Nuove interessanti mostre negli spazi espositivi, musei e gallerie del Municipio 3

Allo Spazio Mostre Guido Nardi del Politecnico, in Via Ampère 2, fino al 9 maggio Milano Proiezioni Astratte mostra di Paolo Ventura, uno dei fotografi italiani più originali. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo e da qualche anno predilige la pittura. Da vent’anni ambienta le sue storie in un paesaggio urbano che costruisce con legno e cartone e poi fotografa. E’ la rappresentazione di una città indefinita, una città ideale nei colori e nelle forme, anche se è sempre stata Milano a ispirarlo. Parte da una fotografia fatta con il cellulare, la stampa e poi, con un pennello e pochi colori, ottiene un luogo diverso, una scenografia teatrale. Milano è per Ventura una città disegnata nel cielo da centinaia di cavi e fili che si incrociano. Milano occupa tutti gli spazi. Non ci sono vuoti dove immaginare qualcosa d’altro. Fino al 7 maggio
Corollario, mostra di Carlo De Carli (1910-1999), uno dei più importanti protagonisti del mondo dell’architettura e del design italiano del secondo Dopoguerra, vincitore del primo Compasso d’Oro nel 1954. Attraverso arredi e modellini, disegni, dipinti, scritti per le riviste Il mobile italiano e Interni (di cui fu direttore) e ciclostilati originali delle sue lezioni, la mostra celebra e racconta De Carli, puntando a mettere in luce il pensiero di un architetto che sperimentò moltissimo nell’utilizzo dei materiali e teorizzò il cosiddetto Spazio Primario, fondamento di ogni opera architettonica, dalla più piccola alla più grande. https://www.auic.polimi.it/la-scuola/progetti/spazio-mostre-guido-nardi/
Alla Galleria Vistamare, in Via Spontini, fino al 31 maggio Uomini disperati, uomini con i denti rotti e menti spezzate e modi spezzati, mostra dell’artista multidisciplinare polacco Goshka Macuga, che vive e lavora a Londra. Le sue tele testimoniano i cataclismi naturali e gli impulsi distruttivi dell'uomo: guerre, distruzioni ambientali, eruzioni vulcaniche, profonde cicatrici lasciate sulla terra. Macuga esplora i luoghi di frattura, dove le esplosioni di colore evocano guerre, traumi e collasso ambientale. La nuova serie di dipinti in mostra si presenta immersa in un paesaggio scultoreo popolato da stalattiti e stalagmiti, forme che gocciolano e si stratificano nello spazio, generando una sorta di habitat dove i dipinti trovano rifugio. Le formazioni rocciose circondano le tele o fungono da punti di osservazione su cui soffermarsi. All'interno della grotta crescono come un organismo intorno ai dipinti, trasformando lo spazio espositivo in un ambiente immersivo e inquietante. https://vistamare.com/
Alla Galleria Massimo De Carlo, in Viale Lombardia, fino al 24 maggio Points on Your Journey, personale dell'artista di Los Angeles Jennifer Guidi. Conosciuta per le sue installazioni immersive e sculture devozionali, Guidi propone una fantasia visiva con dodici nuove opere su lino, quattro bronzi dipinti, un'opera su carta e moquette rosa. Il suo lavoro promuove le storie moderniste del minimalismo e dell'astrazione spirituale: rappresentazioni occulte che collegano la materia terrestre all'etere. Nel suo nuovo corpus di lavori, Guidi si concentra sul simbolismo del paesaggio, è un'escursionista ed esploratrice del west americano da tutta la vita. I gialli cadmio del pioppo tremulo autunnale e le cime frastagliate del basalto derivano dalla sua esperienza di guardare nel mondo naturale. La sua pittura ad olio è raffinata, stratificata e dettagliata, le superfici sembrano vibrare e brillare quanto più a lungo vengono guardate. https://massimodecarlo.com/
Fino al 1° giugno al MEET/Digital Culture Center, in Porta Venezia, Realia, mostra dedicata a Sabrina Ratté, artista canadese che esplora l’intersezione tra tecnologia, biologia e immaginazione. Attraverso quattro opere – Floralia, Cyberdelia, Plane of Incidence e Inflorescence – la mostra propone un viaggio tra paesaggi digitali e visioni speculative, riflettendo sulle trasformazioni del nostro rapporto con il reale. Le installazioni, allestite nelle Gallery e nella Sala Immersiva, creano scenari poetici e distopici in cui filosofia e scienza si intrecciano. www.meetcenter.it/it/
A Spazio Tadini, in via Jommelli, dal 23 aprile al 14 settembre, La Resistenza Europea. L’uomo che si rialza, mostra di Arte e Memoria, in occasione degli 80 anni dalla Liberazione dai regimi nazifascisti e dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. E’ un percorso espositivo con due percorsi complementari: una cartella d’arte realizzata nel 1983 in occasione dell’inaugurazione del monumento dedicato alla Resistenza Europea realizzato a Como nel 1978, su progetto dell’artista Gianni Colombo e un percorso fotografico con racconti di ritratti di partigiani e sulla costituzione italiana. In mostra opere di Gianni Colombo, Giuliano Collina, Nicola Salvatore, Angelo Tenchio, Luigi Veronesi, Giovanni Cappelli, Gianfranco Arlandi, Alik Cavaliere ed Emilio Tadini. https://spaziotadini.com/
Alla Fondazione Mudima di Via Tadino, dal 6 maggio al 6 giugno Sguardi diversi. Quando i robot incontrarono gli antichi Dei, personale di Ale Guzzetti, curata da Gino Di Maggio, che ripercorre la lunga parabola creativa dell’artista, tra i primi in Italia a sondare il binomio arte-tecnologia. A partire dai primi anni Ottanta, Guzzetti ha intrapreso una proficua ricerca creativa volta a esplorare i territori dell’arte elettronica e interattiva, nonché le potenzialità della robotica, della stampa 3D e delle scansioni digitali. La mostra presenta sculture e installazioni interattive in cui figure plastiche e circuiti elettronici entrano un rapporto attivo con lo spettatore, stimolato a diventare co-produttore delle opere stesse. Le sue sculture non sono solo osservabili, ma a loro volta ci osservano, o osservano altre sculture. Per gli esseri umani è una situazione nuova, forse inquietante, perché non siamo preparati a dialogare con una presenza artificiale. Nelle sue opere c’è un’ironia che invita al gioco e alla partecipazione. Guzzetti realizza anche forme arboree, stampate in 3D e animate delle voci campionate e distorte del musicista Bruno De Franceschi, che emettono suoni quando captano i movimenti dei visitatori, come se li stessero ascoltando, tentando di instaurare una relazione personale con ognuno di loro. La commistione tra arti plastiche e suono, intesa come medium per amplificare l’interattività delle opere, è una delle cifre stilistiche di Guzzetti, che nel suo percorso di formazione si è interessato alla composizione e alla musica elettronica conducendo ricerche con Goffredo Haus al Politecnico di Milano. www.mudima.net
Fino al 22 giugno, la Fondazione Emilio Scanavino, nella nuova sede di piazza Aspromonte 17, presenta la prima mostra Les Monstres Amis: Emilio Scanavino e la X Triennale, una rivisitazione critica e storica della decima Triennale di Milano, del 1954: momento fondamentale per la storia dell’arte e del design e di dialogo tra arte e design industriale. La mostra si concentra sulla partecipazione di Emilio Scanavino e di altri importanti artisti internazionali, e su quella battaglia per ristabilire il primato dell’immagine sulla forma e la libertà rispetto alla struttura che coinvolse molti di loro, dedicando una particolare attenzione alla sezione della manifestazione dedicata alla ceramica, con opere realizzate ad Albisola da artisti come Enrico Baj, Sergio Dangelo, Corneille, Asger Jorn, Roberto Matta, Lucio Fontana e dallo stesso Scanavino. In quel contesto, Scanavino si distinse non solo come artista ma come protagonista di un processo di innovazione che superava le convenzioni del design funzionalista del periodo, rivelando nella sua produzione ceramica una testimonianza di ricerca sulla deformazione e l’espressione corporea, elementi che avrebbero caratterizzato anche la sua pittura e scultura del tempo. Visite su appuntamento previa prenotazione. https://fondazionescanavino.org/
Giò Marconi, in Via Tadino, propone, fino all’11 luglio, Valerio Adami. Laboratorio, un omaggio all'artista a novant’anni dalla nascita e a sessanta dalla sua prima apparizione presso lo Studio Marconi di Milano. Adami, tra le più significative figure italiane dell’ultimo, è noto per i suoi dipinti dai colori vibranti e per la capacità di raccontare la società moderna. Negli anni Sessanta, periodo cruciale della sua produzione, inserisce elementi della vita quotidiana nella struttura narrativa, offrendo una visione critica e innovativa della realtà. L'esposizione intende evidenziare l'influenza delle atmosfere di luoghi come Londra, città che Adami visita per la prima volta nel 1962, entrando in contatto con artisti come Graham Sutherland, Jim Dine e Richard Hamilton, che esercitano un'influenza profonda sul suo lavoro, come l'uso di parole onomatopeiche ispirate al linguaggio visivo dei fumetti. Nello stesso periodo Adami, con la moglie e artista Camilla Cantoni, si trasferisce ad Arona, sul Lago Maggiore. Villa Cantoni, dove allestisce il suo atelier, diventa presto un luogo di ritrovo per intellettuali e artisti e lì Adami realizza, in collaborazione con il fratello Giancarlo Romani Adami, il film Vacanze nel deserto (1971), che viene proiettato in occasione della mostra. Girato in stile Nouvelle Vague, il film vede la partecipazione, tra gli altri, di Dino Buzzati. Il viaggio prosegue con una tappa a Parigi, che diventa la sua città d’elezione. Qui l'artista approfondisce il tema degli interni urbani, intimamente connesso all’esplorazione della psiche umana. Parigi rappresenta anche l’occasione per incontrare Carlos Franqui, poeta e giornalista di rilievo nella Rivoluzione Cubana accanto a Fidel Castro, legame che porta Adami a visitare Cuba nel 1967, durante un periodo segnato da un vivace fermento culturale nel contesto post-rivoluzionario. Il percorso espositivo si conclude con gli "esterni" di New York, dove i toni si fanno più cupi, riflettendo l'atmosfera della metropoli. Qui Adami entra in contatto con l'ambiente underground della città, frequentando figure di spicco come Saul Steinberg, Ray Johnson e il poeta Allen Ginsberg. In questa fase, l'artista esplora la fotografia come nuovo mezzo espressivo, integrandola con il disegno. Con la macchina fotografica cattura frammenti seriali della città. Un ulteriore esempio di questa ricerca artistica è strettamente legato alla città di Milano, che rappresenta un crocevia essenziale nella sua carriera. www.giomarconi.com/en