Musica popolare milanese, Ma Mì, Ma Mì
“Cos’ è che c’è?”. “Oggi c’è la festa di quei signori lì!”. “Ah e chi sono?”. “Lì c’è Jannacci, la Vanoni, e poi Gaber, Strehler, Nanni Svampa, Dario Fo, Ivan della Mea…”. “E vengono qui oggi?”. “Ma no, son quasi tutti morti!”.
E’ per far conoscere alle nuove generazioni “quei signori lì”, che hanno cantato e raccontato Milano e la Resistenza, che il duo artistico degli Orticanoodles ha concepito e realizzato il murale dedicato alla tradizione della musica popolare milanese. Ma non solo. Le tonalità di rosso dell’opera colorano lo storico quartiere dell’Ortica, rendendolo meno grigio e un po’ più accogliente. “Abbiamo pensato il murale con il cuore” dice emozionato Walter degli Orticanoodles all’inaugurazione tenutasi domenica 10 aprile, “il nostro quartiere ci ha dato la possibilità di portare la nostra arte sotto casa. Quest’opera parla a tutti, non ha un linguaggio codificato. Ha una funzione didattica per i più giovani ma anche una funzione di consolidamento dei nostri valori: si tratta di arte pubblica e condivisa.”
Gli Oricanoodles non hanno lavorato da soli, ma sono stati accompagnati da un collettivo che opera con loro abitualmente, e hanno anche collaborato con alcuni istituti milanesi, come il Nuovo Liceo Artistico, il Civico Liceo Linguistico Alessandro Manzoni e l’istituto alberghiero Amerigo Vespucci, insieme alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. I ragazzi si sono documentati, hanno conosciuto artisti lontani dal loro mondo di giovani e hanno contribuito alla realizzazione dell’opera muraria. E ne sono stati entusiasti: “E’ un’iniziativa che ci ha fatto uscire dalle lezioni standard che facciamo a scuola, è divertentissimo e molto più stimolante”. Racconta uno studente: “E’ stupendo perché non è solo una cosa della scuola: chiunque passava di qui poteva fermarsi e dare una mano!”.
All’inaugurazione si respira un clima di condivisione, i bambini giocano e ballano nel prato e i più anziani canticchiano le canzoni della tradizione milanese rivisitate dalla band “Ciapa no”, e la mattina trascorre con una piacevole leggerezza, difficile da trovare nelle frenetiche vie di Milano.