Il sindaco Sala da che parte sta?

La questione Città Studi, la vicenda ATM, gli accordi con FS per gli scali ferroviari, da che parte sta chi deve difendere gli interessi dei cittadini milanesi? ()
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Da che parte sta il sindaco Sala è una domanda che ci è sorta spontanea. Ci auguravamo che il nuovo sindaco, designato come suo successore da Pisapia, e presentatosi con una campagna elettorale improntata alla continuità con la passata gestione, dimostrasse, se non lo stesso stile, almeno una paragonabile attenzione verso la cura del rapporto con i cittadini che lo hanno eletto, tenesse in conto quanto di positivo è stato fatto prima di lui e proseguisse sulla stessa strada.

Non sembra così. Tralasciando di commentare la scelta assolutamente criticabile di alcuni assessori, in questi ultimi mesi si sono succeduti incontri, assemblee, convegni che hanno riguardato vicende importanti per la città, notando con preoccupazione una costante assenza del primo cittadino dallo scenario pubblico, e per di più prese di posizione che sembrano alquanto sorprendenti, se considerate dal punto di vista del cittadino milanese.

Partiamo da una questione molto vicina agli abitanti della nostra zona. Al sindaco è stata indirizzata mesi fa una lettera aperta, rimasta senza risposta; certo non si può dare riscontro a tutto quello che i cittadini scrivono, ma forse in questo caso il fatto che da una parte si programmi il trasferimento da Città Studi delle facoltà dell’Università Statale e dall’altra si dia per certo quello degli istituti ospedalieri a Sesto S.Giovanni, con ripercussioni evidenti e innegabili sul futuro di questa parte della città, meritava qualche attenzione.

Abbiamo letto che Sala ha incontrato il presidente della Regione Maroni, ma, forse ci è sfuggito, non ci pare abbia fatto seguito alcuna comunicazione relativamente alla modalità e tempi con cui avverrà il trasferimento degli ospedali, cosa succederà delle strutture che verranno abbandonate, qual’è il piano finanziario certo e impegnativo per l’approntamento dei nuovi ospedali e la dismissione di quelli da abbandonare, quale sarà l’impatto sul sistema sanitario lombardo, si avranno ulteriori tagli e riduzioni del servizio per far fronte a nuovi ingenti investimenti, sono cose che interessano agli utenti e ai lavoratori coinvolti in queste vicende.

Passiamo al rapporto con il gruppo FS, allo scontro che si è verificato tra ATM e FS sulla gestione della linea M5, e all’allontanamento “anticipato” del presidente di ATM Bruno Rota. 

In quanto abituale utilizzatore dei mezzi ATM debbo riconoscere che l’azienda di trasporto pubblico milanese è stata in grado negli anni di svolgere un servizio che trova pochi riscontri nella realtà italiana dei servizi di trasporto urbano e che è assolutamente all’altezza del livello di qualità offerto dalla grandi città europee con cui Milano si vuole confrontare, in più ATM è in attivo e porta utili alle casse comunali. Quando un’azienda, pubblica o privata che sia, funziona bene il merito va a chi la guida, allo staff ed ai lavoratori di quell’azienda.

Alla cittadinanza milanese non può che apparire poco felice, per non dire improprio, il trattamento riservato ad un manager che si è dimostrato competente e capace gestendo un’azienda pubblica di questo livello, facendo l’interesse della municipalità e quindi dei milanesi.

Anzi il modello ATM è un caso da portare ad esempio, perché dimostra che un’azienda pubblica è in grado di assicurare servizi di qualità, di generare risorse per fare investimenti e dare anche utili, quando è gestita con competenza e serietà, senza facili concessioni alla politica.

Mentre si comprendono i motivi per cui Rota si è opposto alla cessione a FS della quota messa in vendita da Astaldi, il socio privato nella società concessionaria che ha realizzato la linea M5, di cui ATM fa già parte con il compito di gestire l’esercizio, è difficile capire in base a quali criteri il sindaco Sala abbia impedito ad ATM di esercitare l’opzione all’acquisto che le spettava di diritto, in quanto partner di Astaldi, preferendo che subentrassero le FS.

Sala ha in seguito annunciato l’intenzione di non rinnovare il contratto di servizio in essere con ATM, ma di voler far bandire una gara scorporando alcuni servizi ad un contratto che ha permesso e permette all’azienda milanese di operare come operatore integrato dei servizi pubblici locali per la mobilità; per quale motivo, visti i risultati positivi, il Comune non intendeva affidare alla propria municipalizzata il servizio per il quale è stata creata, per privatizzare il servizio, per affidarlo alle FS? Hanno fatto bene allora i sindacati a dichiarare uno sciopero unitario, certo impopolare durante un evento importante come il salone del mobile, ma necessario data la posta in gioco. Non si trattava di rivendicare questioni salariali o contrattuali, ma di salvaguardare le prospettive future di un'azienda che ha radici storiche nella realtà milanese e che può a ragione essere considerata un vanto per la città.

Forse qualche cittadino milanese si domanda anche come mai il loro sindaco abbia voluto preferire le FS, mentre si sta trattando su un altro tavolo una questione di assoluto rilievo per la città, l’Accordo di Programma per la trasformazione degli scali ferroviari.

E’ uno strano paese questo, un’ente pubblico contende ad un’istituzione pubblica da una parte un pezzo di servizio pubblico, dall’altra la proprietà e i diritti edificatori su aree pubbliche (ricordiamo che FS tramite la sua società FS Sistemi Urbani ha pendente un ricorso al TAR contro il Comune di Milano, in cui minaccia rivalse per danni) come se fosse un investitore privato in lotta per conquistare una posizione di predominio.

Da che parte sta allora il prevalente interesse pubblico?

Non ci resta che seguire gli sviluppi della situazione, con preoccupazione.



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Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
18/04/2017 Paolo Burgio
Il nuovo direttore generale Arrigo Giana lascia Cotral per ritornare in ATM da cui era stato allontanato nel 2013 dopo l'insediamento in comune di Pisapia al posto della Moratti e la nomina di Rota in ATM.
Quando Giana ricopriva la carica di direttore amministrativo e gare in ATM la maggior parte degli affidamenti avveniva senza gare pubbliche, situazione ribaltata sotto la gestione Rota durante la quale gli affidamenti diretti hanno riguardato un ridottissimo numero di appalti.
Son tornati i tempi morattiani? Si direbbe di sì a giudicare da come il vento ha cambiato direzione.


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
18/04/2017 Stefania
E' probabile che la qualità del trasporto pubblico peggiori. Il nuovo manager di ATM (è stato scelto quellos 'simpatico' a Sala) prima era in Cotral (trasporti pubblici del Lazio)...


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
13/04/2017 una cittadina
Orrore: ma cosa sta facendo il Sindaco Sala, ATM a Milano funziona per caso ci vuole far fare la fine di Roma.
Peccato che lo votato.


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
13/04/2017 Giovanni
Grazie Paolo, articolo estremamente interessante e preoccupante. Purtroppo tutta una serie di perplessità emerse in campagna elettorale rischiano di trovare conferma in un indirizzo di governo poco attento alle esigenze della cittadinanza


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
13/04/2017 ENNIO GALANTE
Condivido le critiche e le preoccupazioni delle lettrici Stefania e Flavia. Probabilmente la storia professionale di Beppe Sala si riflette negli orientamenti urbanistici (ecc!) della sua giunta.
Ennio Galante


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
09/04/2017 Stefania
Bell'articolo, grazie per dare voce alle nostre preoccupazioni. Siamo tutti inorriditi dal fatto che questa amministrazione, guidata dal sindaco Sala, stia distruggendo un patrimonio che appartiene ai milanesi per ingrassare costruttori e finanzieri.


Re: Il sindaco Sala da che parte sta?
08/04/2017 Flavia
Cielo, ma il sindaco Sala sta rispondendo ai suoi elettori. Che sono i grandi poteri forti e occulti di questo paese: finanza, mattone e politica - la peggiore, quella romana. Chi altri?


 
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