WOW Spazio Fumetto: ultimi giorni di attività?
Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione del museo e centro culturale dedicato al mondo del fumetto, di cui condividiamo integralmente gli ultimi due post pubblicati su Facebook ieri e oggi.
(a cura della Redazione)11/06/2025

(11 giugno) Amici di WOW Spazio Fumetto, solo a seguito del tam tam mediatico di ieri e dei numerosi articoli usciti, il Comune di Milano ha preso atto dell’intimazione a lasciare i locali entro il 15 giugno da loro stessi emessa. In tarda serata è arrivata una lettera che propone una soluzione del tutto parziale e molto onerosa per la Fondazione Franco Fossati che gestisce il museo. Fermo restando che è sempre triste dover arrivare agli sgoccioli per ottenere soluzioni chieste già da tempo, stiamo valutando il da farsi. Ciò non toglie che il museo ormai dovrà sospendere tutte le attività il 15 di giugno come precedentemente annunciato.
Vi teniamo aggiornati, ma vi aspettiamo al grande evento di saluto 15 giugno dalle ore 15:00 alle ore 20:00.
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(10 giugno) È con grandissimo dispiacere che la Fondazione Franco Fossati annuncia il definitivo abbandono degli spazi di WOW Spazio Fumetto, il museo del fumetto di Milano gestito con grande passione e successo per ben 14 anni. Il Comune di Milano, con il quale, grazie all’impegno dell’Avvocatura, abbiamo concordato l’estinzione del debito - che impediva di fatto alla Fondazione di partecipare al nuovo bando di assegnazione dello spazio - ha comunicato che lo stabile va comunque lasciato completamente libero entro il 15 giugno con conseguente cessazione di ogni attività.
È evidente a chiunque che per la Fondazione Franco Fossati non è possibile affrontare la spesa onerosa di un trasloco per lasciare i locali vuoti per poi rientrare dopo pochi mesi, una volta (auspicabilmente) vinto il bando: si è quindi ritenuto che si stesse lavorando per consentirci di restare fino alla risoluzione del bando stesso ma non è così.
Non si può chiedere alla Fondazione di svuotare tutto lo stabile, mettere tutto il materiale in un magazzino per pochi mesi, salvo poi rientrare come se nulla fosse: le spese di un’operazione di questo genere sono insostenibili. Qualora per qualsiasi motivo la Fondazione non dovesse vincere il bando, allora l’abbandono dei locali sarebbe la richiesta più logica e comprensibile, ma ora risulta del tutto incomprensibile.
A fronte del diniego da parte del Comune di poter restare per pochi mesi, la Fondazione Franco Fossati non può quindi fare altro che prendere atto delle decisioni burocratiche e lasciare libero uno spazio nel quale molto probabilmente non potrà più rientrare per mancanza di fondi, consumati per il trasloco.
Con la chiusura di domenica il Museo perde molte occasioni che avrebbero contribuito anche economicamente al suo futuro e al pagamento di futuri affitti: due grandi mostre che erano in programma, tra cui una con un’importante realtà internazionale, i campus estivi che sono sempre stati apprezzati dalla cittadinanza e visti come un servizio indispensabile ai cittadini della zona, il presidio culturale del Giardino Oreste del Buono e i corsi di fumetto per ragazzi.
Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati, dichiara: “Siamo soddisfatti di aver portato a termine la pratica per l’estinzione del debito, in collaborazione con l’Avvocatura del Comune, che ringraziamo di cuore, così da non avere sulla coscienza un “enorme” (come è stato definito) danno erariale a scapito dei cittadini milanesi, ma siamo anche completamente scoraggiati da una burocrazia che chiede alla Fondazione di abbandonare uno spazio per poi rientrare dopo pochi mesi, sempre che si vinca un bando che si annuncia decisamente complicato, viste le condizioni dello stabile che si è anche recentemente allagato. Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti ‘fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette’, ma così è troppo anche per dei supereroi. Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi hanno avuto belle parole per noi, che ci hanno aiutato con donazioni e sottoscrivendo una petizione che conta 12.000 firme. La soluzione? Farci restare fino alla risoluzione del bando (nella speranza che non presenti condizioni impraticabili) e permetterci di partecipare senza dissanguarci per affrontare due inutili traslochi. Non è possibile, ci dicono. Allora altro non resta che salutarci con un SOB. Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i membri del Consiglio della Fondazione, i nostri instancabili dipendenti che resteranno senza lavoro dopo anni di impegno, i collaboratori, i volontari e tutti i visitatori che ci sono stati vicini in questi anni! Resta aperto l’appello a qualsiasi Comune e Privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa”.
Domenica 15 giugno invitiamo tutti gli amici per un saluto che – speriamo – sia un arrivederci. Saranno presenti disegnatori, sceneggiatori, amici e visitatori che in questi anni ci hanno aiutato, sostenuto e incoraggiato.