Autore: Iole Natoli
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Cara Luana De VIta,
se anche la sentenza fosse realmente ineccepibile sul piano giuridico, sarebbe in ogni caso necessario che i giudici nell'esprimersi fossero più accorti sul piano della comunicazione.
Non esistono più i compartimenti stagni di un tempo, quegli steccati che ponevano da una parte i Tribunali più o meno supremi e dall'altra il popolo suddito.
Oggi esiste una forma di comunicazione interamente diversa, diffusa, capillare, che facilmente può indurre in errori interpretativi o, al contrario, stanare errori altrui che in epoche precedenti sarebbero passati inosservati, non essendovi accesso diretto e diffuso ai documenti.
Ricordiamoci di una precedente contestazione mediatica di una sentenza della Cassazione relativa a un caso di stupro di gruppo. La Corte alla fine decise di dare spiegazioni all'opinione pubblica sui contenuti della sua decisione.
Sarebbe ora che qualcosa cambiasse in questa antidemocratica prassi stantia, cui pretendiamo si faccia riverenza. Il cittadino ha diritto all'informazione e a riceverla nel modo più chiaro e corretto possibile. E la chiarezza informativa ACCESSIBILE deve essere tale già alla fonte.
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