Nasce "Assemblea di Città Studi"

Mercoledì 26 aprile si è tenuta la prima “Assemblea di Città Studi” convocata su iniziativa del gruppo studentesco dell’Università Statale “ilight” per riunire tutti i cittadini e le associazioni che intendono salvaguardare l’eredità storica e lo sviluppo futuro di Città Studi. ()
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L’annuncio del rettore Vago nel luglio 2016 dell’intenzione di voler trasferire le facoltà scientifiche dell’Università Statale all’area Expo, ha dapprima suscitato sconcerto e poi scatenato una vivace reazione da parte di molti cittadini e studenti.

Il trasferimento è apparso sin dall’inizio privo di valide ragioni, se non quella di coprire il buco finanziario della società Arexpo, proprietaria dell’area Expo. Si veda in proposito la penosa vicenda relativa alla scelta e all’acquisizione del sito che abbiamo pubblicato in questo articolo di Michele Sacerdoti.

In breve tempo cittadini e studenti hanno dato vita a gruppi di interesse e, grazie a facebook, hanno raccolto un gran numero di adesioni, hanno sollecitato dibattiti e discussioni, hanno dato origine a un movimento diffuso di protesta.

In occasione degli incontri dello scorso marzo con la Commissione Congiunta Urbanistica e Mobilità del Comune hanno esposto le loro ragioni presentando analisi, studi e argomentazioni critiche per contestare la validità della scelta operata dal Senato Accademico della Statale, avallata dal Comune.

Il risultato ottenuto è l’affidamento da parte dell’Assessorato all’Urbanistica di uno studio per l’analisi costi-benefici del trasferimento delle facoltà scientifiche all’area Expo rispetto alla ristrutturazione delle attuali sedi e alle esigenze di nuovi laboratori e strutture a Città Studi, studio che la logica vorrebbe fosse stato condotto prima di manifestare interesse al trasferimento, e non dopo.

Studio direttamente affidato al prof. Balducci del Politecnico di Milano, già assessore all’Urbanistica nella precedente amministrazione comunale, con ben poca attenzione al larvato conflitto di interessi che la nomina lascia supporre.

Si sentiva quindi forte l’esigenza di organizzare e coordinare l’azione di quanti in questi mesi si sono attivati per reagire contro decisioni imposte dall’alto, per contestare la scelta di trasferire le facoltà scientifiche senza valide giustificazioni economiche, senza tener conto dell’impatto e delle conseguenze negative sulla zona, aggravate dal trasferimento dell’INT e del Besta a Sesto S. Giovanni, senza aver aperto concrete prospettive per il futuro.

L’Assemblea di Città Studi nasce con lo scopo di riunire tutti i cittadini, studenti, lavoratori che intendono salvaguardare le esigenze e gli interessi di coloro che in questo territorio vivono, studiano e lavorano.

L’Assemblea vuole creare lo spazio in cui condividere un percorso unitario, pur nella diversità delle sensibilità e punti vista, nella convinzione che dal confronto delle opinioni e con il contributo di molti si possa affermare il bene comune di Città Studi e dell’Università. Si vuole innanzitutto elaborare un documento fondativo, proporre una serie di iniziative diffuse e organizzare una grande assemblea popolare da vivere come una giornata di festa, aperta alla partecipazione di tutti coloro che hanno a cuore Città Studi.

Erano presenti non solo cittadini ed esponenti di associazioni, ma anche numerosi militanti in partiti e movimenti politici della zona, ai quali è stato chiesto di condividere gli obiettivi comuni a titolo personale, indipendentemente dalle appartenenze politiche e dalla ricerca di consenso, ribadendo che l’assemblea vuol essere aperta a qualsiasi partecipazione, non di parte.

E durante la discussione sono emerse le criticità su cui si giocherà il buon esito e il successo dell’Assemblea, da un lato il rapporto con e tra i militanti dei movimenti politici e dall'altro il prevalere dei personalismi sulla condivisione degli obiettivi, che logora gli entusiasmi e la voglia di partecipazione di chi si dedica unicamente al perseguimento di una giusta causa.

E’ evidente che questa Assemblea dovrà essere essenzialmente un luogo ove si realizza concretamente il principio della democrazia, dove si opera per il raggiungimento di un fine comune in quanto appartenenti  alla “civitas”, valore da cui nasce la legittimità di questa Assemblea, come di ogni altra manifestazione destinata a rappresentare e affermare il bene comune.


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