“Come gli uccelli”: uno spettacolo in cui una storia d’amore si intreccia col dramma dei conflitti arabo-israeliani

Fino al 30 marzo al Teatro Elfo Puccini il Premio Ubu 2024 come Miglior testo straniero in scena in Italia. ()
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Fino a domenica 30 marzo è in scena al Teatro Elfo Puccini Come gli uccelli, spettacolo - prodotto da Elsinor/Teatro Fontanae diretto da Marco Lorenzi - che ha vinto il Premio Ubu 2024 per il Miglior testo straniero portato in scena in Italia. Il capolavoro drammaturgico del franco-libanese Wajdi Mouawad, racconta della storia d’amore tra Eitan, giovane di origine israeliana, e Wahida, ragazza di origine araba, in una realtà storica fatta di conflitti, dolore, odii, attentati. Un labirinto di storie, eredità dimenticate, lotte fratricide che dà vita a un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e sulle proprie origini. Una riflessione toccante e profonda sull’amore, l’incontro e l’identità.

Disperatamente giovani e innamorati, Eitan e Wahida, si conoscono a New York. Ma nel loro destino qualcosa va storto sull’Allenby Bridge, il famoso ponte che collega (ma allo stesso tempo divide perché i controlli sono serratissimi e non a tutti è permesso il passaggio) Israele e Giordania. Eitan rimane vittima di un attentato terroristico e cade in coma. Così la storia personale dei protagonisti si intreccia alla Storia con la ‘S’ maiuscola di attentati, conflitti, odii che ormai da troppi anni continua in quelle terre, nonché tra le due culture di cui i protagonisti sono inevitabilmente espressione. Da luoghi diversi arrivano, i genitori e i nonni a fare visita al ragazzo. Per tutti loro sarà l’occasione di guardare negli occhi la verità più nascosta, di affrontare il dolore dell’identità, il demone dell’odio, le ideologie più rigide che appartengono a ognuno dei personaggi. Sarà l’occasione per capire come resistere all'uccello della sventura che si scaglia contro il cuore e la ragione di ciascuno. Il testo ripercorre vicende familiari di diverse generazioni, compiendo un’indagine emotiva sull’identità culturale e genetica e sulle proprie origini.

In scena un cast internazionale di attori, caratterizzato da un’eterogeneità linguistica e culturale, a cui è stato chiesto di immergersi in un viaggio di conoscenza non scontato e di imparare a recitare in altre lingue (italiano, ebraico, tedesco, arabo) oltre alla propria con l'aiuto di esperti linguistici e culturali.

Per info: www.elfo.org


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