoriale. Atlante del mondo che cambia consente di esplorare i grandi temi del nostro tempo: le disuguaglianze, le differenze di genere, i flussi dei migranti e le trasformazioni climatiche, fenomeni che pongono nuove tipologie di rischi e ci spingono a mettere in discussione ciò che crediamo di sapere, obbligandoci a studiare. Verso un futuro più equo affronta la crisi abitativa in contesti emergenziali. Milano Paradossi e opportunità si interroga sui paradossi che caratterizzano la città per riconsiderare scenari apparentemente irreversibili e guardare alle diversità come valori mobili, mutabili e adattabili. We the Bacteria Appunti per un’architettura biotica esplora l'intersezione tra batteri ed edifici, enfatizzando come questi siano stati profondamente intrecciati dai tempi del Neolitico fino a oggi. La mostra Un viaggio nella biodiversità-Otto stazioni sul pianeta Terra, curata dal filosofo Telmo Pievani, affronta le disuguaglianze da una prospettiva evolutiva. La Repubblica della longevità. In Health Equality We Trust è un’attenta analisi sulla società della longevità, creata dal crollo delle nascite e dall’allungamento della prospettiva di vita. Portraits of Inequalities. Pittura di classe racconta la straordinaria storia dell’istituzione milanese della Ca' Granda, attraverso l’allestimento di una quadreria che raccoglie alcuni dei ritratti d’artista dei principali donatori. Le mostre sono accompagnate da sei installazioni. https://triennale.org/
Alla Fabbrica del Vapore, fino al 5 ottobre l caos e l'uomo contemporanea tensione: cinquanta sculture monumentali di Emanuele Giannelli in un percorso espositivo all’aperto nel grande piazzale della Fabbrica del Vapore più un nucleo di sculture di piccole dimensioni e contenuti multimediali nella Sala Bianca. Scultore italiano di fama internazionale, Giannelli è conosciuto per opere che hanno come soggetto figure maschili, l’uomo contemporaneo, la tecnologia e lo sviluppo tecnologico. Alcuni uomini di Giannelli indossano in molti casi occhialini da saldatore, segno della loro appartenenza all’epoca industriale e altri sono la visione trasognata dei “colletti bianchi”. Dal 26 giugno al 31 luglio Festival delle lettere, XIX edizione della prima manifestazione italiana che celebra la scrittura epistolare a mano attraverso un ricco programma di eventi ed esposizioni. Tema di questa edizione: Lettera a una donna. La mostra è un viaggio nelle emozioni delle parole con la “Casa delle lettere”, archivio storico del Festival e “Lettera Sospesa” per vivere un'esperienza di scrittura intima, col fascino della carta. L’installazione The Sound of Writing per la prima volta, grazie a un algoritmo sviluppato ad hoc, trasforma la propria grafia in una melodia unica. Il percorso prosegue con la mostra fotografica “Appunti G” di Rita Pelusio e Laila Pozzo, con la collaborazione di Assunta Sarlo: un inedito atto artistico che ha dato vita a oltre 200 ritratti di donne note e una lettera G come simbolo di identità e bellezza. Giovedì 26 giugno grande apertura inaugurale con una performance di live calligraphy e un reading durante il quale le attrici Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Lucia Vasini e la giornalista Livia Grossi danno voce alle lettere più belle ricevute. www.fabbricadelvapore.org/
Alle Gallerie d’Italia.dal 24 giugno al 7 settembre, “Tutti pazzi per i Beatles. Il concerto del 1965 a Milano nelle fotografie di Publifoto", una selezione di fotografie che intende celebrare la prima e unica tournée italiana dei Beatles tenutasi fra il 24 e il 28 giugno 1965. I Fab Four furono a Milano il 24 giugno, dove tennero due storici concerti al Vigorelli, poi a Genova e infine a Roma. Oltre 500 fotografie dell’evento riprendono, oltre ai due concerti, l’arrivo del gruppo alla Stazione Centrale e la conferenza stampa. Molte fotografie ritraggono i fans, cogliendo l’essenza della “beatlemania” arrivata anche in Italia, seppure in modo più tiepido rispetto ad altri paesi. In occasione della mostra tutte le oltre 500 fotografie relative all’evento vengono restaurate, digitalizzate, catalogate e aperte online alla pubblica fruizione a cura dell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo. Fino al 5 ottobre “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg: un itinerario inedito sull’arte contemporanea degli anni Sessanta che conta oltre 60 opere, un viaggio ricco e articolato che attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Opere di artisti come Carl Andre, Robert Mangold, Roy Lichtenstein, Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat dialogano con protagonisti della scena italiana quali Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Francesco Clemente, restituendo tutta la complessità e l'energia di una fase cruciale per l'arte contemporanea. Il percorso si arricchisce di opere rappresentative della cultura visiva concettuale, sia europea che americana. Un’occasione unica per esplorare l’evoluzione dell’arte contemporanea, attraverso una selezione di lavori raramente esposti: dalla rivoluzione formale introdotta in Europa da Lucio Fontana, Piero Manzoni e Yves Klein, ad una riflessione profonda sul Minimalismo americano, raramente rappresentato in Italia. Poi un focus sull’Arte Povera e sulle sue riflessioni concettuali. Un tributo speciale è riservato a Robert Rauschenberg, in occasione del centenario della sua nascita vengono esposte tutte le sue opere provenienti dalla raccolta Agrati. Fino al 19 ottobre "Look at Me Like You Love Me/Guardami come se mi amassi. Fotografie di Jess T. Dugan". È il lavoro fortemente autobiografico attraverso cui l’artista statunitense, d’identità queer e non binaria, ci conduce nel suo mondo: una comunità di corpi e volti, gesti e sguardi, in coppia o soli, narrata attraverso ritratti di grande formato capaci di ispirare una meditazione profonda e sensibile che sfiora i temi dell’identità, del desiderio, dell’intimità e della relazione. https://gallerieditalia.com/it/
Il Museo Bagatti Valsecchi presenta il nuovo capitolo di Transitum, mostra personale dell’artista Fabrizio Cotognini, che prende forma tra le sale della casa museo di via Gesù fino al 14 settembre. L’esposizione è parte di un progetto diffuso in tre sedi della città di Milano – Building Gallery, Galleria Moshe Tabibnia e Bagatti Valsecchi – ma trova nel museo un capitolo particolarmente evocativo. 13 opere di Cotognini si intrecciano con la collezione neorinascimentale della dimora storica, generando un dialogo fitto di rimandi visivi e concettuali. Il fulcro di questo intreccio è la biblioteca, autentica Wunderkammer dove, tra le mirabilia e gli strumenti scientifici rinascimentali, è posto il libro d’artista How to Explain to Birds that the Sun Belongs to Everyone (2020), che intreccia immagini e annotazioni scritte senza soluzione di continuità e restituisce un’esperienza immersiva e intima del processo creativo dell’artista: una reliquia poetica dedicata al volo degli uccelli, suggellando idealmente il dialogo tra passato e contemporaneità. La mostra presenta inoltre dodici microfusioni in bronzo, intitolate Hybridatio Mundi (2024- 2025), che raffigurano piccoli uccelli. Le opere di Cotognini si collocano armoniosamente in otto sale del Museo, scelte per innescare un dialogo silenzioso e suggestivo tra i voli dell’artista, gli ambienti della dimora e le opere che ne costituiscono il cuore identitario. Transitum: la mostra di Fabrizio Cotognini al Museo Bagatti Valsecchi.
Al Museo Diocesiano, fino al 28 settembre Sony World Photography Awards 2025: le opere vincitrici celebrano le eccellenze fotografiche internazionali. Tra le 141 fotografie presentate a Milano, di 52 autori differenti, spicca l’opera The Anthropocene Illusion di Zed Nelson, fotografo britannico premiato con il prestigioso titolo di Photographer of the Year. Nelson esplora la dissonanza tra il desiderio umano di rimanere in contatto con la natura e la continua distruzione ambientale causata dall’attività umana. Tra i lavori esposti, si segnala anche quello di Chantal Pinzi – Shred the Patriarchy – prima classificata nella categoria Sport del concorso Professional. In mostra anche opere degli altri fotografi italiani: Giovanni Capriotti (2° classificato, categoria Prospettive) e Alessandro Gandolfi (3° classificato, categoria Natura Morta). Fino al 19 ottobre, Dorothea Lange, mostra che celebra la fotografa americana a 130 anni dalla nascita. Un percorso che ha inizio tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, quando si fece testimone cruciale di alcuni eventi epocali che avrebbero modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti, su tutti il crollo di Wall Street. Tra questi c’è il viaggio che nel 1935 intraprende con l’economista Paul Taylor, che sposa alcuni anni dopo, per raccontare le drammatiche condizioni di vita in cui versano i lavoratori del settore agricolo delle aree centrali del Paese, colpito dal 1931 al 1939 da una dura siccità, il fenomeno delle Dust Bowl, le ripetute tempeste di sabbia raccontate anche da John Steinbeck nel romanzo Furore (1939) e nella versione cinematografica di John Ford (1940) ispiratosi proprio alle fotografie scattate da Lange. L’adesione al programma governativo Farm Security Administration, nato per promuovere le politiche del New Deal, le consente di viaggiare per gli Stati Uniti e raccontare i luoghi e i volti della povertà. Dalle piantagioni di piselli della California a quelle di cotone degli Stati del Sud, dove la segregazione razziale genera forme di sfruttamento degradanti, Lange realizza migliaia di scatti, raccogliendo esperienze personali come con Migrant Mother, ritratto di una giovane madre disperata che vive con i sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse, immagine che diventerà iconica. Un altro importante nucleo di scatti risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale, ed è dedicato alla popolazione americana di origine giapponese internata in campi di prigionia dal governo americano a seguito dell’entrata in guerra. I suoi scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria e di come questa abbia stravolto la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività. https://chiostrisanteustorgio.it/
Al Museo Poldi Pezzoli, fino al 30 giugno, La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia per riscoprire il genio di Andrea Solario (1465-1524), uno degli interpreti più originali del Rinascimento lombardo, in occasione del 500enario della sua morte. Opere eccezionali provenienti da prestigiose collezioni internazionali, con la collaborazione straordinaria del Musée du Louvre. La mostra riunisce per la prima volta una selezione di circa 30 opere provenienti da prestigiose collezioni di Italia, Francia e Inghilterra. Capolavori che svelano la maestria tecnica e l’evoluzione stilistica di un artista influenzato dai grandi maestri come Giovanni Bellini, Antonello da Messina e Leonardo da Vinci. Museo Poldi Pezzoli | Sito Web Ufficiale
Al Museo di Storia Naturale, fino al 31 agosto, Vittorio Ronchetti: medico, alpinista, mecenate del Museo. Ronchetti (1874-1944), medico al Policlinico cittadino dagli anni dopo la laurea fino alla morte, ha lasciato una cospicua eredità al Museo, contribuendo alla sua ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale e rimanendo fino ad oggi una rilevante risorsa per l’incremento delle collezioni scientifiche. Il lascito comprende anche la sua biblioteca di circa 500 libri e la collezione entomologica con 25.000 esemplari, soprattutto di coleotteri. La mostra ripercorre le diverse attività di Ronchetti attraverso una selezione di documenti conservati nella Biblioteca e negli archivi del Museo. Fino al 5 settembre The Living Sea mostra di fotografie subacquee di Hussain Aga Khan che offre uno sguardo sulla straordinaria biodiversità degli oceani che bagnano Messico, Egitto, Tonga e Moorea. Aga Khan, fondatore di Focused on Nature, e Rosalba Giugni, fondatrice di Marevivo, condividono un profondo amore per il mare e sono impegnati nella protezione della biodiversità marina anche con le Aree Marine Protette. https://museodistorianaturalemilano.it/
A Palazzo Morando fino al 7 settembre Pippa Bacca: innesti propone una cinquantina di opere dell’artista milanese, molte delle quali realizzate usando le forbici per creare forme da fotografie, foglie e carte di colori diversi. I temi più amati sono il viaggio, la femminilità, i miti. L’8 marzo 2008 Pippa Bacca partì da Milano in autostop, diretta verso Gerusalemme attraversando undici Paesi allora da poco usciti da guerre e tensioni. Il viaggio rientrava nella sua performance Sposa in viaggio. E’ stata brutalmente assassinata il 31 marzo. Nella mostra si svelano le tappe dell’itinerario e gli incontri avvenuti lungo il cammino. www.comune.milano.it/web/palazzo-morando
Alla GAM/Galleria d'Arte Moderna fino al 6 luglio Ugo Rondinone. Terrone, mostra dell’artista nato in Svizzera da genitori italiani e residente a New York dalla fine degli anni Novanta, presente nel 2007 alla 52a Biennale d'arte di Venezia con un’installazione. Nel corso degli anni ha realizzato opere pubbliche in tutto il mondo, tra cui le Seven Magic Mountains che attirano migliaia di visitatori nel Deserto del Nevada, vicino a Las Vegas, opera che nasce da un dialogo profondo con Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. Il lavoro di Rondinone spinge a riflettere sul viaggio di chi parte alla ricerca di nuove possibilità senza mai dimenticare le proprie radici. Un viaggio nella storia personale dell’artista e della sua famiglia, originaria di Matera, nonché nella memoria collettiva. Nel cortile della GAM sono installate quattro monumentali sculture della sua celebre serie di ulivi, calchi in alluminio di alberi secolari. Nelle stanze del museo il pubblico incontra una serie di sculture a grandezza naturale, che raffigurano giovani nudi maschili e femminili. www.gam-milano.com/
Al PAC/Padiglione di Arte Contemporanea, dal 4 luglio al 14 settembre I Only Want You To Love Me, la prima antologica dedicata a Lovett/Codagnone, duo di artisti formatosi nel 1995 e composto da John Lovett (Allentown, Pennsylvania, 1962) e Alessandro Codagnone (Milano, 1967 - New Jersey, 2019). Al PAC sono esposti alcuni lavori fotografici e video, insieme a installazioni scultoree più recenti e cartelloni pubblicitari, oltre a un’opera neon inedita, prodotta appositamente per la mostra. Nella produzione dei due artisti, amore e potere sono protagonisti di un gioco delle parti teso a smascherare i rapporti di forza nelle relazioni interpersonali e nelle strutture sociali. Attraverso fotografia, performance, video, suono e installazione, il loro lavoro fa proprie alcune tattiche di resistenza underground e riflette sui processi di normalizzazione che soffocano le sub-culture, le pratiche di dissenso e l'affermarsi dell’identità individuale. Da qui il costante riferimento a figure radicali per la storia della letteratura, del cinema, del teatro e della musica punk. Nel 2008, il duo Lovett/Codagnone ha fondato la band Candidate insieme al musicista Michele Pauli. www.pacmilano.it
Al MUDEC/Museo delle Culture fino al 29 giugno MUDEC Invasion. Dal Muralismo alla Street Ar.: dieci muralisti internazionali sono stati invitati a trasformare gli spazi del museo con opere site-specific, dando vita a un’esperienza immersiva. L’arte urbana, nata come forma di espressione spontanea e spesso clandestina, diventa protagonista di un progetto che mette in luce il valore sociale, culturale e artistico di questa forma espressiva. La mostra ripercorre le origini del Muralismo, dalle avanguardie messicane degli anni Venti fino all’esplosione della Street Art nelle metropoli di tutto il mondo, evidenziando il ruolo degli artisti come narratori della realtà urbana e delle sue trasformazioni. Tra i nomi coinvolti si alternano artisti di spicco della scena internazionale con talenti emergenti. Fino all’8 settembre, Exposure. Arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina, mostra dedicata all'elemento più caratteristico di un allestimento museale: la vetrina. Inoltre, fino al 21 settembre, “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore”, esposizione che rende omaggio alle storie, agli spostamenti e alle contaminazioni all’origine delle collezioni del museo, restituendo al pubblico la memoria di oggetti e manufatti raccolti nei secoli da viaggiatori, commercianti, collezionisti e ricercatori. Un’importante sezione della mostra è dedicata ai racconti dei protagonisti del viaggio, che hanno attraversato i confini geografici e culturali lasciando un segno nella storia dell’umanità. www.mudec.it
Al Castello Sforzesco fino al 14 settembre Di terra e di fuoco. Sculture di Giuseppe Spagnulo. In mostra l'arte ceramica e scultorea di Spagnulo lungo il percorso espositivo del Museo delle Arti Decorative (sala XXXI). Una selezione di opere rappresentative della produzione recente di Spagnulo, esplorando il dialogo tra forma, materia e spazio che caratterizza la sua visione artistica: dalle texture vibranti alle forme scultoree le ceramiche di Spagnulo incarnano una fusione di tradizione e innovazione. Un percorso unico che accosta dodici opere in terracotta dell’artista alle maioliche a lustro di Arturo Martini e Pietro Melandri, Maestri che hanno segnato il rinnovamento della ceramica del XX secolo. Attraverso forme scabre e ferite, Spagnulo invita a riflettere sulla forza espressiva della materia e sulla gestualità del lavoro artistico, riportando la ceramica al centro del linguaggio contemporaneo. www.milanocastello.it
All’Hangar Bicocca, fino al 20 luglio Improvisation in 10 Days, mostra dell’artista libanese residente a Parigi Tarek Atoui. Conosciuto per il suo distintivo approccio alla musica, Atoui indaga le proprietà acustiche e le modalità con cui elementi quali acqua, aria, pietra e bronzo, assorbono il suono e lo restituiscono con sfumature inattese. Gli ambienti sonori creati dall’insieme delle opere suggeriscono esperienze di ascolto non tradizionali. Nella sua carriera ha lavorato con compositori e artigiani di diversi Paesi per l’invenzione e la produzione di strumenti dalla forte impronta scultorea utilizzando apparecchi elettronici e software, rivelando come la musica e le nuove tecnologie costituiscano importanti aspetti dell’espressione e dell’identità sociale. Fino al 27 luglio Icarus, grande antologica dedicata all’artista giapponese Yukinori Yanagi: un’ampia selezione di opere iconiche risalenti agli anni Novanta e Duemila insieme a lavori più recenti. Le sue installazioni monumentali innescano una riflessione, più che mai attuale, sui temi del nazionalismo, della globalizzazione e dell’impatto della modernizzazione e della tecnologia sulle società contemporanee. Nel 1993 alla 45esima Biennale di Venezia presentò centosettanta bandiere di sabbia colorata sgretolate giorno dopo giorno da migliaia di formiche, opera qui presente. Il titolo della mostra rievoca il mito greco di Icaro e Dedalo che funge da invito a riflettere sull’arroganza umana nata dall’eccessiva fiducia nella tecnologia. Avvicinandosi troppo al sole (inteso come metafora dell’energia nucleare), Icaro diviene infatti responsabile della propria caduta. https://pirellihangarbicocca.org/
Alla Fondazione Prada, fino al 14 Luglio, Typologien, un’estesa indagine dedicata alla fotografia tedesca del Novecento. Il percorso espositivo riunisce oltre 600 opere fotografiche di 25 artiste e artisti essenziali per ricostruire un secolo di fotografia in Germania, pratiche artistiche diverse ma accomunate da un comune principio di classificazione. Fino al 29 settembre, la mostra monografica Nada dell’artista belga Thierry De Cordier riunisce dieci dipinti di grandi dimensioni, realizzati tra il 1999 e il 202, opere nate dall’esplicita volontà dell’artista di cancellare l’immagine della crocifissione: non sono più una forma di pittura negativa, ma un tentativo di sperimentare uno spazio pittorico nero che si apre sul nulla. Nada è anche l’iscrizione che appare in alcuni dipinti al posto della scritta INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum) che secondo i Vangeli fu affissa sulla croce di Cristo. www.fondazioneprada.org
Alla Fondazione Rovati fino al 2 agosto Etruschi del Novecento, una selezione di opere iconiche che mettono in luce l'influenza esercitata dalla cultura etrusca sugli artisti italiani del Novecento. Nel percorso della mostra, assieme ai reperti archeologici e ai grandi capolavori dell’arte moderna e contemporanea, sono esposti documenti, libri e riviste che testimoniano dell'interesse degli artisti influenzati dall’estetica "anticlassica" dell’arte etrusca. www.fondazioneluigirovati.org/it
Alla Casa della Memoria fino al 30 giugno C’è ancora domani, sempre mostra fotografica per tenere vivo il messaggio di denuncia, speranza e impegno civile che il film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani” ha saputo veicolare in Italia e nel mondo. Fino al 21 settembre Pulci più di prima, ora mostra con cui Valerio Eliogabalo Torrisi dialoga con gli archivi resistenti in occasione del palinsesto del Comune di Milano per l’80esimo anniversario della Liberazione. Il linguaggio dell’arte contemporanea come mezzo per raccontare il patrimonio degli archivi custoditi nella sede: l’esposizione parla di corpi, di vite, di lettere e di storie parallele che scorrono silenziose lungo il flusso della storia resistente. L’artista, dopo mesi di ricerca e studio tra i materiali d’archivio, propone lettere dei condannati a morte, diari personali e documenti visivi provenienti dagli archivi di ANED e dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. www.casadellamemoria.it/
Alla Cineteca Milano MIC di Viale Fulvio Testi 121, fino al 30 novembre "La Pop Art Animata di Bruno Bozzetto", una bella e imperdibile occasione per le famiglie e per il pubblico di qualsiasi età di conoscere il più grande animatore italiano. Alla mostra è collegata anche una rassegna di film, di Bozzetto e non solo, che proporranno il meglio dell'animazione internazionale. Un lungo viaggio nell’universo multiforme e cangiante del più importante animatore italiano attraverso manifesti, disegni, gadget e proiezioni. www.cinetecamilano.it
Nell'immagine: fotografia dalla mostra di Mario Giacomelli a Palazzo Reale