Realizzata la manifestazione per il futuro del Forlanini

Interviene anche l’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris: la concessione del terreno per il campo da golf è “una complicazione” lungo il percorso verso la creazione di un grande parco urbano dal centro all’Idroscalo. Ma il Grande Forlanini è ancora possibile e il progetto è tornato all’attenzione dell'Amministrazione comunale e dei cittadini. 
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DeCesaris oriz
Le previsioni erano abbastanza inclementi anche per la domenica appena trascorsa. Ma gli organizzatori dei Comitati per Milano delle Zone 3 e 4, operativamente organizzati in una task force congiunta molto efficiente ed agguerrita, hanno deciso di realizzare senza ulteriori indugi la manifestazione a favore del Grande Forlanini, l’idea di un parco urbano che da decenni architetti, urbanisti, ecologisti e cittadini in generale sognano di veder finalmente farsi realtà. Progetto per la verità smarrito nel corso degli anni in mezzo ad una pletora di interventi, modifiche, varianti, privatizzazioni - e chi più ne ha più ne metta - con l’unico denominatore comune di non sottendere alcuna idea o strategia coerente. Buona ultima anche l’ormai famosa vicenda del campo scuola della Federazione italiana golf. Centodiciassettemila metri quadri di terreno agricolo contiguo all’attuale Parco, concessi per diciannove anni in cambio di un piatto di lenticchie dalla poco rimpianta giunta Moratti.

Probabilmente un ulteriore rinvio ad una domenica meteorologicamente più propizia, come già avvenuto settimana scorsa per via della pioggia, avrebbe garantito un’affluenza molto maggiore perché le raffiche di vento e il crollo delle temperature, di almeno dieci gradi rispetto al sabato di caldo torrido appena trascorso, non hanno certo favorito la tradizionale passeggiata al Forla di molte famiglie e gruppi di amici, target ideali di quest’iniziativa.

La formula della giornata, iniziata con una biciclettata da piazzale Susa al Forlanini lungo l’unica (e davvero insoddisfacente)  pista ciclabile di Zona 3, è stata quella di unire attività ri/creative ad interventi di contenuto, tutti con un alto grado di competenza e professionalità. Così Gianni Dapri, del Politecnico di Milano, nella sua introduzione ha ricostruito l’importanza storica e culturale di tutta l’area del Forlanini, nata a fine ‘800 con i lavori per la costruzione della massicciata ferroviaria e il riporto delle terre di scavo.

Subito dopo si è registrata l’importante presenza dell’Assessore all’Urbanistica  Lucia De Cesaris che nel suo intervento ha definito “una complicazione” la presenza del campo golf entro una delle aree di interesse del Forlanini. Avvallando di fatto, se non ancora attraverso l’adozione di misure formali, la decisione del Consiglio di Zona 4 di dare parere sfavorevole all’espansione richiesta dalla Federazione. Non solo. L’esponente della Giunta Pisapia ha dichiarato che l’Amministrazione procederà ad una revisione della convenzione al fine di verificare il rispetto di tutte le clausole, senza escludere neppure  “una scelta diversa per il futuro”. Ossia una possibile trattativa per il recupero dell’area a fini diversi. La presenza dell’Assessore è stata certamente un successo dei Comitati per Milano. E lo è stato anche il fatto che abbia affermato l’importanza delle iniziative dei cittadini per sensibilizzare e rendere possibili grandi progetti per i grandi parchi di cui Milano ha bisogno.

In un clima molto disteso ed informale, malgrado il freddo non proprio usuale ancora a metà maggio (che ha dato alla De Cesaris lo spunto per un’osservazione sull’evidenza dei cambi climatici in corso), Rossella Traversa e Simonetta D’Amico, rispettivamente consigliere e presidente della Commissione ambiente di Zona 4, hanno spiegato il processo che ha portato il il CdZ a dare parere negativo all’ampliamento, dichiarando l’intenzione del Consiglio di “studiare eventuali falle” della convenzione e di voler impedire “l’inquinamento visivo” che sarebbe determinato dal collocamento di insegne pubblicitarie ai confini dei terreni dati in concessione.

Anche in questa giornata ventosa e fredda il vecchio Forlanini è apparso, nella sua semplice e quasi austera bellezza, un patrimonio prezioso per tutti i milanesi, da difendere e valorizzare con tutti i mezzi a disposizione. Così certamente lo hanno inteso gli attivisti e i volontari delle numerose associazioni presenti.  Italia Nostra, WWF i GAS, Emergency, la vecchia Propatria. Impossibile menzionarli tutti. Mentre i gruppi di praticanti di Thai chi chuan davano a poca distanza dimostrazione della bellezza dei lenti ed armonici movimenti di questa disciplina ed i ragazzini presenti al seguito dei loro genitori, non moltissimi purtroppo, si divertivano con i giochi di legno, belle invenzioni di Gianni Ruggero e del suo Giocolaboratorio, sotto un cielo percorso da nuvole grigie e veloci continuavano gli interventi per illustrare i problemi portati all’attenzione della città dall’iniziativa dei Comitati.

Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, ricordava che Milano negli ultimi anni ha perso ben 500 ettari di terreno agricolo “anzi 512 con quest’ultima concessione” e faceva osservare l’assurdità di “preservare le cascine senza garantire alle stesse terreni coltivabili”.  Il dirigente ecologista ha anche spiegato che “gli accordi con le Associazioni ambientaliste” vantati dalla Federazione Golf sono riferibili soltanto all’applicazione di protocolli di maggiore sostenibilità (che rimane pur sempre problematica dato l’impiego massiccio di diserbanti e pesticidi nonché l’enorme consumo di acqua) dei campi per la pratica di questo sport, in modo che siano in linea con le ultime direttive internazionali. Ma non implicano affatto, ha detto in modo chiaro ed esplicito, l’assenso degli ambientalisti all’ubicazione di un campo da golf all’interno di un parco urbano. 

Il Presidente dell’Associazione Amici del Parco Nord, nonché Consigliere provinciale, Arturo Calaminici ha fatto notare che la vicenda di quel Parco per certi aspetti è molto simile: non sarebbe stato possibile senza l’impegno dei cittadini. Si è anche detto sorpreso dal modo in cui si è arrivati alla concessione per il campo golf qui al Forlanini. Una cosa fatta “di soppiatto” l’ha definita. Ed ha ricordato la necessità di formulare osservazioni all’imminente stesura del Piano territoriale per definire in modo vincolante gli ambiti agricoli strategici del sistema provinciale dei Parchi.  

Antonio Longo, del Politecnico di Milano, ha spiegato visivamente, con l’aiuto di foto aeree, mappe ed elaborazioni schematiche, l’impatto dei terreni dati in concessione per il golf su tutto il complesso sistema di aree ancora agricole o a verde che potrebbero essere integrate nel Grande Forlanini per rendere possibile, attraverso semplici opere infrastrutturali, il collegamento naturalistico tra il centro di Milano e l’Idroscalo. A questo proposito ha osservato, riferendosi all’imminente realizzazione della MM4, che a Berlino, ad esempio, le linee della metropolitana ed i Parchi urbani sono progettati assieme, per garantire la migliore fruibilità di quest’ultimi.

Le nuvole spinte dal vento ad un certo punto sono sembrate addensarsi pericolosamente sui gazebo e sui banchetti minacciando le torte dolci e salate e tutti gli altri ricchi generi di conforto offerti ai presenti a cambio di una semplice offerta. Il presidio dei volonterosi era iniziato fin dalla mattina e dal primo pomeriggio è stato possibile anche firmare la petizione per la creazione del registro comunale dei testamenti biologici. Io scelgo: un’altra battaglia di civiltà di estrema importanza per tutti noi. Ma il Forlanini di questa domenica, col vento ed il freddo fuori stagione, era davvero per pochi intimi. Solo un gruppo di Neocatecumeni, se pur è lecito accostare piani tanto incommensurabili, con le danze, i canti ritmati e il crocifisso, dimostrava la stessa pervicacia dei Comitati per Milano nel portare avanti le proprie idee, a dispetto del tempo.

Interessante, perfino toccante, anche l’intervento di Libero Traversa, anziano consigliere comunale milanese nei lontani anni ’70. Nelle sue parole si sono potute rivivere tematiche antiche ma non per questo inattuali e, tanto meno , risolte. La lotta e l’impegno per la creazione di un grande polmone verde per la città, la politica dei consorzi di comuni (oltre a Milano, Segrate e Peschiera nella fattispecie)  che tante aspettative aveva creato in termini di buona ed efficiente amministrazione, il peso della speculazione dei vari Ligresti e Bonomi e Bolchini. L’anziano amministratore ha ricordato, menzionando anche l’ambientazione da queste parti di Rocco e i suoi fratelli, il capolavoro di Luchino Visconti, che l’Idroscalo, fino al 1970 era una zona malfamata e tutta ancora in mani private. Ed ha anche aggiunto, sottovoce, come a sottolineare la potenza di certi interessi: “qui quelli hanno comprato tutto e tutti”.

Verso la fine della giornata è tornato il sole, evento simbolico a cui molti si sono abituati dopo il famoso arcobaleno della primavera scorsa. Come a ricordare ancora una volta che, malgrado i disastri e l’incuria dei tanti anni di cattiva amministrazione che abbiamo finalmente alle spalle, è necessario non perdere il senso del lungo cammino percorso e di quello ancora da fare. Quasi tutti gli intervenuti hanno sottolineato che la vicenda del campo da golf, “l’incidente” come qualcuno l’ha definito, può e deve essere volta in positivo e contribuire al rilancio dell’attenzione sia dell’Amministrazione che dei cittadini per il recupero di un patrimonio prezioso ed insostituibile per il futuro della città.  


Ecco il video della manifestazione


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Re: Realizzata la manifestazione per il futuro del Forlanini
22/05/2012 letizia
i partecipanti alla festa del Forlanini non si sono accorti di aver manifestato sulla parte di parco infrastrutturato e non sul territorio agricolo.
poi si perdono via in perifrasi inutili...mah.


Re: Realizzata la manifestazione per il futuro del Forlanini
22/05/2012 letizia
i partecipanti alla festa del Forlanini non si sono accorti di aver manifestato sulla parte di parco infrastrutturato e non sul territorio agricolo.
poi si perdono via in perifrasi inutili...mah.


Re: Realizzata la manifestazione per il futuro del Forlanini
16/05/2012 adalberto belfiore
C'era da aspettarselo. Basta una semplice iniziativa aperta, pulita, informata, tendente al bene comune, dotata di un minimo di visione del futuro per scatenare il mugugno reazionario, ottuso, invidioso perfino, di chi non sa vedere al di là del suo naso. Opporsi al consumo dissennato del suolo per fini privati o provare a dar vita ad un grattacielo morto da 15 anni, incombente sulla città come uno dei tanti scheletri di cui sono ricchi gli armadi di tutte le forze di destra di questo paese per certi nostalgici delle signore false e incapaci e dei sindaci in mutande (che in mutande poi hanno lasciato noi tutti) è cosa da qualunquisti, parolai, perdigiorno e perfino ubriaconi. Meglio veder infilato "di soppiatto" un campo da golf in un piccolo parco già soffocato dalla speculazione, Meglio veder sorgere mausolei vuoti o inutili o troppo costosi buoni solo a riempire le tasche degli speculatori. Ve la siete già "bevuta" questa città, poveri piccoli ottusi reazionari, voi sì qualunquisti! Ne volevate ancora un sorsetto? Spiacenti: la festa dei tanti speculatori e parassiti è finita, si spera. Adesso si fa sul serio. Si prova a ripartire, ritessere, ricostruire, uscire dall'incubo in cui avete sprofondato la nostra città e tutto il paese. Cittadini attivi, amministratori onesti ed istituzioni recuperate al proprio ruolo di indirizzo e salvaguardia vi daranno del filo da torcere, piccoli nostalgici di quando potevate farvi i più meschini dei fattacci vostri. Avrete del filo da torcere, poveri cari.


Re: Realizzata la manifestazione per il futuro del Forlanini
16/05/2012 guglielmo giannini
Effetivamente mancava una genuina sagra del NO populista. Finita la quale, probabilmente la maggior parte dei partecipanti, e' accorsa numerosa ad ascoltare un po' di sana retorica nei pressi della Torre Galfa, dove, dopo una settimana di occupazione, l'unica cosa infrastrutturata era il banchetto delle birre.
Ahime' "il vento che cambia" non e' riuscito a spazzare le plumbee nuvole demagogiche e qualunquiste addensate sopra al cielo meneghino.


 
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