Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta

Ritorna in discussione in Consiglio di Municipio 3 il progetto del Politecnico per una nuova palazzina nell’area degli spogliatoi della piscina Ponzio in via Ampére. ()
piscina ponzio

Seduta animata quella del Consiglio di Municipio 3 di giovedì scorso. All’Ordine del giorno la mozione del M5S che chiedeva (riprendendo una battaglia condotta dalla maggioranza nella scorsa consigliatura) di esprimersi contro la costruzione di un fabbricato per studenti dentro le aree della Piscina Ponzio.

La maggioranza ha subito presentato una mozione alternativa urgente sullo stesso tema che però, non avendo il numero sufficiente di firme a norma del regolamento, non avrebbe potuto essere discussa. Pur di non entrare nel merito della mozione del M5S, eventualmente anche apportando degli emendamenti, la maggioranza ha deciso di far cadere il numero legale e far terminare la seduta. Una scelta mai presa in considerazione nel passato in Consiglio di zona 3.

Si torna sull’argomento giovedì prossimo 26 ottobre alle ore 18.30.

Questa la cronaca. Ma adesso entriamo un po’ nel merito della questione.

L’intento del Politecnico di costruire una residenza per studenti dentro la piscina Ponzio e di avere in gestione l’uso della piscina stessa emerge formalmente nel 2011, subito dopo le elezioni vinte dal centrosinistra. La nuova maggioranza a Palazzo Marino , appena insediata, approvò l’idea così da consentire al Politecnico di Milano di poter partecipare ad un bando del MIUR per ottenere 8 milioni di euro.

Il Consiglio di Zona 3 , con una propria delibera, si oppose fermamente fin da subito al progetto di stravolgimento della Piscina e poco tempo dopo la Sovrintendenza appose un vincolo sull’intera area. Da allora il Politecnico ha tentato di modificare il progetto: dalla distruzione dell’intero invaso frazionato in due piscine più piccole, alla costruzione del fabbricato proprio sopra il parco con l’abbattimento di 14 alberi di alto fusto) sino ad arrivare a proporre la sopraelevazione degli attuali spogliatoi per costruire li’ un palazzo affacciato sull’impianto balneare e sul parco.

Dal 2011 il progetto è comunque andato avanti, Palazzo Marino ha mantenuto fede al voto iniziale espletando tutti i necessari passi amministrativi senza però coinvolgere il Municipio. Dal 2011 ad oggi nulla è stato più formalmente inoltrato all’istituzione locale perché esprimesse un parere di competenza. La mozione del M5S aveva l’intento di riportare l’attenzione sul tema, anche alla luce delle attuali ben mutate condizioni al contorno (se l’Università Statale se ne va all’area Expo liberando i suoi spazi a Città Studi, che bisogno c’e di manomettere la Piscina Ponzio per costruire proprio li’ un palazzo?).

Ricordiamo che da tempo si discute in merito alla ristrutturazione della piscina. Lette entrambe le mozioni (quella del M5S e quella della maggioranza ) emerge chiaramente un aspetto che le differenzia: la mozione della maggioranza, pur ammettendo che lo spostamento della Statale costituisca un fatto che dovrebbe indurre ad un ripensamento dell’intero progetto, non esclude , anzi pare promuovere, la necessità di una partnership pubblico-privata tesa a riqualificare l’impianto balneare della piscina Ponzio.

E’ proprio questo aspetto della mozione della maggioranza che ci lascia perplessi: sentire fin da subito, a prescindere da ogni approfondimento, il bisogno di invocare la necessità di un intervento privato per reperire i fondi (si va dicendo, senza dimostrarlo, che servono 1 milione di euro) per riqualificare l’impianto.

Con il Comune di Milano impegnato a promuovere il progetto di riapertura dei Navigli con investimenti di centinaia di milioni di euro, come è possibile che non si voglia invece investirne uno solo per restituire ai milanesi in tutta la sua integrità questo impianto balneare, vero lido popolare, unico nel suo genere?


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Re: Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta
05/11/2017 anna
Diciamo le cose come stanno: l'area della piscina Ponzio fa gola al Politecnico ed evidentemente a qualcuno che ha da guadagnarci, da anni. Sono molteplici i tentativi fatti e, come gli zombi, non muoiono mai e tornano sempre con nuove idee. Invece di salvaguardare uno spazio per i cittadini residenti, sempre più impoveriti in zona tre a favore degli studenti, si attenta a quel poco che resta. Questo spiega l'incuria sistematica: alberi tagliati e non sostituiti all'interno del giardino, pavimentazione solo rabberciata, incuria del tappeto erboso che ormai è terra battuta. Si vede che si ritiene inutile spendere dei soldi per gli abitanti della zona tre residenti, tanto... Tanto c'è già un progetto.
Cosi come è stata rifatta solo metà piazza Leonardo da Vinci, solo la parte del Politecnico. La parte davanti alla scuola elementare no, naturalmente, perché i bambini che la frequentano NON portano soldi al Politecnico, non pagando le tasse universitarie e sopratutto non rientrano nei servizi che il Politecnico si fregia di avere quando si confronta con le altre università.
Gli studentati possono essere messi anche in zone periferiche, messi negli scali ex ferroviari, ovunque ma non negli spazi che appartengono alla comunità dei cittadini, anche perché le giunte milanesi sono avare, avarissime nel concedere aree verdi e servizi pubblici, come biblioteche, aree sportive aperte a tutti (e non riservate, come ad esempio il caso della scuola calcio per l'Inter). Ora poi ci sono tutte le bici ofo e mobike per spostarsi (sui marciapiedi, dato che le piste ciclabili non vengono realizzate neanche nei quartieri nuovi, cime il quartiere Adriano), quindi gli studenti possono allegramente raggiungere le loro universita anche da studentati un po piu distanti della piscina Ponzio.
Che tristezza.


Re: Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta
23/10/2017 Pierluigi Riccitelli
Altro che vacche magre , qui alcune vacche sono grasse e decidono in pochi chi ha diritto a mangiarle ..... non me ne vogliano i vegani è una metafora.
I soldi per molte opere misteriosamente spuntano e per una piscina, viva e funzionale sotto vincolo architettonico NO!
E su scala nazionale, per le banche spuntano e per le pensioni NO!
Ma la vera domanda è perché costruire residenze universitarie in un area vincolata, quando secondo i progetti di sviluppo dell'area Città Studi ne prevedono tantissime tra la riqualificazione degli scali, nei terreni lasciati dall'UNIMI, e la riqualificazione degli ospedali??????

Faremo residenze universitarie per il demanio?


Re: Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta
23/10/2017 Marina Romanò
Nel progetto del prof. Balducci su Città Studi 2.0 è già previsto uno studentato al posto dell’Istituto Besta, così come nell’area dello Scalo ferroviario di Lambrate sono previste altre residenze universitarie.
Francamente non si vede l’utilità di un altro studentato dentro la piscina Ponzio, che la snaturerebbe.
Che si trovino i soldi per sistemare la vasca e gli spogliatoi lasciandole intatto quel fascino anni ’30 che la caratterizza! Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che il problema non sia tanto la mancanza di soldi, quanto la loro destinazione. A tutti i livelli, a partire dal Governo centrale per arrivare fino ai Comuni.
Il trasferimento della Statale a Expo ne è un esempio lampante: Governo e Regione hanno stanziato 130 milioni di euro per andare a Expo, ma per città Studi neppure un euro. Si privilegia un’area a discapito di un’altra, si risolve un problema, creandone un altro. Che qualche politico lo dica al sindaco Sala.
Sulla mancanza di una seria perizia sulla riqualificazione della Ponzio non mi meraviglio più di tanto, visto stiamo chiedendo invano, da oltre un anno, uno studio di fattibilità tecnico/finanziario in merito alla riqualificazione degli edifici della Statale a Città Studi. Richiesta mai presa in considerazione, perché la nostra assessora Bruzzese ci ha detto chiaramente che lei si fida dell’Università!
Quando ci sono molti interessi politici ed economici in gioco è forse meglio aver sempre presente il proverbio che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.


Re: Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta
22/10/2017 gabriele mariani
Sui navigli:
se una amministrazione ritiene utile investire centinaia di milioni di denaro pubblico per un'opera non strettamente necessaria (non stiamo parlando di una metropolitana o una corsia preferenziale) è parimenti legittimo eccepire mostrando opportunità alternative all'utilizzo di tali fondi pubblici per interventi invece questi si strettamente necessari.
Sul milione di euro:
E' un numero che gira da tempo e certo anch'io ne ero al corrente. Ma...
Ma se si vuole veramente provvedere a riqualificare la piscina, perche' in questi anni non si e' provveduto a periziare il tutto in modo documentato e tecnicamente approfondito?
Quanto al reperire fondi pubblici:
Il territorio genera decine di milioni di oneri derivanti dalle opere edilizie. Ad esempio il nuovo grattacielo che sorgerà in Melchiorre Gioia ne genererà circa 10. Bene, per l'assessore al'urbanistica quei 10 milioni potrebbero contribuire a finanziare il progetto di riapertura dei navigli (letto sul giornale). Scelta legittima. Tuttavia legittimamente criticabile per le ragioni sopra esposte.
Se si vuole i fondi si trovano. Se non si vuole trovarli si fa cadere in malora un bene pubblico per poi avere il pretesto di tirare in ballo i privati.


Re: Piscina Ponzio, i progetti del Politecnico di nuovo alla ribalta
22/10/2017 Paolo Morandi
Cosa c'entra tirare in ballo l'EVENTUALITA' della riapertura dei navigli con la ristrutturazione della piscina Ponzio?
Altra questione: come fa Mariani a non sapere a cosa si riferisca il milione di € ventilato? Eppure era lui a capo alla Commissione Urbanistica che seguì a suo tempo la questione e sa perfettamente che si tratta di rifare l'impermeabilizzazione dell'alveo della vasca (che infiltra acqua nella falda), rifare, spostandoli, gli spogliatoi per permettere finalmente di slegare i giardinetti Zanoia dalla competenza della piscina.
Per il resto sono d'accordo: si riuscisse, in epoca di vacche magre per l'amministrazione, a trovare i soldi da finanza pubbliche e non da privati, così come sfruttare lo spazio degli attuali spogliatoi per altre destinazioni ma comunque con direzione pubblica, sarebbe senz'altro meglio. Temo i tempi lunghi e con ciò il rischio di quanto accadde alla piscina Caimi in cui intervenne l'ASL chiudendola in quanto inquinava con l'acqua clorata la falda sottostante. Allora potremmo dire addio per un bel po di anni al nostro bel centro balneario


 
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