Sempre più vicini

Sempre più spesso siamo a contatto con persone che provengono da Paesi stranieri, da culture lontane, persone che di primo acchito possiamo percepire come "diverse". Ma conoscendole nel loro quotidiano, ci accorgiamo che la realtà è un'altra. Inizia qui una serie di interviste a persone che vivono in zona e ci raccontano chi sono e che cosa pensano di noi. ()
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Alessandro Magno e il passaggio ovest- est, Gengis Kahn e Tamerlano e il passaggio est-ovest, Marco Polo e il passaggio ovest-est... gli imprenditori italiani e quelli cinesi e la rotta est-ovest-est-ovest-est...

Il viaggio ai tempi durava anni, la strada era lunga, piena di incognite e pericoli; per fortuna oggi ci sono gli aerei e gli spostamenti sono più semplici. A Milano, da molto tempo, c'è una Little Cinitaly, i cui abitanti erano circondati di mistero, perché, si diceva, fossero immortali, dato che non si vedevano funerali cinitaliani. Si vuole qui dare invece una visione attuale e corretta della loro mortalità.

Intervisto S. una giovane di origine cinese, che ha iniziato il 4° anno delle scuole superiori.

Da quanto tempo sei qui e quali sono i motivi per cui sei in Italia? Son qui da 4 anni. La mia famiglia è a Milano da 20 anni, io e mio fratello stavamo con i nonni in Cina e venivamo ogni estate per le vacanze. Quattro anni fa, alla fine di agosto, pronta a tornare dai nonni, mia madre mi ha detto che sarei rimasta qui.

Da dove vieni? Da una piccola città vicino a Shangai, dove tutti si dedicano al commercio.

Quali difficoltà hai incontrato giungendo qui? All'inizio mi sentivo molto male, mi sentivo isolata, i nonni mi mancavano tanto, avevo poca dimestichezza con i miei genitori. Ero arrabbiata perché mi avevano costretta a lasciare la Cina e le amiche così all'improvviso, ma ora capisco e va bene così. Conoscevo poco l'italiano e questa era la difficoltà maggiore.

E ora cos'è cambiato? Non ho più tanta nostalgia come al primo anno. Adesso mi trovo meglio, ho alcune amiche, anche se non sono proprio come quelle che avevo prima.

Come te la cavi con la lingua? Meglio di prima, ma sto ancora imparando. Sono migliorata e riesco a studiare con meno fatica.

Ti senti accettata? Direi di sì. A scuola non mi rifiutano, ma sento che gli argomenti in comune non ci sono.Trovo difficile fare amicizia, non più a causa della lingua, ma per un diverso modo di pensare. Mi sento ancora isolata. Amiche italiane, proprio proprio... ce n'è una. Di solito però mi cercano se hanno bisogno. invece per me l'amicizia è senza ipocrisia, dura per sempre. Con le mie compagne e i miei compagni di classe vado d'accordo, sono migliori di alcuni, fuori dalla scuola, che sono proprio razzisti.

Che cosa ti piace fare? Mi piace giocare a basket, a badminton (volano) e cantare. Faccio parte del coro della scuola organizzato dal professore di matematica. Cantiamo canzoni composte da lui in cui si parla di uguaglianza, perché non vuole assolutamente sentire la parola razzismo, dice che siamo tutti uguali.

Mantieni rapporti con i tuoi connazionali? Conosco tante ragazze cinesi; le ragazze cinesi cresciute qui hanno una mentalità diversa, alcune non si ritengono neppure cinesi, si sentono più italiane. Però con quelle che frequento mi trovo bene. Le amicizie comunque nascono a scuola.

Come sono i ragazzi cinesi? Peggio delle ragazze, sono come quelli italiani.

Come sono cambiate le tue abitudine quotidiane? Le mie giornate sono scandite dalla scuola, ma sono più rilassata rispetto alla Cina. Là ci si sveglia alle sei e si iniziano le lezioni alle sette, si finisce alle diciassette e dopo, a casa, si fanno i compiti sino alle 11. Non si gioca mai. Ci sono programmi quadrimestrali che vanno completati nel quadrimestre. Si fanno esercitazioni, ma non interrogazioni orali, escluso per l'inglese. Non danno voti. Alla fine del quadrimestre si fanno gli esami su tutto il programma e danno i voti, ma non esiste la bocciatura. Più alto il voto, megliore è la scuola che si può frequentare.

Cosa ti manca della tua vita di prima? Forse un po' di rigore. Qui i giovani non studiano così tanto, sono troppo rilassati, ma sono felici. In Cina sono stressati. In Cina alla superiori dormono addirittura a scuola. Praticano sport insieme dopo le lezioni che terminano alle 17, mangiano e poi studiano. Alle 21 vanno a dormire. Niente TV, telefonino, niente musica. Studiano anche durante il week end, studiano sempre e a fine anno ci sono anche tanti che crollano per lo stress dei risultati non raggiunti. Non c'è neanche il tempo di dare vita ai propri sentimenti. Bisognerebbe fare a metà tra Cina e Italia : là meno stress, qui più rigore.

Cosa fai nel tuo tempo libero? Canto, esco con le amiche, faccio shoppimg, giocherei volentieri a basket, ma alle mie amiche non interessa.

Cosa pensi di Milano? E' una bella città , ora mi sono abituata e mi piace. A volte vado a trovare mia zia a Foggia e quando torno mi dico che a Milano si sta meglio.

Come ti sembrano i milanesi? Non troppo affaccendati, secondo me. Tengono molto all'apparenza e meno alla sostanza. Ho conosciuto persone attente agli altri, buone, ma anche persone indifferenti, anche egoiste. I milanesi non guardano male gli stranieri, almeno non troppo. A volte si sente parlare male degli stranieri e dei cinesi. Forse sono persone che hanno paura di tutto.

Ti senti giudicata o senti di avere rispetto e attenzione? Giudicata, no.

Come ti sembrano le donne italiane e come ti sembra sia il rapporto uomo/donna qui? Le donne italiane sono in maggior parte positive, mentre il rapporto uomo donna è peggiore qui che in Cina. Adesso tutto sta cambiando anche in Cina, tante donne guadagnano più degli uomini. Le persone anziane però criticano (soprattutto le suocere) le donne che lavorano e questo non va bene. Gli uomini in Italia imparano dai padri e hanno poco rispetto per le donne, qui la famiglia è più rilassata e non controlla cosa fanno i figli. In Cina la famiglia ti osserva, ti tiene sotto controllo. La donna è importante perché esercita questo controllo. La mia impressione è che qui ci sia meno rispetto per le donne e il loro giudizio conti meno.

E rispetto alle esigenze dei figli? Ci tengo a dire che i bambini italiani dovrebbero essere contenti : c'è anche troppo rispetto per le loro esigenze, i genitori non pretendono molto da loro. In Cina le donne anziane vogliono sempre eredi maschi. Questo mi dà molto fastidio. Anche la famiglia però sta cambiando e anche là i figli se ne vanno da casa appena possono.

Che cosa desideri per il tuo futuro? Migliorare la padronanza della lingua italiana e poi ...ho un sogno, già da bambina della 3^ elementare : andare a studiare in Inghilterra. Non so perché, in realtà non sono mai stata là, ma è il mio sogno.

Quali vantaggi ti dà Milano rispetto al tuo futuro? Qui c'è una piena cultura che in Cina non c'è, la possibilità di essere te stessa, però poche possibilità di lavoro.

Un regalo che vuoi fare ai milanesi? Una canzone inglese. di cui non conosco il titolo, che parla d'amore, della vita e di come ci si deve comportare.



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