In marzo alla Valvassori Peroni, videogiochi, conferenze, dibattiti....

Nel mese di marzo la biblioteca apre la “Gaming zone”, un spazio innovativo dedicato a persone di tutte le età, e propone un calendario ricco di iniziative, tra le quali il Concerto di Primavera 

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Sabato 5 marzo, alle 15.30, la “Valvassori Peroni” inaugura la prima Gaming Zone del Sistema Bibliotecario di Milano, un’area per videogiochi destinata all’intrattenimento e all’incontro di bambini, ragazzi e adulti.

Nello spazio appositamente attrezzato all’interno della “sezione adolescenti” si potranno prendere in prestito giochi per diverse console (Ps, Xbox, Wii) e sarà possibile divertirsi con la nuovissima Ps4, da soli o in compagnia. Anche i più “maturi” saranno soddisfatti perché troveranno una Ps2, per i vecchi giochi, e numerosi classici degli anni ’70, ’80 e ’90.

Ma quali sono il senso e il valore di un servizio come questo in biblioteca? “Purtroppo, nel tempo l’opinione pubblica si è fatta un’idea distorta del videogioco, a causa di informazioni sbagliate e della tendenza degli editori a promuovere i loro prodotti con immagini e campagne aggressive,” dice Emanuele Cabrini, di ‘GameSearch’, consulente per la realizzazione di questo progetto. “Occorre invece chiarire che il videogioco, oltre a essere una forma di intrattenimento, è uno strumento capace di emozionare, raccontare storie, far riflettere su importanti temi della vita, come accade per gli altri mezzi di espressione. Per questo credo davvero che le biblioteche siano luoghi ideali al fine di promuovere il ‘videogioco conscio, consapevole’, o conscious gaming, come si dice in gergo, e sono convinto che nelle biblioteche gli appassionati possano incontrarsi in un contesto tranquillo e stimolante. Desidero infine precisare che i giochi disponibili sono stati valutati attentamente, per garantire la sicurezza dei contenuti, e selezionati secondo diversi gradi di complessità”.

“A prima vista,” aggiunge Guido Rosci, il bibliotecario della “Valvassori Peroni” che segue l’iniziativa, “la presenza del gioco in biblioteca potrebbe suscitare qualche perplessità. Ma se è vero che le nostre sedi stanno diventando centri per facilitare l’incontro fra le persone, che cosa c’è di strano a pensare che possano offrire anche videogame? In fin dei conti il gioco è una parte della nostra vita, una componente per la crescita, un modo per imparare a rapportarsi con gli altri. Ecco perché riteniamo che la presenza di videogiochi in biblioteca sia utile a tutti: ai bambini per lo sviluppo di competenze linguistiche e logiche (anche le scuole dell’infanzia e quelle primarie avranno a disposizione le nostre risorse), agli adolescenti per favorire la socializzazione, agli adulti per il recupero di giochi della giovinezza. Infine, elemento fondamentale, i videogame possono essere un vero e proprio “ponte” tra diverse generazioni”.

La Gaming Zone, in cui si troveranno anche riviste, libri, fumetti dedicati all’argomento, sarà aperta a tutti, senza limiti di età, ogni mercoledì e venerdì, dalle 15.30 alle 18.30. Per utilizzare il nuovo servizio si dovranno naturalmente seguire le regole indicate in biblioteca.

Gli altri appuntamenti

Mercoledì 2 marzo, alle 18, ci sarà un incontro con Luigi Barnaba Frigoli – autore del romanzo storico “La vipera e il diavolo” (Edizioni Meravigli) – che anche attraverso la proiezione di immagini racconterà inedite vicende, fra storia e leggenda, dello scontro che si svolse nella Milano trecentesca tra Bernabò Visconti e il nipote Gian Galeazzo.

Il 4 marzo, alle 18.30, si terrà la conferenza-dibattito “Marcinelle, la tragedia mineraria 60 anni dopo”, con la partecipazione del noto scrittore e giornalista Paolo Di Stefano, autore del romanzo-verità “La catastròfa. Marcinelle, 8 agosto 1956” (Editore Sellerio), che anche attraverso le parole dei superstiti rievoca il terribile incidente nella miniera belga in cui persero la vita 236 persone, fra cui 136 nostri connazionali. Sarà un’occasione per riflettere su argomenti come l’emigrazione, la dignità e i diritti dei lavoratori. L’iniziativa rientra nell’ambito di “Portaverta”, una manifestazione culturale di sensibilizzazione sul tema dei migranti e dei rifugiati.

Martedì 8 marzo, alle 18, sarà presentata un’esposizione che ripercorre con trenta poster la storia (1899 – 2012) dell’ “Unione femminile nazionale”, la più antica organizzazione italiana di questo genere. La rassegna evidenzia alcune rilevanti iniziative sostenute dall’“Unione”, come quelle per il divorzio, la tutele della maternità, i diritti delle lavoratrici, lo Stato sociale. La mostra, curata da Concetta Brigadeci, terminerà il 19 marzo.

Giovedì 10, alle 18.30, Fabrizio Casu – che ha insegnato storia del costume e progettazione moda – terrà la conferenza “Il lungo viaggio di una chemise – Un’epoca attraverso un abito”, in cui prospetterà la storia e le trasformazioni del famoso capo di abbigliamento dall’Ancien regime all’Impero napoleonico.

Mercoledì 16, alle 18, sarà presentato il libro di Edda Fonda “Posso sempre pensare. Quando le italiane non votavano. Storia di Leda Rafanelli”, nel quale l’autrice delinea il complesso profilo di una donna che si distinse per le sue idee politiche, sociali e religiose.

Martedì 22, alle 18, l’auditorium della biblioteca ospiterà il “Concerto di Primavera. Balli e canti di corte”, animato da musiche e danze del periodo rinascimentale. Lo spettacolo è a cura del “Gruppo Strumentale Rinascimentalia”, diretto dal maestro Luciano Nizzoli, e dell’“Associazione Danze antiche”.

Martedì 29, alle 18, si svolgerà l’incontro “Imparare a leggere: quali prerequisiti? I campanelli d’allarme della dislessia”.L’iniziativa sarà utile per comprendere quali siano le condizioni preliminari necessarie all’apprendimento della lettura e della scrittura e per sapere come riconoscere i segnali premonitori dei disturbi dislessici. A cura del “Gruppo ABaCo”.


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