Partenza dei tavoli tematici per le Pari Opportunità

Lunedì 24 ottobre a Palazzo Marino, si è svolto il primo incontro promosso dalla Commissione consiliare per le Pari Opportunità. Ecco che cosa è stato detto.

 

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operaia nella fabbrica tessile

Più di cento donne si sono trovate e organizzate in tre tavoli monotematici per ragionare e impostare programmi sulla ”salute” (consultori, la violenza sulle donne, benessere, età),”lavoro” (garantite, precarie, disoccupate, lavoratrici e imprenditrici) e “gli spazi” (casa delle donne, sportelli, casa delle associazioni).Gli incontri avranno una cadenza mensile; in elaborazione il calendario dei lavori.
L’obiettivo sarà quello di concretizzare le idee e le proposte con un lavoro comune da presentare, successivamente, al Consiglio Comunale.

Questo il report del “Gruppo Spazi”, circa 35 le donne presenti.


Temi dibattuti

La storia del movimento delle donne a Milano consiglia di fare una casa delle donne in uno spazio istituzionale con un comitato di gestione. Uno spazio istituzionale, ma non istituzionalizzato; in zona centrale, servito dai mezzi e visibile.
Un’altra proposta è quella (già battuta ma non portata a termine da Gabriella Finzi - giunta Formentini) di formare una associazione di II livello (raggruppa le associazioni esistenti) per gestire la Casa.
La casa dovrebbe essere per le donne tutte (anche quelle straniere), ma anche per le associazioni, per dar loro voce. Per tutte  luogo di incontro, discussione, creazione, lavoro culturale e ricerca sui temi attuali; eventualmente anche sportelli.

Insieme a una casa centrale è necessario dar vita a case delle donne nelle zone e nei quartieri, un po’ sul modello dei Centri Polivalenti Donna della vecchia giunta di sinistra, dove pure fare iniziative, aprire sportelli (per es. legislazione su maternità e paternità è poco conosciuta, donne maltrattate, lavoro…ecc); insomma centrali di servizi e attività culturali.  Il Comune può supportarli in modi diversi e non necessariamente con alti costi.
Questi centri di zona richiedono inevitabilmente il coordinamento centrale. Bisogna pensare a un sistema che renda possibile una effettiva risposta ai bisogni della città.

Quale forma per la casa cittadina? Si pensa a una sala grande per convegni e assemblee e sale per gruppi più piccoli, di lavoro.  In tal modo si potrebbe gestire un Calendario delle iniziative in modo da non creare sovrapposizioni e doppioni fra le associazioni. Deve essere uno spazio piacevole, deve offrire strumenti per starci bene; uno spazio vivo, di incontro, per fare + cose.

Inoltre

1. Mappatura degli spazi esistenti. Possibilità anche di richiedere al Comune utilizzo spazi a costi zero (es. scuole).
2. Mappatura dei gruppi di donne esistenti.  Possibilità di utilizzare alcune radio milanesi per chiedere alle associazioni/gruppi di mettersi in contatto?
3. Necessità di coinvolgere le consigliere che si occupano di urbanistica Lucia De Cesaris, decentramento Daniela Benelli, casa Lucia Castellano
4. Conoscenza problematiche e statuti delle Case delle donne in Italia e Europa.
5. proposta di cercare spazi subito, anche parziali (per alcune ore): una sorta di BANCA DEGLI SPAZI.

Decisioni prese:

• Da chiedere e confermare ad Anita Sonego di coinvolgere nei prossimi incontri le consigliere che si occupano di urbanistica, Lucia De Cesaris, decentramento, Daniela Benelli, casa, Lucia Castellano
• Si propongono tre gruppi di lavoro (accanto si segnalano i nomi delle volontarie che si offrono di raccogliere e organizzare i contributi di altre), che possono già partire on line prima del prossimo incontro:
  • Lettura e valutazione degli statuti delle case delle donne esistenti in Italia  e in  Europa
  • Preparazione di scheda per il censimento degli spazi e dei diversi gruppi e realtà femminili/femministe già presenti
  • Ipotesi sulle case delle donne

 


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