Intervista a Claudio Marinoni, candidato presidente al Municipio 3

Con Claudio Marinoni della lista Alternativa Municipale proseguiamo le interviste ai candidati alla Presidenza del Municipio 3.  ()
foto marinoni

Claudio Marini dice di sé: ho 58 anni e ho frequentato la facoltà di agraria. Sono un imprenditore e ho lavorato nel settore ICT per 28 anni. Sono stato tra i fondatori dell’associazione Annaviva e sono membro di giunta dell’associazione Enzo Tortora – Radicali Milano. Sono stato tra i promotori e presentatori della proposta di legge di iniziativa popolare per l’Elezione diretta del Sindaco e del Consiglio nelle Città Metropolitane. Sono coordinatore dello staff dei consiglieri Marco Cappato e Roberto Biscardini (Lista Costituente per la Partecipazione: La Città dei Comuni) nella Città Metropolitana di Milano.


D. E’ la prima volta che si candida ad un incarico pubblico? Se sì, cosa l’ha spinta a questo passo?

Si, è la prima volta. Desidero dare un senso concreto alle mie idee, che sono quelle di uscire dalla logica partitocratica e quindi dai diktat di partito. Il mio impegno sarà quello di promuovere la partecipazione diretta dei cittadini con tutti gli strumenti disponibili di iniziativa popolare, perché per me la trasparenza non deve essere intesa come un obbligo ma come un metodo.
Inoltre abbiamo una squadra di candidati ben radicata sul territorio a partire dal Consigliere uscente Sergio Cati e tutti collaboreranno anche dopo le elezioni nel supportare i nostri eletti e la realizzazione dei programmi.

D. Il vostro slogan è “liberiamoci dalla vecchia politica”. Dato per scontato che siamo tutti contrari alla corruzione e al malcostume dilaganti nei partiti che dominano l’attuale scena politica, come si intende realizzare in concreto questa liberazione?

Il compito della politica è rappresentare e agire, partendo da valori forti e da una piena responsabilità. Questo oggi non capita praticamente più perché la politica è rivolta versa se stessa. Intendiamoci, non siamo "contro" la politica, ma siamo per la politica fatta dai cittadini per i cittadini. Quella trasparente e vicina. La si può fare cominciando dall'istituzione più importante per la vita di tutti i giorni, il Municipio. Come? Ad esempio valorizzando il ruolo del consiglio comunale e dei consigli municipali, organizzando un ufficio che garantisce al cittadino ogni informazione o ancora l’impegno da parte di assessori e sindaco a rispondere in tempi brevi alle lettere dei cittadini.


D. A me risultano di difficile comprensione le candidature a sindaco di Marco Cappato e di Luigi Santambrogio in contrapposizione tra loro e la scelta di presentarsi insieme nei Municipi. A quali logiche rispondono?

La candidatura di Cappato è una scelta identitaria, quella di Santambrogio mette insieme esperienze poltiche diverse, quella civica, ambientalista, democratica, liberale e socialista.


D. Rispetto ai candidati sindaci Parisi e Sala a quale dei due si sente più lontano e in seno ad un prossimo Consiglio di Municipio 3 come pensa di comportarsi rispetto alle liste che li supportano, opposizione decisa, affiancamento, neutralità?

Né contrapposizione né affiancamento, per me contano le proposte. Valuteremo di volta in volta le proposte che arriveranno dai vari gruppi consigliari.


D. Quali sono i temi che a suo giudizio non sono stati affrontati nella passata gestione del Consiglio di Zona 3?

Con i nuovi Municipi si passa dalla possibilità di esprimere solo pareri alla concretezza di alcune deleghe attribuite al Municipio. Il Consiglio di Zona uscente non ha potuto avere un ruolo attivo su varie questioni tra cui:

- miglioramento della manutenzione ordinaria dei plessi scolastici di proprietà comunale.
- una maggiore attenzione e coinvolgimento nella conduzione delle case popolari in gestione ad Aler e MM.
- viabilità: mancanza di coordinamento e di potere decisionale con il Comune e con i Municipi confinanti
- sicurezza: impossibilità di utilizzo autonomo e razionale dei vigili di quartiere sia per quanto riguarda il controllo del territorio che per quanto riguarda il contatto diretto con i cittadini

D. Il nuovo Consiglio Municipale dovrà affrontare tra le questioni di maggior importanza quella relativa all'utilizzo delle grandi aree dismesse in zona 3. Quale idea di sviluppo urbano occorre perseguire pensando sopratutto alle future generazioni?

A Milano sono mancate scelte politiche chiare sul futuro della città, che non hanno tenuto conto dei servizi e delle funzioni fondamentali che servono alla città, come scuole, ospedali e grandi aree verdi. Occorre ripartire da qui per le grandi aree dismesse. Resta fermo il fatto che questo tipo di problematiche passa ben sopra la testa dei Municipi, quanto successo nella presente legislatura in merito alle aree dismesse FS fa capire quanto le decisioni strategiche vengono prese al di fuori dei Consigli Comunale e delle attuali Zone che sono tenute all’ oscuro di tutto e non sono state interpellate nemmeno per un parere.


D. In zona 3 una questione di rilievo riguarda il futuro di Città Studi, sia per il ventilato spostamento delle facoltà di Agraria e la destinazione delle strutture lasciate libere, sia per lo spostamento del Besta e dell'INT a Sesto s. Giovanni. Che idee ha in proposito?

Purtroppo anche queste decisioni sono sulla falsa riga di quanto già detto, rimarranno quindi al Municipio solo le conseguenze nefaste di scelte fatte altrove. E’ nostra intenzione essere sentinelle sul campo per poter portare, con i nostri consiglieri comunali, le questioni locali nel Consiglio Comunale e poter quindi gestire con i più forza e potere le prevedibili conseguenze sociali e le ricadute economiche che si avranno sulla zona (affitto camere agli studenti, bar, ristoranti, copisterie, alberghi e pensioni per i parenti degli istituti clinici, ecc.).


D. La prossima Municipalità avrà molto lavoro da fare per acquisire autonomia funzionale e risorse adeguate. L'amministrazione centrale non ha sinora facilitato il processo di decentramento e la burocrazia comunale costituirà un altro grosso ostacolo. Su questi punti tutti i candidati che abbiamo intervistato sinora si sono espressi in modo concorde. Ritiene possibile una convergenza di tutte le forze politiche in proposito, o sarà essenziale la partecipazione dei cittadini per trainare questo processo?

La partecipazione dei cittadini è la nostra bandiera ed è indispensabile per rimuovere gli eventuali ostacoli. La giunta Pisapia non ha voluto rendere i Municipi delle realtà concrete. Ci batteremo per questo e ci auguriamo di poter coinvolgere anche gli altri gruppi consigliari, anche quelli legati a logiche di potere che nulla hanno a che fare con il buon funzionamento dei Municipi.

Già attualmente gli uffici di zona sono sottodimensionati sia nel numero degli addetti sia negli spazi attribuiti e il Direttore di settore è in condivisione con altra zona, l’ ottimizzazione e la funzionalità dei servizi passa anche dalla soluzione di questi problemi che non sono solo ad uso e consumo della “politica” ma si riflettono sui servizi essenziali per il cittadino.


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Re: Intervista a Claudio Marinoni, candidato presidente al Municipio 3
02/06/2016 Paolo Burgio
Il criterio è stato quello di intervistare i candidati alla Presidenza del Municipio 3 e Marinoni è uno dei candidati presidente per la lista Alternativa Municipale.


Re: Intervista a Claudio Marinoni, candidato presidente al Municipio 3
02/06/2016 martina
Buongiorno,

Avete ricevuto qualche settimana fa la mia richiesta di parlare dei candidati di zona ed in particolare vi segnalato un giovale uomo in gamba, Umberto Nicolini?
Io non ho ricevuto feedback.
Ora vedo questo articolo e mi chiedo con quale criterio si è scelto di dedicare spazio a questa persona piuttosto che ad un'altra.


Re: Intervista a Claudio Marinoni, candidato presidente al Municipio 3
01/06/2016 Michele Sacerdoti
Marinoni non è informato. Il direttore di settore della zona 3 non è più da tempo in condivisione con un'altra zona.
Comunque il nuovo Municipio parte con le stesse deleghe del vecchio consiglio di zona e quindi il personale non è molto sottodimensionato.
Tuttavia se si otterranno nuove deleghe si dovranno cercare nuovi spazi e nuovo personale.
E' già stato difficile trovare lo spazio per gli assessori.
Due locali hanno dovuto essere liberati e il personale spostato.


 
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