Votare sì o no, non votare al referendum sulle trivelle?

Il prossimo 17 aprile saremo chiamati a votare sul referendum popolare che riguarda le atività di ricerca e di estrazione del petrolio nelle acque territoriali italiane, il referendum NO TRIV. Cosa ne sappiamo?

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Nonostante la scadenza del 17 aprile sia ormai vicina ci sembra che a proposito del referendum promosso da 9 regioni italiane sulle trivellazioni per la ricerca e l'estrazione del petrolio in prossimità delle coste italiane le informazioni divulgate dalla televisione di stato e dalla grande stampa nazionale, siano state e siano piuttosto scarse.

Ci sentiamo quindi spinti a parlarne, non solo per colmare il deficit informativo e per sensibilizzare i lettori sulla questione in sé, quanto per denunciare il fatto che chi controlla l'informazione pubblica su vasta scala ha il dovere di portare a conoscenza dei cittadini le questioni di rilievo, e un referendum popolare su scala nazionale relativo all'estrazione del petrolio, con tutte le conseguenze ambientali, sociali ed economiche che ne conseguono, non può essere trascurato. Ha a che fare con il principio fondamentale per cui si indice un referendum, la pratica in concreto della democrazia.

Sono abbastanza certo ad esempio che in altri paesi, ad esempio sui giornali inglesi, verrebbe data la massima rilevanza ad una tal questione, sollevando dibattiti, pubblicando interventi pro o contro, dando spazio al parere di esperti e dei cittadini, con tempestività ed assiduità. Non mi pare questo stia avvenendo qui da noi, anzi dato che il referendum è soggetto al quorum, sono indotto a pensare che la malcelata intenzione dei media sia quella di non occuparsene, se non per il minimo necessario a non dare questa impressione.

Sappiamo bene qual'è la posizione del governo Renzi. Nella legge di Stabilità votata nello scorso dicembre ha inserito l'articolo sul quale dovremo pronunciarci, articolo che ha suscitato l'opposizione delle regioni promotrici del referendum ritenendo con ciò di intervenire a difesa dell'ambiente e delle popolazioni interessate dal provvedimento governativo.

Proprio per questo sarebbe un elementare obbligo da parte sia degli organi della televisione (servizio pubblico), che della stampa promuovere e sollecitare dibattiti per affrontare seriamente la questione, indipendentemente dalle opinioni di parte e prescindendo dagli slogan, per permettere ai cittadini chiamati ad esprimere un voto di farlo con cognizione di causa e per far prevalere le ragioni di una maggioranza informata e consapevole, questo è lecito augurarsi e così dovrebbe succedere in democrazia.

Questa assoluta mancanza di spirito democratico mi sembra così radicata che ormai non viene nemmeno recepita da quello che una volta si definiva “l'immaginario collettivo”, ossia la rappresentazione della percezione diffusa di un aspetto della realtà. Non ci domandiamo più cosa è lecito e ammissibile e cosa invece non è tollerabile, il sonno della democrazia.

Ci ripromettiamo allora di raccogliere motivati commenti e pareri pro o contro il prossimo referendum sulle trivellazioni, anche da parte dei lettori, e di pubblicarli in un prossimo articolo.


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Re: Votare sì o no, non votare al referendum sulle trivelle?
17/03/2016 Paolo Morandi
Altro articolo interessante con un approfondimento delle tematiche legate al si e al no:
http://www.valigiablu.it/referendum-trivelle/


Re: Votare sì o no, non votare al referendum sulle trivelle?
17/03/2016 Giuseppe Maria Greco
Data la scarsa motivazione al commento su questo tema, mi permetto di iniziare io con qualche considerazione. Il referendum è stato mal posto. Per cominciare, il titolo non corrisponde alle tecniche reali di prelievo del petrolio. Inoltre, le motivazioni diffuse sono state spesso più emotive che concrete. I media, cui giustamente Paolo Burgio rimprovera la scarsa disponibilità alla diffusione della notizia del referendum, hanno appena toccato l'aspetto pratico, che appare contraddittorio. Da una parte c'è il tema della - almeno parziale - autonomia energetica petrolifera, sulla scia di quella in atto negli USA, dall'altro c'è quello delle coste marittime e delle acque poco lontane da esse. Da un lato c'è il clima della Terra da preservare, dall'altro c'è l'inadeguatezza attuale delle risorse alternative. Queste non mi risultano immediatamente disponibili nella misura necessaria (e qui nasce un primo conflitto tra chi vive nella ricerca e chi ne è fuori, tra chi conosce le difficoltà di risolvere una serie di problemi in modo economico e chi ritiene che non ci si arrivi per colpa della casta dei magnati). Invito dunque a mia volta a tentare di dipanare questa matassa tutte le persone di buona volontà che vogliano contribuire a farlo.


Re: Votare sì o no, non votare al referendum sulle trivelle?
17/03/2016 Paolo Morandi
A questo proposito riporto il link ad interessante articolo :
http://ottimistierazionali.it/perche-siamo-contro-il-referendum/


 
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