La sistemazione di piazza Leonardo. Un esempio per la futura municipalità

Discusso in Consiglio di Zona 3 il progetto per il completamento della sistemazione di Piazza Leonardo. Alcune considerazioni in merito.

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Mentre sono in corso i lavori nell'area antistante il Politecnico, a cura ed a carico del Politecnico stesso, si è tenuta martedì 8 marzo in Consiglio di Zona 3 la riunione della Commissione Urbanistica che doveva esprimere il parere consultivo sul progetto di completamento della sistemazione di piazza Leonardo nella parte che si estende da viale Romagna sino all'asse tranviario che attraversa la grande piazza.

Con la partecipazione dei progettisti e dei cittadini interessati all'argomento la Commissione ha esaminato di seguito due pratiche, la prima relativa all'insediamento immobiliare di recupero degli spazi vuoti, abbandonati da anni, nel complesso di uffici una volta sede del CNR in via Ampére, e la seconda relativa alla risistemazione di piazza Leonardo.

I due interventi sono collegati; infatti quando la Commissione Urbanistica di Zona 3 nel 2013 ha dovuto esprimersi in merito al progetto della società immobiliare interessata a trasformare in edifici residenziali l'area ex-CNR, ha avuto la buona idea di richiedere che gli oneri di urbanizzazione venissero destinati alla ristrutturazione di un patrimonio urbanistico pubblico nella zona stessa e l'idea, favorevolmente accolta dall'assessorato all'Urbanistica del Comune, competente in materia, ha consentito di utilizzare questi proventi per piazza Leonardo, in modo da restituire ai cittadini un luogo che necessita certamente di consistenti lavori di manutenzione e di risistemazione e molto frequentato dagli abitanti, dagli studenti del Poli e dai bambini che frequentano la scuola elementare Leonardo da Vinci.

Non si tratta di interventi da poco, per la parte antistante il Politecnico verranno spesi più di 700.000 euro, e quasi altrettanti per il resto.

Dopo il confronto pubblico sul progetto immobiliare di via Ampére, progetto rivisto a seguito delle istanze sollevate dai componenti della Commissione Consiliare e dai cittadini in occasione di una prima seduta, sono state illustrati i criteri seguiti e le caratteristiche dell'intervento in piazza Leonardo.

Il progetto fatto redigere dalla società immobiliare si rifà alla sistemazione originaria, mantenendo continuità con la nuova ambientazione nella parte prospiciente il Politecnico e prevede il rifacimento integrale delle pavimentazioni, delle zone verdi, la ripiantumazione dell'area. Verrà realizzato un percorso ciclabile e pedonale ad anello all'interno dell'area, un'area giochi per bambini e ristrutturata la fontana esistente al centro della piazza. I prospetti e le tavole del progetto sono stati esposti e mostrati ai cittadini.

I tempi di realizzazione sono legati a quelli del complesso immobiliare di via Ampére, che dovrebbe ricevere un ok definitivo entro un massimo di sei mesi e richiederà circa due anni per il completamento dei lavori.

La Commissione ha espresso un parere favorevole quasi unanime, con l'eccezione di un voto contrario, motivato da valutazioni del tutto personali di un consigliere.

Una volta tanto un esempio di buona politica, maggioranza e opposizione che si confrontano nel merito e sulla sostanza delle questioni, soldi pubblici che vengono effettivamente utilizzati a vantaggio dell'ambiente e della comunità locale.

Mi sembra importante sottolineare due aspetti.

Il primo che la democrazia si attua innanzitutto partendo dal basso, dalla possibilità di un confronto aperto tra le parti, in questo caso tra operatori economici e cittadini, messo in atto da una gestione della cosa pubblica intelligente, ossia trasparente e capace di cogliere le esigenze della comunità; in questo modo si salvaguarda il rispetto degli interessi privati e di quelli pubblici impiegando al meglio le risorse disponibili

Il secondo aspetto, non meno importante, è che non solo diventa possibile evitare sprechi ed inefficienze, contrastare pratiche e comportamenti illeciti, ma anche intravedere una via d'uscita dal circolo vizioso in cui ormai ci ritroviamo, il rifiuto della politica ingenerato dalla dilagante cattiva politica e l'impotenza dei cittadini a contrastare la deriva antidemocratica che l'accompagna.

E rispondo qui alla domanda di Stefano Damiano che in un commento ad un precedente articolo chiede se ha senso parlare di Municipalità nelle dimensioni attualmente previste con l'avvento della Città Metropolitana. 

A mio avviso ha pienamente senso e lo ha a maggior ragione perché è dalla partecipazione alla vita dei quartieri, e quindi alla dimensione locale come quella consentita dalle Municipalità, che è pensabile attuare un confronto diretto, non mediato dalle ingerenze della faziosità politica e dalla disinformazione dei media, sulle questioni concrete che ci riguardano, avviando un percorso democratico dal basso sui temi di rilevanza pubblica. Il caso di piazza Leonardo riportato ora mi sembra indicativo a questo riguardo.

Penso che solo nella dimensione municipale i cittadini hanno modo di arrivare ad un confronto pubblico reale e ad aprire dibattiti su questioni che li riguardano, ma che vengono decise in altre sedi, ad altri livelli, prescindendo completamente dalla realtà locale su cui ricadranno. Mi riferisco ad esempio alle ripercussioni su Città Studi del trasferimento delle sedi universitarie nell'area Expo o al previsto insediamento di un mega centro commerciale nell'area del comune di Segrate limitrofa alla nostra zona, scelte e decisioni che la politica prende altrove senza che i cittadini interessati abbiano la minima voce in capitolo.

Certo non è facile e lo sanno quanti hanno avuto modo di constatare le contraddizioni e incongruenze con cui procedono le sedute in Consiglio di zona e quanti devono fare i conti con una burocrazia, spesso ottusa (ad esempio non è stato possibile pubblicare elaborati relativi ad un progetto dato che non è stato ancora approvato, ma allora quando lo verremo a conoscere, solo a cose fatte?)

Qualcosa di buono è stato combinato nelle zone, forse troppo poco, ma comunque qualcosa, e la nuova Municipalità rappresenta una nuova e più importante occasione per uscire dal circolo vizioso mala politica/rifiuto della politica. Non lasciamola scappare.


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