Mussolini, Berlinguer e i calendari

Insensibilità di tipo commerciale o apologia di fascismo? C’è da meditare. ()
calendari

Si sente ancora l’eco dell’inquietante notizia dell’imbrattamento del cavalcavia Buccari con scritte fasciste inneggianti al duce, con immediata risposta antifascista del quartiere ed ecco la poco edificate immagine di un’edicola cittadina che espone in imbarazzante “par condicio” un calendario dedicato a Benito Mussolini e uno a Enrico Berlinguer.

L’inquietudine è forse ancora maggiore, come se una presunta libertà di stampa rendesse libero qualcuno di omaggiare quel signore che tanti lutti, miserie e macerie causò nel nostro paese non più tardi di 70 anni fa.

Non sappiamo esattamente cosa stia tornando (vedi le notizie della bandiera nazista nella caserma dei carabinieri di Firenze, gli ultras di molte squadre di calcio, le teste rasate che hanno interrotto e infangato la riunione di volontari pro-migranti in corso a Como…) ma qualcosa sta succedendo, se non altro il tentativo di sdoganare spudoratamente il ventennio fascista come se la memoria fosse acqua fresca.

Scriveva Primo Levi: “Meditate che questo è stato”. Certamente qualcuno non ha meditato abbastanza e qualcuno non ha meditato affatto.


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