Scali ferroviari: tante idee, ma quali saranno i risultati?
(Paolo Morandi)26/10/2016
A pochi giorni dall'inizio dell'iter di approvazione della delibera di indirizzo che darà mandato alla Giunta di aprire il tavolo di confronto con Ferrovie dello Stato per giungere ad un accordo di programma relativamente agli scali, Sinistra x Milano è intervenuta nel dibattito con un proprio documento.
Questo documento riporta importanti stimoli ripresi ieri sera, ai quali si sono aggiunte tante altre idee che potranno essere utili durante il dibattito in Consiglio Comunale e potranno essere di supporto alla seconda fase dell'iter, quando l'accordo di programma sarà ratificato ed incomincerà il percorso partecipato nelle zone coinvolte al fine di entrare nel dettaglio del progetto sul singolo scalo.
Questo articolo non vuole essere un report di quanto detto ieri sera, ma intende riportare quelli che, secondo me, sono gli stimoli e le considerazioni più interessanti per il dibattito.
Innanzitutto è fondamentale capire che, indipendentemente dai progetti che interverranno sui singoli scali, è necessario programmare interventi organici su tutti gli scali secondo un'analisi delle problematiche di mobilità e tenendo presenti i possibili benefici ambientali inseriti nei progetti.
Quando intendo beneficio ambientale, voglio dire che l'accordo, come ha sottolineato Emilio Ballarè, deve essere un giusto bilanciamento tra le esigenze di miglioramento della mobilità in città e di incremento del verde.
Ad esempio, se accadesse che per finanziare una nuova ciclabile, utile a ridurre il traffico in una zona, nell'accordo si scegliesse di rinunciare a qualche metro di verde, nel bilancio ambientale la città ne avrebbe un sicuro beneficio e quindi perseguire un calcolo puramente numerico dei metri di verde ottenuti non è un parametro da prendere in considerazione a se stante, almeno nel suo valore assoluto.
Cerchiamo di sviluppare adesso un discorso ancor più generale. E' vero che gli scali sono aree demaniali sottratte in qualche modo da FS con un'operazione dubbia, ma è anche vero che intraprendere oggi una causa, senza trovare un accordo, per la restituzione delle aree potrebbe spostare i tempi di almeno vent'anni ed il successo è tutt'altro che scontato. Bisogna poi considerare il fatto che sono aree altamente inquinate e che necessitano di interventi di bonifica (si calcola circa 150 Mln di euro il costo), a cui andrebbero aggiunti gli oneri di riqualificazione ambientale, che il Comune non potrebbe permettersi.
Altro punto in cui l'accordo De Cesaris deve essere migliorato è nel mix funzionale che deve essere esteso in uguale misura su tutte le aree. Non è possibile, ad esempio, che, dato il minor valore dell'area, lo scalo Lambrate preveda una concentrazione di edilizia convenzionata e sociale più alta delle altre aree.
Altro punto che l'accordo di programma dovrà introdurre è la necessità di percorsi partecipati di definizione dei singoli progetti di scalo. Su questo punto è intervenuto Gabriele Pasqui per raccontare la fase di "ascolto" di realtà associative di zona (per Lambrate c'eravamo anche noi di z3xmi) servita a definire tre aree di intervento: spazi aperti, bordi e connessioni, servizi. Non si è trattato di un percorso partecipato, ma di un'attività di ascolto che ha prodotto un documento poi allegato all'accordo di programma presentato dalla scorsa giunta. Questo deve essere solo l'inizio di percorsi strutturati che coinvolgano l'intera cittadinanza nei tre ambiti che sono stati oggetto del processo di ascolto.
L'intervento finale è stato di Antonella Bruzzese entrata nello specifico delle problematiche dello scalo Lambrate, descrivendo anche i punti più interessanti del processo di ascolto intrapreso dal Politecnico.
La parte finale è stata dedicata al dibattito. Interessante l'intervento di un cittadino che ha partecipato ai tavoli tematici regionali sulla mobilità ferroviaria e ha sottolineato la necessità che l'attuale amministrazione comunale sia quantomai presente a tali tavoli in cui si discutono interventi strutturali importanti , quale il nuovo passante, cosa che la precedente amministrazione non ha fatto, rendendosi latitante. Speriamo che i consiglieri comunali presenti in sala abbiano raccolto l'invito e che lo facciano proprio, perché sul tema del trasporto su rotaia Milano rischia di giocare il proprio futuro.