Progetto Ortica: una storia murale

Dall'iniziativa del collettivo OrticaNoodles, nasce una rete per raccontare la storia e l'identità del quartiere attraverso l'arte murale.
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L'Ortica, frazione del comune di Lambrate, il nome deriva da “orto”, “ortaglia”, luogo adatto alle coltivazioni irrigato dal Lambro. Porta di entrata della grande città, Ortica è incastonata tra i binari delle linee ferroviarie che, anno dopo anno, accrescono la rete di trasporti (di persone e merci) che unisce Milano al resto del Paese. Ortica è sin dalla sua fondazione uno snodo strategico tra la campagna e lo sviluppo industriale, una caratteristica che ne forgerà l’identità.
La realtà di oggi del quartiere, molto cambiato negli ultimi anni, la possiamo leggere tramite le parole di Ginetto:
"Come quartiere non siamo mai fermi: un tessuto di associazioni no profit e cooperative denso e attivo fa della prossimità il valore aggiunto di questo quartiere, che, proprio perché piccolo, fa sentire chi ci vive accolto e, quando lo necessita, ascoltato e aiutato: in Ortica c’è il senso di comunità che abbiamo sempre sentito, vissuto e coltivato, per questo permane, generazione dopo generazione”.

Sarà stato questo senso di comunità, ma, di fatto, attorno ad un'iniziativa di un gruppo di giovani artisti di Street Art, i Orticanoodles, si è creata una rete di associazioni ed un progetto unico nel suo genere: "Progetto Ortica".
Alla rete appartengono Il Cantiere Ortica, Pro Patria 1833,  ANED, Associazione Nazionale Cuochi, Istituto A. Vespucci, Cortili Solidali Ortica, Comunità Pastorale, SPI, Balera Ortica, CSA Ortica, Vivi Rubattino, Coord. Giardini, COOP Ortica, Il Circolo Ortica, SOS Randagi, Istituto P.P. Pasolini, Edil Program, Milano Policroma, COP SEAO, ANPI, Teatro Martinitt, Emergency, SOS lambrate, ASPES, ANPPIA . Una rete ampia che comprende scuole, realtà sociali, circoli, associazioni sportive, teatri, comunità religiose e tante altre realtà che operano sul quartiere. La varietà di tipologia di aderenti alla rete mostra quanto il senso di comunità sia un fattore fondante di questo progetto.

Dice Walter, residente ed artista: 
"Nel mondo del muralismo e della street art i progetti vincenti sono quelli compresi e accettati dai cittadini, meglio se concentrati su un terri- torio che, grazie al portato trasformativo dell’arte, si sente arricchito. A Milano non esiste ancora un vero e proprio progetto “sistematico” su un quartiere. Abbiamo pensato ad un progetto integrato di arte urbana, comunicazione e inclusione sociale che porterà un’esperienza territoriale determinante e creerà in città un nuovo itinerario culturale e identitario. Ortica sarà unico per densità di lavori rispetto ai mq del quartiere: im- maginiamo che chi passa dall’Ortica non possa non cogliere un’opera, nella quale leggere la tradizione del luogo.

In questi tre anni l’arte urbana abbiamo di uso arte urbana in Ortica, all’inizio lentamente, ora cla domanda di interventi é crescente.
Ecco perché abbiamo scritto, con tutte le organizzazioni no pro t in quartiere, il “Progetto Ortica”: un nome semplice, come l’idea di continuare, con maggior supporto, e con un obiettivo a medio termine, quanto abbiamo iniziato a fare in questi anni, ovvero raccogliere storie e volti, testimonianze della storia della nostra città, per raccontarle sui muri dell’Ortica.

Abbiamo parlato di libertà, legalità, musica popolare...ora raccontiamo a Milano e a tutto il paese l’Ortica stessa”. 

Le loro prime iniziative di murali hanno raccolto decine di ragazzi di varie scuole a progettare e partecipare all'intervento. Ricordiamo nel 2015 "Oltre il ponte" murale sulle parole di libertà che ha colorato il cavalcavia Buccari.
Nel 2016, "Ma mì" il murale che racconta la musica popolare milanese tramite le facce degli artisti che l'hanno animata.
Infine, nel 2017, il "murale della legalità" che a partire dal tema della strage i Portella della Ginestra, attraverso il volto di testimoni della lotta alla mafia (Alessandrini, Tobagi, Lea Garofalo, Ambrosoli, Tina Anselmi, Mauro Brutto, Dalla Chiesa) parla del tema della legalità.

Da questi interventi nasce un percorso di interventi artistici che vuole dare una propria dignità e cartterizzazione al quartiere, nonché colorarlo ed abbellirlo.

Esempi di prossimi interventi:

  • Il palazzo dove dove hanno sede alcune delle Cooperative dell’Ortica -partner del progetto- diventa il “Muro della Cooperazione”: parlerà di lavoro, di reti, di solidarietà.
  • Il tunnel di Via San Faustino, illuminato, si presta ad accogliere nuove fi gure e a proseguire una storia avviata. Intervenire nel tunnel renderà più di cile il graffitismo vandalico che qui si diffonde, grazie alla scarsa visibilità.
  • Una palestra di boxe: un luogo di sport, integrazione, storia, che da 10 anni anima e motiva il quartiere. Verrà reso tributo all’impegno, con una murata a tema sport e impegno civile.
  • Alla ne di Via Ortica ecco un nuovo tunnel: oggi (e da molti decenni!) un grigio innesto di cemento, deturpato da scritte e tag; domani potrebbe diventare una nuova porta del quartiere.
  • Il sottopasso dell’Ortica, non illuminato, rappresenta ancora oggi, anche per i resi- denti, uno spazio preferibilmente evitabile, soprattutto la sera. Un intervento di “rigen- erazione artistica e partecipata” può ridare dignità al passaggio, parte del quotidiano per molti.
  • In via Trentacoste le mura parlano di tradizione operaia. Lavoro, gesti di mani e ingranaggi all’unisono ricordando l’industria che, da questo lato dell’Ortica ne ha fatto la storia (Lambretta, Ginori, Innocenti, Tre Marie ... ). A pochi metri si pensa di dare spazio alla contraddizione del verde, che l’Ortica porta anche nel nome e nemmeno oggi ha dimenticato.



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