La seconda passeggiata del Municipio 3 n via Rizzoli

Il 20 maggio 2018 è stata organizzata una passeggiata con la cittadinanza della zona per esaminare lo stato dei lavori per gli orti condivisi nell'area recuperata lungo il Lambro. ()
locandina
Presso lo spazio dello sportello sociale di via Rizzoli 13/A la cittadinanza del quartiere ha incontrato l'Assessora Antonella Bruzzese e i tecnici incaricati dei lavori di bonifica e di progettazione dell'area: Daniela Masotti capo progetto ERSAF di Re(Rete ecologica)Lambro e Lorenza Maio di Legambiente per informare e condividere quanto si sta facendo per il raggiungimento degli obiettivi e di quanto si sta muovendo nel quartiere. Subito dopo è iniziata la passeggiata partendo dal civico 70.

Riportiamo quanto è stato ricordato dall' Assessora fecendo il punto sull'evoluzione dell'ambizioso progetto e sul valore dell'iniziativa “ReLambro”, inziata due anni fa: “durante l'incontro del dicembre scorso era stato illustrato il quadro di cosa si sta realizzando nel quartiere, per ReLambro e via Rizzoli 47. Ora sarà possibile toccare con mano le cose già fatte e ciò che avverrà in futuro. In questi mesi si sta lavorando alla definizione del master plan delle aree verso il Lambro e delle attività previste dopo lo spostamento degli orti attuali a rischio esondazione. La concessione degli orti via Rizzoli è scaduta il 10 giugno scorso e si stanno progettando i nuovi orti in una posizione di sicurezza all'ingresso del parco Lambro, dove ci sono le case di “Abitare Milano” in via Civitavecchia.
Una proroga di qualche mese permetterà agli ortisti di smantellare gli insediamenti e verrà chiesto, a chi sarà disponibile, di demolire e ricostruire in altra posizione secondo lo schema utilizzato per gli orti della Bergamella, dove gli ortisti hanno demolito e ricostruito seguendo un progetto condiviso con un sistemazione finale davvero piacevole. Ora è stata avviata la procedura di smantellamento; verrà chiesto agli interessati di sottoscrivere una sorta di partecipazione al progetto. Chi provvederà a smantellare avrà la prelazione per un nuovo orto, rinegoziando la concessione scaduta. In dicembre dovrebbe essere avviata la nuova sistemazione, le date definitive verranno poi precisate".

La passeggiata inizia sotto la guida dei tecnici di Lega Ambiente e ERSAF, di seguito le loro dichiarazioni.

"Il progetto si suddivide in 3 parti. La prima fascia non è di proprietà del Comune, bensì dell'INPS, si cercheranno le condizioni per risolvere questo problema ed è già pronto un progetto. Per ora quindi non si interverrà su questa area compresa tra RCS (Rizzoli) e il distributore di benzina, che viene tuttavia tenuta in considerazione, in quanto in futuro si potrà forse inserirla nel progetto.
La seconda parte è verso via Feltre; la terza, agricola, oltre la tangenziale verso il S. Raffaele.
La fascia di via Rizzoli era molto degradata, infestata da una vegetazione invasiva e non autoctona; la situazione attuale è il risultato di un lavoro di pulizia e sgombero durato circa un anno. Si prevede di avviare una nuova piantumazione per ricostruire la vegetazione.
Quelle baracche, al centro, insistono su una proprietà privata, tuttavia sono risultate non idonee dal punto di vista della sicurezza, perché la zona è più bassa del livello stradale e non ha argini rinforzati (si è già avuta un'esondazione nel 2014 ) e si deve evitare che le strutture presenti - laminati, ondulati, reti, contenitori di plastica - non ben fissate, possano essere trascinate via e vadano a ostruire l'alveo del Lambro. Il proprietario dovrà provvedere a togliere questi materiali. E' stata avviata la procedura di demolizione delle baracche, ma l'area resta privata. Si è concluso l'iter di contenzioso legale, il Comune è tornato in possesso dell'area restante, ma è stato avviato un processo partecipato di pacificazione chiedendo agli ortisti di sgomberare i materiali in cambio di un bonus sulle penali.
Da qui siamo partiti per ripulire, quasi un anno fa; la vegetazione era enorme e impediva la vista. E' stato fatto un primo intervento di pulizia con taglio dell'erba e sotto abbiamo trovato rifiuti, anche ingombranti e particolari, oltre a materiali di risulta edili. Abbiamo chiuso il cancello e gli ortisti hanno sgombrato in gran parte".

"Lega Ambiente ha poi avviato un processo partecipato di pulizia “Puliamo il mondo”e con la Croce Rossa e sessanta volontari, che hanno preso parte dell'iniziativa, sono stati riempiti circa 7 container di rifiuti, che sono tantissimi, ma molto altro restava. A quel punto è intervenuta l' ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste), che ha fatto un primo sfalcio delle piante malate e con le ruspe ha portato via una gran parte degli ingombranti; in seguito l'AMSA ha portato via i rifiuti edili con 2 interventi.
Su questo terreno c'erano abitazioni temporanee abusive; è intervenuto il Comune ed è stata fatta un'ulteriore pulitura liberando gli argini, per cui, in caso di esondazione, questo diventerà un bacino di raccolta acque.
Oltre il ponticello, che per ora termina nel nulla, per il futuro bisognerà definire un passaggio dall'altra parte del Lambro, che però è terreno privato, e in seguito prevedere un circuito ciclo-pedonale. Bisognerà quindi fare un'azione partecipata per poter costruire un sentiero dall'altra parte del fiume.
La pista ciclabile si ricongiungerebbe con quella della Martesana e della valle di ReLambro; questo sentiero sulla destra invece è una pista dell'AIPO (agenzia di competenza sui fiumi).
Sulla sinistra c'è una centralina idroelettrica che è stata costruita a progetto già avviato e che, in realtà, accresce il problema di esondazione e rischio per gli orti da spostare.
Gli alberi che crescono sugli argini vanno visionati per vedere se costituiscono un pericolo e per quelli pericolanti va studiata la situazione, perché comunque sostengono gli argini. I tecnici forestali valuteranno gli alberi più a rischio da eliminare.
Questa è una parte del fiume non murato, ciò permette all'acqua di esondare in caso di necessità in un bacino cassa di espansione, deve essere però ben arginato con una siepe sugli argini, poi piante basse che in caso di esondazione reggano gli argini.
Il progetto rende visibili le parti fruibili in futuro: aree agricole, a parto, a verde. Gli alberi fruttiferi presenti, non malati, verranno mantenuti anche per alimentare gli uccelli: picchi, gheppi e piccoli mammiferi come i ricci. AIPO vuole pochissime piante: 4/5 macchie seriali boschive con piante sino ai 5 metri: arbusti all'esterno e poi a crescere all'interno; ce lo impone perché il terreno deve restare come cassa di espansione del fiume. Agiamo quindi sino alla zona del distributore.
Il Comune e Municipio 3 hanno speso per lo smaltimento dei materiali molto più di quanto finanziato per il progetto, utilizzando risorse extra progetto, ERSAF ha agito sul verde e la “Media Valle Lambro” per lo spostamento degli orti.
Il giardino sarà ad alta naturalità, fruibile, bisognerà vedere poi come gestire il recinto e la chiusura per motivi di sicurezza e prevenzione.”
Percorriamo intanto, in fila indiana, un sentiero ricoperto di tappeti, pezzi di moquette, e linoleum tra gli orti ancora presenti, recintati con ogni sorta di reperti, con i grandi bidoni blu di raccolta d'acqua piovana che ospitano plotoni di larve di zanzare.
Quali altre modifiche si vedranno in zona ce lo comunicano i cittadini: nei palazzi in costruzione in via Rizzoli son previsti una farmacia, una cooperativa agricola pavese, degli studi medici e spazi liberi commerciali."

A questo punto grande soddisfazione viene espressa da una signora: “Finalmente qualcosa si sta muovendo; abito qui da 26 anni e ora qualcosa di nuovo sta avvenendo”.

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