Il sonno della ragione

La propaganda mediatica populista lancia messaggi per sviare l’attenzione dalla realtà e dalla comprensione della vera natura e portata dei problemi. E’ facile restare distratti e inconsapevoli, ma buon senso e spirito critico possono aiutare. ()
salvini7Web
Il crescente diffuso consenso riscosso dai populisti su quali basi si poggia? Certamente in gran parte sull’uso indiscriminato di slogan, battute, tweets che inondano la rete, su messaggi lanciati ad effetto per colpire l’immaginazione e costruire un’opinione pubblica sviata ad arte, mettendo in scena una rappresentazione diversa e lontana dalla realtà dei fatti. I social network, che tanto oggi contribuiscono alla formazione di un immaginario collettivo ben si prestano a questo scopo.

Non a caso mesi addietro Steve Bannon, l’ideologo di estrema destra che ha coperto un ruolo di primo piano nella strategia (vincente) della campagna elettorale di Donald Trump, ha fatto un giro in Europa per contattare i vari leader nazionalisti, da noi Salvini, in Francia Le Pen, in Ungheria Orban, in UK Farage, stabilire buoni rapporti e prodigare buoni consigli con il sostegno dell’entourage americano che vede di buon occhio uno sfaldamento dell’unità dei paesi europei.

In vista delle recenti elezioni si è cercato di inasprire le regole per impedire le proliferazione in rete di account falsi e fake news e imporre limiti alle contribuzioni in denaro ai partiti impegnati nella campagna elettorale europea, non sappiamo con quale e quanta efficacia.

Ma dopo le contestazioni mosse a Facebook e Google siamo convinti che non sia davvero più possibile accettare la dilagante disinformazione e la propaganda capziosa che la alimenta. Oggi il rispetto delle regole su cui si deve basare una civile convivenza tra i cittadini è nullo. Si utilizzano i media per ottenere un consenso manipolato. E’ una situazione di certo gravissima e pericolosa, e deve destare forti preoccupazioni e prese di posizione, anche di fronte all’inerzia dei partiti che si dichiarano di chiara fede democratica

La discussione e il confronto politico avvengono nei ‘talk show’ anziché nei luoghi a ciò deputati (le aule del Parlamento e del Senato), poco o nessun approfondimento dei temi e dei problemi viene proposto in forma semplice, chiara, immediata, alla portata di tutti, in modo che le diverse posizioni possano essere comprese e quindi dibattute. Non è una novità, da che mondo e mondo succede così.

Oggi la capillarità della rete e il ricorso a spin doctors, fake news, algoritmi, data base (non) coperti dalle leggi della privacy, consentono di sfruttare il sistema digitale propagandistico, al di fuori del nostro controllo, sino al punto di far eleggere personaggi che qualunque persona di buon senso riterrebbe del tutto inadatta al ruolo.

Per essere chiari pensiamo che ciascuno debba impegnarsi a rifiutare la strategia di marketing e il bombardamento mediatico messa in atto dal ministro Salvini, impegnato in una costante campagna esclusivamente finalizzata alla conquista del potere, mentre ha compiti e funzioni istituzionali di alto livello. E tutto ciò è veramente triste, deludente e disarmante. Gli esempi non mancano, sono quotidiani, ecco un esempio concreto.

Il Fatto Quotidiano del 22/06/2019 ha riportato un recente post pubblicato da Salvini sulla sua pagina facebook; mostra il video di un povero cagnolino sanguinante perché trascinato da una macchina in moto con questo commento del ministro:” Mi auguro che la BESTIA ’umana’ che ha commesso questo crimine paghi fino in fondo.”
Si è appurato che il video caricato in rete era originale, ma non si trattava di una violenza commessa volontariamente sulla povera bestiola, bensì di una negligenza, certo grave e imperdonabile dei proprietari, i quali, come si poteva capire nel seguito del video, non appena resisi conto della situazione., si erano affrettati a prestare soccorso alla bestiola.

Dubitiamo che il ministro dell’Interno di una repubblica con 60 milioni di abitanti abbia il tempo per occuparsi su facebook delle sorti di un cagnolino. Ci pare verosimile che lo staff addetto alla propaganda abbia ritenuto il caso di sfruttare la notizia per lanciare un messaggio (tra i tanti che giornalmente vengono diramati con instancabile lena sul fronte mediatico) ai “followers”.
Un messaggio del tutto ambivalente, mentre da una parte ci si intenerisce per le sofferenze di un cagnolino, chi non lo farebbe, dall’altro si inveisce contro quelle BESTIE dei padroni dell’animale, e questo da parte di un uomo che vieta il soccorso in mare ai naufraghi!
Citiamo alcuni dei commenti su Facebook: “ Io direi di castrare l’autista” - “Ma perché non capita a me di incontrare uno così..il massimo del divertimento...subito auto fuori strada… e giù, giù legnate..da rompermi le mani...”, ecc, ecc.
Così succedeva nel Medio Evo, la legge del taglione, adesso valida anche per un cagnolino.

Si vogliono suscitare violenza e fanatismo delle peggior destra, mascherando il vero movente con sentimenti di pietà verso gli animali.
Fino a quando la propaganda mediatica del populismo di destra riuscirà vincente? Mostrerà i suoi limiti per eccesso, per overdose mediatica, il senso del limite non fa parte della dotazione culturale di chi usa questi mezzi per imporre le proprie ragioni, sopratutto quando non stanno in piedi.
Il vero problema sta nella grande capacità di persuasione che il potere ha sempre avuto presso i sudditi, che lo subiscono e accettano in quanto rappresenta il potere.

E’ ora di prendere posizione di fronte all’intolleranza e all’aggressività fomentate in quella parte di popolazione incapace di esercitare senso critico e discernimento. E’ ora che prevalgano il dissenso ragionato, la visione dell’interesse e del bene comune, recuperando i sentimenti più nobili di solidarietà, di civiltà e apertura al nuovo, il bagaglio che fa parte dell’eredità culturale e morale del nostro paese.

Foto: fonte Adnkronos

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