Conoscenza e gioco alla Statale

Due interessanti visite presso l’Università Statale a Città Studi: “SIMMETRIA. GIOCHI DI SPECCHI”, una mostra permanente per giocare e ragionare . Se da piccoli eravate affascinati dai caleidoscopi e da adulti dai mosaici arabi dell’Alhambra, amerete questa mostra , se poi amate anche la matematica , non ci sono dubbi, dovete vederla.
L’altra è una sterminata, ricchissima collezione di minerali , gemme, rocce, pietre dure, marmi …colori, riflessi, trasparenze .
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Milano matematica

MOSTRA “SIMMETRIA. GIOCHI DI SPECCHI “ .

Siamo al Dipartimento di Matematica "F. Enriques" dell’Università degli Studi di Milano, situato in un bellissimo edificio progettato negli anni ’20 dal gruppo di architetti che progettò tutta Città Studi, non perdetevi il cortile interno.

L’idea chiave della mostra è racchiusa in una parola “Simmetria”. Simmetria che si richiama ai mosaici arabi dell’Alhambra, ai paesaggi delle Montagne Rocciose riflessi nelle acque di un lago, passando dai merletti o dai fiori… incanto…magia….stupore ? no, pura matematica, ma la matematica non è poi anche tutte queste cose? La mostra – che è un’installazione permanente - è stata progettata nel maggio 2000 dalla prof.ssa Maria Dedò e poi realizzata e gestita insieme a molti collaboratori facenti parte del Dipartimento.

Vi troverete in una grande stanza con tanti tavoli, sui tavoli ci sono tre ‘camere’ , ciascuna costituita da tre specchi rettangolari e perpendicolari al piano del tavolo sul quale ognuna di esse stacca un triangolo il cui bordo, sul piano del tavolo, si comporta come uno specchio; i tre triangoli hanno forme diverse: un triangolo equilatero, un triangolo rettangolo isoscele e un triangolo rettangolo di angoli 30°, 60° e 90°. Potete cominciare a ‘giocare’ , l’obiettivo è intuire quale “parentela” ci sia fra i disegni ottenuti nella stessa camera di specchi e in che cosa consista invece la diversità di disegni ottenuti in camere di specchi di forma differente …. tutto chiaro? Certo , tutto chiaro come solo la matematica può esserlo. Ma non preoccupatevi, lì dentro chiunque può far succedere le cose più mirabili semplicemente inserendo diverse piastrelle nelle camere. La mostra , dicono loro, può essere fruita dai 2 anni in su…..

Cito dal depliant “Desta meraviglia il fatto che, nella grande varietà dei motivi ornamentali prodotti dall’uomo e delle forme presenti in natura, ci sia solo un numero limitato, e anche relativamente piccolo, di “schemi” che si ripetono (ovvero di diversi tipi di simmetria). Ed è ancora più sorprendente che artisti di ogni parte del mondo, alla ricerca di motivi sempre nuovi per le loro creazioni, siano arrivati a realizzare esempi di tutti i casi possibili, ancor prima che la matematica si ponesse questo problema e, risolvendolo, mostrasse che questi sono proprio i soli casi possibili”. Volete scoprire cosa ha da dire la matematica a proposito delle decorazioni che trovate in giro ovunque? Che cosa hanno in comune il pavimento del Duomo di Milano e un tombino? Provare a misurare angoli usando degli specchi al posto dei goniometri e scoprire triangoli in cui la somma degli angoli è maggiore di 180° ? Lì si può!

Ci sono anche due camere di specchi più piccole, con una base quadrata e dove potete disegnare quello che volete , inserire il vostro disegno nella camera e osservare direttamente “l’effetto che fa” . Se, per esempio, disegnate una pecorella la vedrete trasformarsi in un gregge infinito che si espande in varie direzioni, se disegnate un trifoglio lo vedrete trasformarsi in un immenso prato.

Gli specchi possono essere usati anche per classificare il tipo di simmetria di oggetti solidi. Infatti un altro punto focale della mostra sono tre caleidoscopi tridimensionali che “funzionano” in modo del tutto analogo alle tre scatole di specchi triangolari: se un oggetto (ad esempio una pallina) viene inserito nel caleidoscopio, le sue immagini riflesse si dispongono intorno a un centro e formano “qualcosa” di tridimensionale. Sapreste dire quante sono le palline ‘reali’ della prima figura? Ci credereste che è solo una ?

Insomma, la mostra può essere usata in modi molto diversi: si può giocare con gli specchi e semplicemente fare esperienza di fatti matematici oppure si possono cercare le motivazioni che stanno alla base dei fatti sperimentali.

La mostra è stata utilizzata in svariati contesti istituzionali diretti alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti , ma soprattutto per la visita di classi scolastiche dalla prima elementare (qualche volta anche la materna) fino alle scuole superiori e di studenti universitari, di matematica, fisica e chimica. Sempre nel 2000 ne fu realizzata una seconda copia itinerante che è stata periodicamente installata in alcune università e musei in diverse parti d’Italia e altre due copie sono state installate in Portogallo.

Purtroppo è visitabile solo il martedì mattina da gruppi di scolaresche, ma se siete interessati e non siete più di 1/2/3 persone per volta potete andare, eventualmente avvisando con una mail a questi indirizzi donatella.detommaso@unimi.it e maria.dedo57@gmail.com . Gli organizzatori sono sempre alla ricerca di insegnanti che abbiano voglia di interagire, per esempio per raccontare come hanno utilizzato nelle loro classi la visita alla mostra. Chi volesse farlo può contattare questi stessi indirizzi mail.

Dipartimento di Matematica in via Saldini 50 , martedì 9.30 -14 , dal 5 novembre 2018 al 31 maggio 2019

http://specchi.mat.unimi.it/cose.html

DI PIETRA IN PIETRA….

Se pensavate che minerali, rocce e pietre varie fossero materia fredda e inerte leggete qua: “…..Le collezioni sistematiche comprendono campioni mineralogici e petrografici. Questi ultimi sono esposti seguendo un criterio genetico in quattro sezioni: rocce intrusive, effusive, sedimentarie e metamorfiche…….” (da una relazione della d.ssa Bona Bianchi, Conservatore delle collezioni). La seconda visita che suggeriamo, infatti, è al Museo delle COLLEZIONI MINERALOGICHE , presso il Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell’Università degli Studi . L’Università venne fondata nel ’24, nel 31-32 furono istituite le Cattedre di Mineralogia e Geologia e nel ’37 i primi nuclei dell’ attuale collezione - fino a quel momento ospitati presso il Museo di Storia Naturale - vennero trasferiti in Via Botticelli 23, in un edificio che, rimodernato ed ampliato dopo gli anni ’60 , assunse l’aspetto attuale, imponente, ma ingentilito da modanature in cotto rosato e rilievi floreali.

In realtà il nome esatto del Museo (** perché di museo si tratta, come leggete in calce) è “Museo delle collezioni mineralogiche, gemmologiche, petrografiche e giacimentologiche”, un po’ altisonante forse, ma la mole e la ricchezza lo giustificano.

Questo immenso tesoro:

  • Le collezioni mineralogiche comprendono circa 10.000 campioni di minerali di cui oltre 1.400 esposti nelle vetrine.

  • Le collezioni gemmologiche comprendono circa 300 campioni di gemme naturali e sintetiche di cui oltre 250 in vetrina.

  • Le collezioni petrografiche comprendono circa 30.000 campioni di rocce di cui oltre 1.000 esposti in vetrine.

  • Le collezioni giacimentologiche comprendono circa 3.000 campioni di interesse giacimentologico di cui oltre 900 esposti in vetrine.


è stato accumulato negli anni attraverso acquisti e donazioni di campioni appartenenti /provenienti – fra l’altro – da personaggi come gli ingg. Eugenio Bazzi, Luigi Magistretti o il Dr. Dante Colombo , le cui collezioni erano note in tutto il mondo scientifico e non solo , sia per numero di pezzi che eccezionalità di molti di questi. Ma anche membri dell’ Istituto, ex allievi, semplici appassionati hanno donato campioni provenienti da viaggi in varie parti del mondo. Ci sono pezzi che arrivano da Baveno o dalla Val Malenco come da Poona, Trepcha o Bigadic .

Troverete esposte numerose collezioni regionali e pietre da costruzione italiane e straniere, tagliate in lastre e lucidate. Una ricca collezione alpina, con bellissimi campioni provenienti da tutte le Alpi, è solo parzialmente esposta , ma i suoi campioni sono così famosi nel mondo mineralogico che spesso studiosi internazionali hanno chiesto di poterla visitare. Altri sono diventati famosi per la loro bellezza: un campione di ortoclasio, quarzo e fluorite di Baveno è citato tra i campioni mineralogici più belli del mondo.

La passione per i minerali, si sa, è molto diffusa e molto forte, certo tutto il collezionismo è spinto da ‘passione’, ma le ‘pietre’…. la forma, i colori , la luce, la trasparenza, l’infinita varietà e anche un po’ di mistero, di magia, non sarà un caso se da sempre uomini e donne ne subiscono il fascino e, oltre a collezionarle, se ne adornano. E che dire dei nomi, naturalmente una donna preferirà il nome ‘smeraldo’ , ma anche andalusite, demantoide, avventurina, quarzo, granato, azzurrite, ossidiana, aragonite, almandino ….sono molto, molto suggestivi.

Il tutto è custodito in appositi archivi e vetrine o appeso alle pareti e si snoda lungo corridoi e aule, dal seminterrato fino al 2° piano.

Oltre alle collezioni citate, il Museo dispone di altro materiale museale-didattico costituito da strutture atomiche di minerali e modelli di poliedri cristallini, le une e gli altri esposti in apposite vetrine. A questo materiale devono essere aggiunti diversi strumenti scientifici di interesse storico, un pregevole patrimonio librario di antiquariato, carte geologiche e tabelloni didattici d’epoca.

Il Museo svolge sia attività di ricerca che attività didattica e di informazione scientifica.

Sono previste visite guidate a singoli studiosi e a scolaresche, previo accordo con il Direttore o con altri docenti afferenti al Dipartimento di Scienze della Terra. Per i singoli cittadini il Museo è sempre visitabile ed è aperto da lunedì a venerdì dalle 9.00 – 17.00, ma è consigliato un previo accordo con il personale del dipartimento e del museo che potrà introdurre ed accompagnare la visita . I contatti al seguente link (http://www.dipterra.unimi.it/ecm/home/organizzazione/musei-e-collezioni/museo-delle-collezioni-mineralogiche-gemmologiche-petrografiche-e-giacimentologiche/museo-delle-collezioni-mineralogiche-attivita-e-contatti

http://www.dipterra.unimi.it/ecm/home/organizzazione/musei-e-collezioni/museo-delle-collezioni-mineralogiche-gemmologiche-petrografiche-e-giacimentologiche


** L’Università degli Studi di Milano è sede di importanti collezioni di speciale valore storico e documentario, eredità degli antichi istituti che hanno dato origine all’ateneo ed espressione del percorso di conoscenza maturato in oltre 80 anni di vita universitaria e cittadina.
Dall’area scientifica, scientifico-tecnologica, medica, ai vari ambiti dell’area umanistica, un sapere coniugato al plurale, aperto agli interessi culturali più diversi, di studiosi e appassionati.
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