Il sindaco Sala in Commissione Ambiente a Palazzo Marino

Importante Commissione in Consiglio Comunale. All’ ordine del giorno la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale e i provvedimenti dell’Amministrazione. ()
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Sono state di recente sollevate critiche al sindaco Sala poiché, dopo la delibera assunta dal Comune nello scorso marzo con cui Milano dichiarava di voler essere in prima in linea in campo internazionale nella difesa del clima, ben poco è stato fatto.
Va dato atto al sindaco Sala di non essersi sottratto alla richiesta di un confronto con i cittadini partecipando martedì 17 dicembre alla Commissione Ambiente appositamente indetta per affrontare la questione.

Una Commissione importante, quando infatti si afferma la necessità e l’urgenza della questione clima, vitale per il futuro del pianeta, ne consegue che sarebbe assolutamente irresponsabile alle parole non far seguire i fatti.

In breve, Sala ha riconosciuto che non basta piantare nuovi alberi, sicuramente gioveranno, si tratta di rivedere il modello di sviluppo che ha generato i negativi impatti ambientali e sociali, di cui oggi dobbiamo subire le conseguenze. Rivendicando alcuni importanti decisioni e iniziative prese dall’amministrazione milanese (ad esempio area B, completa elettrificazione entro il 2030 del parco autobus pubblici, riforestazione urbana, ecc,) Sala ha chiesto la collaborazione dei cittadini per sostenere il cambiamento del modello sociale che la situazione di emergenza climatica impone.
Terremo presente questa importante dichiarazione del sindaco, che ci auguriamo trovi presto riscontro alla prova dei fatti.
L’assessore Lipparini ha illustrato poi il percorso che l’amministrazione avvierà nei prossimi mesi, il Piano Area Clima con cui si vogliono attivare strumenti operativi con la partecipazione diretta della cittadinanza. Nell’arco di un anno circa il Piano dovrebbe essere compiuitamente definito ed iniziare a produrre risultati. Noi ne seguiremo con attenzione gli sviluppi informandone i lettori.

Sono quindi intervenuti rappresentanti sindacali, esponenti del WWF e di Lega Ambiente, alcuni docenti universitari, consiglieri comunali, cittadini in rappresentanza di comitati, studenti di Fridays For Future (FFF) e del Politecnico di Miano.
Ci limitiamo qui a riportare gli interventi dei giovani, un’attivista di FFF, e uno studente del Politecnico di Milano.

Dopo la conclusione della COP 25 a Madrid con l’ennesimo nulla di fatto, ha ricordato Serena Vitucci di FFF, dobbiamo a Milano constatare che dopo sette mesi dalla dichiarazione di emergenza climatica non si è vista alcuna azione concreta. Perciò si chiede al Sindaco di:
- dare informazioni adeguate ai cittadini sull’impegno assunto dal Comune con la delibera del marzo scorso
- interrompere il consumo di suolo in atto, come sta avvenendo ad esempio in piazzale Baiamonti e sopratutto al parco Bassini, dove si vuole eliminare un parco urbano, un terreno vergine nel cuore della città
- ripensare le politiche abitative, l’efficientamento energntico degli edifici e gli incentivi necessari
- sottrarre ai grandi immobiliaristi la gestione della città, garantire case a basso costo e impatto zero a studenti, lavoratori e cittadini meno abbienti
- chiudere il centro città alle auto, rendere il trasporto pubblico realmente accessibile a tutti.
Milano è la città più inquinata d’Europa e l’area urbana milanese è quella che fa registrare il più alto numero di morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico secondo studi internazionali
- programmare un costante controllo dei progressi fatti
- assicurare la piena democraticità delle decisioni mantenendo un continuo contatto con i cittadini, associazioni e movimenti che da anni si occupano del tema.

Serena Vitucci ha concluso dicendo che i giovani si attendono che la responsabilità assunta da Milano di ospitare la prossima COP 26, dopo il fallimento della COP 25, sia portato avanti anche condividendo questa responsabilità con FFF e con la partecipazione attiva dei movimenti impegnati per la difesa dell’ambiente.

Uno studente del Politecnico di Milano è intervenuto a nome del comitato nato in difesa del parco di via Bassini chiedendo al sindaco Sala di intervenire; la questione del parco, alla ribalta dell'opinione pubblica in questi giorni ed emblematica per quanto riguarda la presa di coscienza nei rispetti dell’emergenza climatica e della necessità di rivedere il modello di sviluppo a cui vogliamo adeguarci noi tutti, amministratori pubblici e privati, responsabili delle istituzioni e cittadini.
Ha ricordato che Il progetto del nuovo edificio del Politecnico è in netta contraddizione con la dichiarazione di emergenza climatica del Comune di Milano, prevede consuma un suolo naturale a Milano dove la cementificazione del suolo è già a livelli del 70 %, Le compensazioni previste arriveranno in futuro fra molti anni, dopo il decomissioning dell’edificio dismesso di ingegneria nucleare e non potranno certo sostituire un parco secolare. L’edificio deve essere costruito su di un’area già cementificata, Milano ha molte aree dismesse utilizzabili a questo scopo. L’assessore Maran, dopo numerose richieste a lui avanzate per la valutazione di altre aree, non dato alcun seguito alle richieste, proponendo di aumentare le compensazioni offerte. La riparazione di un danno ambientale nell'attuale situazione di emergenza climatica non è proponibile. Non si vuole impedire la costruzione di nuovi edifici, del tutto auspicabili, ma ribadire che le nuove edificazioni non devono sorgere su aree verdi, ma su aree dismesse evitando ulteriore consumo di suolo. I maggiori costi che si dovessero affrontare oggi non avranno confronto con i futuri danni ambientali derivanti dall’emergenza climatica. Il sindaco è stato infine invitato alla conferenza stampa in programma venerdì 20 dicembre alle ore 12 al parco Bassini.

Milano si muoverà allora nella direzione giusta? E’ quanto tutti vogliamo augurarci dedicando da parte di ciascuno un preciso impegno.

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