La città in condivisione

Sharing economy, innovazione tecnologica e mobilità sostenibile sono state il tema della due giorni del 13 e 14 novembre scorso allo Spazio Ex-Ansaldo. Ecco una sintesi degli interventi conclusivi. ()
economia in condivisione
Sabato 14 novembre 2015 nello spazio Ex-Ansaldo si è svolta l'ultima giornata del seminario dedicato a Milano Sharing City “La città in condivisione”, sul tema: Il Futuro delle Città. Di questo hanno parlato: Ezio Manzini, Tommaso Vitale, Alain Flausch, Aldo Bonomi, Henriette Vamberg, Linus.
Pierfrancesco Maran. Cristina Tajani. Moderatore Filippo Solibello.

Tommaso Vitale - Professore associato Centre d'études européennes de Sciences Po Parigi – ha parlato del “futuro delle città nel Governo Metropolitano della sharing economy”.

La città che guarda al futuro deve progettare il governo del territorio affinché il suo sviluppo proceda in modo equilibrato, poiché la dinamica della città è legata alla rendita fondiaria e al sistema di mobilità e servizi. Questo equilibrio si ottiene elaborando lo sviluppo delle periferie che diventano appetibili se sono collegate a gangli essenziali; solo con il coinvolgimento delle reti economiche si possono governare le città, perché è indispensabile controllare le rendite fondiarie, evitando che esplodano, bloccandone lo sviluppo come è successo a Londra.

Ma come si governano?
•    Vincolando la rendita fondiaria in maniera inclusiva,
•    Promuovendo l'immagine dei piccoli e medi operatori del territorio,
•    Progettando miglioramenti degli spazi pubblici e rendendoli visibili all'interno e all'esterno del mercato: raccontando la città.
Se la città non funziona la colpa non è tanto per la mancanza di risorse economiche, favorire il metodo dell'inclusione dev'essere il compito della leadership che, anche dopo accesi dibattiti, deve coinvolgere economicamente i ceti dinamici.
Il punto è come favorire il metodo dell'inclusione e, guardando a Parigi dove ci sono master sul governo della rete metropolitana, formare personale di qualità che sappia attrarre qualità. Chi vi riesce, favorisce la condivisione, la sharing economy, tenendo dentro e dando spazio politico agli attori stessi.
 
Aldo Bonomi -Direttore di AASTER- è intervenuto sul tema del "futuro delle città nella Mobilitazione delle comunità locali".

Viviamo in un'epoca di flussi che cambiano luoghi e città: finanza, internet company, piattaforme, flussi turistici. A fronte di questi flussi si sviluppa anche un rapporto dialettico: riciclo, riuso etc.
I flussi non sono però condivisione.
Rispetto a ciò che ci aspetta, occorre capire i territori: le città si governano partendo dal governo dei flussi o accompagnando la condivisione?


Ci sono stati tre cicli di mutamenti della società:
•    la società verticale rappresentata dal fordismo, società che occorreva scalare e dove il problema era rappresentato dalla classe operaia,
•    la società orizzontale del liberismo e del lavoro autonomo in cui si correva per star dentro di essa.
•    la odierna società circolare, il secondo post fordismo della società a base urbana.

È la smart city che studia i dati dei flussi su trasporti, mobilità, sicurezza, salute, cultura, verde, riciclo e riuso... e il problema sta nel rapportarsi ai flussi dal basso, attraverso l'inclusione e la condivisione.
La giunta Pisapia ha il merito di aver favorito la transizione dalla società del liberismo alla società circolare.
Tracce di comunità sono presenti per esempio negli orti condivisi, nella badante di condominio.
Il problema della comunità e della condivisione semmai sono i redditi troppo bassi: la voglia di comunità e condivisione non è solo fatta di buoni sentimenti, perché la comunità si rinserra e può generare del rancore contro gli altri. La comunità del rancore nelle periferie non è solo un problema locale, bensì anche politico e geopolitico, così come lo scontro nord-sud.
Siamo in un processo di cambiamento, ma per fortuna si intravvedono novità, come la comunità di CURA che è solo una traccia, ma capace di mobilitarsi, come al 1° maggio per l'Expo. Il Sindacato è una Comunità di Cura, come l'intervento della Curia per i poveri o l'intervento del Comune e dei volontari per gli immigrati. È una comunità operosa che è capace di lavorare con l'Associazionismo e la Società delle Reti.

Milano ha saputo guardare ad altre metropoli, dove da tempo è stata sperimentata la “Città in Condivisione”, ne hanno parlato gli esperti Alain Flausch e Henriette Vamberg.

Alain Flausch  -Segretario Generale UITP -  a proposito del  “futuro delle città nella Mobilità sostenibile” ha detto che è necessario avere una pianificazione stradale e incrociare i dati del trasporto pubblico e privato per diminuire la congestione del traffico, riducendo i tempi di movimento, governando la crescita della densità urbana, favorendo chi vive nelle periferie. Vanno operate scelte quali incrementare il trasporto elettrico di filovie etc., car sharing, trasporto pubblico, rental car, taxi.
Su questa base alcune metropoli hanno ridotto il traffico : Copenhagen, Parigi, Londra, New York, Mosca, invece nello stesso periodo, altre hanno incrementato il traffico: Glasgow, Delhi, Pechino.
La raccolta dati è inoltre un'opportunità per gli imprenditori esterni per sviluppare nuovi servizi e far crescere esperienze e clienti.

Henriette Vamberg - Partner and Managing Director, Studio Gehl Architects - è intervenuta sul tema del  “futuro delle città nella Vivibilità dello spazio urbano”.

A Copenhagen raccogliendo dati e analizzando come si conformavano gli spazi pubblici, i flussi dei cittadini e infine gli edifici che li delimitavano, sono stati realizzati luoghi dove si vive e ci si incontra . Si è visto come il miglioramenti degli spazi pubblici ha portato le persone a usufruirne sempre di più. Anche la trasformazione della viabilità, coinvolgendo le parti, ha contribuito a rendere più vivibile la metropoli, dove le piste ciclabili si trovano nelle stradine laterali, le zone pedonali sono sempre più ampie, attrezzate e organizzate in modo più funzionale, dove il 40% dei cittadini si muove in bicicletta e buona parte di loro anche in inverno, solo il 24% usa l'auto privata.
Ugualmente altre metropoli attraverso la condivisione sono diventate più vivibili. A NY dopo 6 mesi di esperimenti di zone pedonali in arterie centrali, la cittadinanza, chiamata a votarne il proseguimento, ha votato per il sì.
A Mosca in 3 anni di drastici provvedimenti (trasferimento, pare, in Siberia delle auto parcheggiate abusivamente) il traffico si è alleggerito e la creazione di zone pedonali hanno trasformato le zone e favorito il turismo.
L'interesse da parte delle imprese, attratte dai luoghi con una buona qualità di vita, è aumentato e questo ha incrementato le rendite fondiarie.

Linus (Direttore artistico di Radio Deejay)
Anche la radio diventa uno strumento che rende più accessibile la comprensione dei cambiamenti - che non sono sempre accessibili a causa della velocità con cui avvengono -, illustrando e confrontando le esperienze di altre capitali, così che anche cambiamenti dapprima impopolari (zona C) possano divenire intelligibili.
Oggi Milano sa dare fiducia a chi vi vive, perché ha avviato il modello della condivisione: la CURA per Milano.
 
Le conclusioni sul lavoro svolto dalla giunta milanese sono state esposte dagli assessori Perfrancesco Maran e Cristina Tajani.
 
Pierfrancesco Maran -Assessore alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia del Comune di Milano.
Il Comitato Indipendente di Valutazione ha confermato questo positivo avvio. La trasversalità e la contaminazione degli organismi, anche tra chi collabora per motivi economici, deve però essere migliore e più condivisa. Bisogna creare regole semplici per i privati che operano in città (ex. B&B) che però devono essere fatte rispettare.
Per comprendere dove e come cambiare è indispensabile raccogliere dati, confrontarsi con metropoli che già hanno vissuto la trasformazione, per sapere dove dislocare servizi e creare spazi vivibili in altre zone della città. Già la nuova Darsena e Porta Nuova hanno allargato il centro della città e ora sono stati chiusi gli accordi sugli scali ferroviari, aprendo nuove prospettive.
 
Cristina Tajani - Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano.
Oggi, dopo 5 anni, la costruzione delle politiche pubbliche per affrontare i gravi problemi e le emergenze, per il riuso degli spazi, per il verde condiviso, per i cortili sociali, per la badante di condominio delineano l'elemento comune, il principio politico.
Cinque anni fa la crisi economica era feroce, le politiche pubbliche si sono volte verso i cittadini che soffrivano la crisi economica elaborando politiche difensive e dei problemi emergenti. A differenza della new economy, l'innovazione deve portarsi dietro tutti, deve essere inclusiva, questo è quello che noi abbiamo pensato, che la sharing economy è anche social street.
La città che cambia deve aiutare anche la rete corta di coloro che non ce la fanno e non aumentare le distanze: deve creare Costruzioni di Senso.
 

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