Lamber Torneo. Intervista semiseria a Claudio Panizza (il capitano)

Un modo del tutto originale per vivere e praticare il gioco del calcio...al Parco Lambro.




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Lo sapevate che esiste una manifestazione chiamata “Lamber Torneo” a cui partecipano decine di appassionati del gioco del calcio? In verità appassionati un po’ particolari che si sono dati regole un po’ bizzarre per condividere in modo del tutto originale il gioco del pallone. Abbiamo chiesto a Claudio Panizza, fondatore eanimatore di questa iniziativa, di raccontarci cosa sia il Lamber Torneo. Ecco le sue considerazioni.

Il Lamber Torneo e' una competizione di free-football milanese che si svolge sull'erba del Lamber Park. Dal lontano gennaio 1982 venti giovanotti siglarono il seguente patto con il DioEupalla: "correre in calzoncini corti dietro a un pallone di cuoio solo per il desiderio di farlo". Da allora ogni domenica dalle ore 11 alle ore 12 i pedatori si suddividono in due squadre, i Blues e i Reds, gareggiano per vincere la partita ma nel rigoroso rispetto del Regolamento Lambrista.
Si gioca senza l'arbitro e vige la regola aurea che chi commette fallo o scorrettezza lo dice, ovvero auto-denuncia il proprio comportamento scorretto.
Le porte sono 1,80 m. x 2 m., quindi sono delle porticine che vengono montate per giocare e smontate dopo il termine della gara.
Al termine di ogni anno solare vengono premiati il primo arrivato (coppetta) e l'ultimo (cucchiaio di legno).
Le eventuali modifiche del RegolamentoLambrista vengono discusse ed eventualmente approvate durante la cena sociale che si svolge due volte all'anno presso la trattoria Sabbioneda di via Tadino.

Pubblichiamo online anche un giornalino (Il Corrierino del Lambro) che racconta le vicende del nostro torneo.

In quale parte del Parco avvengono queste leali tenzoni calcistiche?

Nel prato adiacente il retro della ex scuola di via Narni.

Cosa occorre per giocare?

Servono due scarpette di cuoio a tredici tacchetti, due magliette colorate (una rossa e l'altra di un altro colore), niente parastinchi, l'età' può' oscillare dai 18 anni agli 81 anni. Dell'etnia e del colore del viso e delle mani non ce ne frega niente perché' ciò' che conta è solamente condividere il desiderio di giocare come dei ragazzini che compongono svariate e aerobiche forme tridimensionali nel tentativo di buttare la palla in rete. 

E chi volesse saperne di più?

Può venire al campo di gioco la domenica mattina e prendere direttamente contatto con noi oppure può scrivere alla mia mail : claudiopanizza@alice.it


Il simpatico capitano Claudio Panizza, che nella vita fa il libraio, si impegna a tenerci informati sull’evoluzione della manifestazione. 


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